Laurea honoris causa in Scienze politiche al Presidente della Repubblica Orientale dell'Uruguay Jorge Batlle Ibañez
Aula Magna Storica - Venerdì 13 Ottobre 2003
Discorso del Rettore
Signor Presidente, gentili autorità, cari colleghi e studenti, signore e signori
Desidero porgere il mio più cordiale benvenuto e quello dell'intera Università di Pisa a tutti voi e ringraziare il Presidente della Repubblica Orientale dell'Uruguay Jorge Batlle Ibañez che ci onora oggi della sua presenza.La sua visita e la solenne cerimonia di oggi ci sono particolarmente gradite sia per la levatura del nostro ospite - che meglio di me illustrerà il preside della Facoltà di Scienze Politiche - che per le eccellenti relazioni che legano da sempre l'Italia, e soprattutto il nostro ateneo, al suo Paese, forte dei vincoli storici, culturali e umani stretti con la collettività di origine italiana che ivi risiede e che rappresenta circa il 40% della popolazione uruguayana.
Nessuno di noi ha infatti dimenticato come l'Uruguay abbia rappresentato, per oltre un secolo e mezzo, un luogo di accoglienza e di speranza per decine di migliaia di famiglie italiane.
Sono particolarmente compiaciuto nel rilevare che la cooperazione tra i nostri Paesi continui fruttuosa e duratura malgrado le rilevanti difficoltà economiche e politiche attraversate dall'Uruguay negli ultimi anni.Come è noto, infatti, la grave crisi economico-finanziaria argentina ha avuto ripercussioni sulla stabilità del sistema finanziario di tutti i Paesi dell'America Latina, e quindi anche sull'Uruguay.
Un Paese, però, assai dinamico che ha saputo affrontare con dignità e determinazione il grave dissesto economico ed è riuscito a rispondere alla crisi con il miglioramento dei propri conti pubblici e suscitando l'apprezzamento del Fondo Monetario Internazionale.
Un Paese aperto alla integrazione tra i popoli - come dimostra l'altissima presenza di nostri connazionali -, che nel corso della sua storia ha saputo porsi come valido esempio per tutta l'America Latina in fatto di legislazione in favore dei diritti civili e, in particolare, della donna e dei minori.
L'Italia è vicina a questo Paese coraggioso e vitale.
L'accordo firmato in questi giorni - in occasione della visita di Stato del Presidente Batlle Ibañez in Italia - relativo a un credito di aiuto destinato alle piccole e medie imprese, e l'accordo dedicato al settore sanitario e della cooperazione allo sviluppo - attualmente in avanzata fase di negoziazione - contribuiranno a consolidare ulteriormente i rapporti tra i nostri due Paesi.
Non dubito che essi avranno effetti positivi sulla formazione e sul sistema produttivo dell'Uruguay, a cui anche l'Università di Pisa è assai vicina.
Voglio qui ricordare la convenzione di cooperazione interuniversitaria internazionale che lega il nostro ateneo alla Universidad De La Repubblica di Montevideo, in cui sono coinvolti tredici dipartimenti afferenti alle diverse aree disciplinari che collaborano attraverso scambi di documentazione scientifica, confronto di tecniche sperimentali e metodologie didattiche, programmi integrati di studio e scambi di visite.
Quella di oggi è la prima Laurea Honoris Causa che mi accingo a conferire dall'inizio del mio mandato di rettore dell'Università di Pisa.
Essa rappresenta dunque, ancora di più di quanto già non sia per sua stessa natura, un atto di profonda responsabilità culturale.
Ogni Laurea Honoris Causa, come è noto, viene attribuita a chi ha saputo contribuire in modo rilevante ad accrescere la scienza, la cultura e la società, ma è un atto mai scontato, frutto di scelte ponderate, proposto sì dal Consiglio di una Facoltà ma accordato poi dall'intero ateneo che riconosce l'importanza e l'attualità dei motivi che animano l'attività della persona prescelta.
E' quindi con estremo piacere che l'Università di Pisa conferisce oggi la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche al Presidente Batlle Ibañez a cui va riconosciuto il merito indiscusso di aver sostenuto, in tutte le sedi politiche e istituzionali, la necessità di una efficace integrazione tra i popoli desiderosi di pace e giustizia.
Sono questi gli stessi valori difesi e sostenuti dall'Università di Pisa - prima in Italia ad aver istituito un Corso di laurea interfacoltà in Scienze per la Pace -, ma più in generale dell'Università nel suo complesso che, come luogo di produzione di sapere e di conoscenza, è chiamata a formare prima ancora che le future generazioni di professionisti, quelle di uomini liberi e responsabili, di cui ogni Paese ha assoluto bisogno.
Jorge Batlle Ibañez, nel corso della sua cinquantennale esperienza politica come deputato e senatore del suo Paese e capo della delegazione dell'Uruguay presso l'ONU, ha sempre operato come strenuo e coerente difensore della democrazia, dedicando ogni energia al miglioramento della condizione umana e dei rapporti tra gli uomini.
Egli presiede oggi anche il Mercosur - il mercato comune del sud dell'America Latina - che favorendo il libero scambio ha determinato negli anni una notevole crescita degli scambi tra tutti i Paesi, e con il quale l'Unione Europea si accinge a stringere un Accordo di associazione.
Questo ideale di integrazione ci accomuna ancora una volta a questa nazione perché è lo stesso che ha guidato e guida l'Italia nel suo cammino verso l'Europa e, più in generale, verso il resto del mondo.
L'integrazione europea si è ormai ampliata, e da economica e monetaria sta trasformandosi in un autentico legame di solidarietà democratica al quale è chiamata a concorrere anche l'Università, attraverso la promozione di un'identità culturale che non guarda solo alla - pur essenziale - tutela della nostra eredità storica, economica e scientifica, ma che rappresenta anche una sfida affascinante, capace di renderla più feconda e di consolidare il sentimento di appartenenza a una comune civiltà.
La stessa alla quale Jorge Batlle Ibañez ha chiamato il suo Paese.
Esprimo, a nome di tutta l'Università, la mia profonda soddisfazione nel conferire la Laurea Honoris Causa a Jorge Batlle Ibañez, e insieme auspico di poter rafforzare la tradizionale amicizia che lega i nostri due Paesi e di dare nuovo impulso e vigore a questo cammino comune di cooperazione e di sviluppo.
Ultimo aggionamento documento: 27-Jun-2006