Elenco scorciatoie

Numero 32 – Editoriale
Dicembre 2010

I tempi in cui viviamo ci hanno abituato a stupefacenti progressi tecnologici specialmente nel campo dell’editoria. Il computer in tutte le sue sfaccettature ha acquisito un sempre maggiore spazio assumendo le forme più svariate, stazione di lavoro, notebook, mini laptop e da ultimo e-book. Sicuramente questo enorme sviluppo tecnologico ha posto le basi per una divulgazione snella e capillare della conoscenza e rischia di mettere in dubbio la proposizione di iniziative come quella che mi accingo a presentare. Infatti il progetto “recupero e promozione del fondo librario antico della biblioteca di anatomia” ha avuto come scopo iniziale il restauro di alcuni testi del 1500 e di secoli successivi che rappresentano parte del patrimonio storico-scientifico della Biblioteca Romiti del dipartimento di Morfologia umana e biologia applicata dell’Università di Pisa. Alcuni dei testi risultavano deteriorati e richiedevano interventi di restauro. Già nella fase di stesura del progetto ci si rese conto della opportunità che poteva scaturire dal restauro dei testi e allora si aggiunse all’iniziativa di recupero, la valorizzazione del patrimonio librario antico con la promozione di una mostra espositiva e l’allestimento di una mostra virtuale da mantenere nel tempo come vetrina aperta alla fruizione attraverso la navigazione in internet. Al di la dell’indiscutibile valore storico-scientifico delle opere che tutti i promotori e coloro che per vari motivi sono stati coinvolti nelle fasi di attuazione del progetto hanno riconosciuto, vorrei sottolineare il significato che, a livello di pensiero personale, attribuisco a tutta l’operazione. Questi testi, preziosi di per sé come opere ricche di contributi scientifici ed iconografici, sono l’unica rappresentazione e testimonianza del pensiero, del ragionamento produttivo di uomini che non avevano altro modo per trasmettere a futura memoria la loro fatica intellettuale. Sono lo scrigno in cui sono raccolte le loro memorie; oggi abbiamo a disposizione la possibilità di registrare le nostre parole, immortalare in foto o in video i nostri gesti, addirittura, con tecniche sofisticate di imaging, possiamo ricavare e registrare la traccia dei nostri pensieri. Al contrario la memoria del passato è arrivata a noi solo attraverso le opere librarie; già questo motivo sarebbe sufficiente a giustificare e a far apprezzare l’iniziativa. È facile comprendere come, con questa consapevolezza, i curatori dell’esecuzione del progetto e dell’allestimento della mostra, siano stati in ogni momento spinti da un entusiasmo genuino a superare le difficoltà per raggiungere l’obiettivo di far conoscere e apprezzare il patrimonio librario al di fuori della cerchia degli utilizzatori consueti ovvero degli addetti ai lavori. Credo di poter affermare che l’obiettivo si è concretizzato mese dopo mese, giorno dopo giorno con l’impegno di molte persone, bibliotecari,docenti, dottorandi, laureati e tecnici, i quali, tutti indistintamente, hanno saputo trasformare l’entusiasmo in idee e in realizzazioni concrete. Il risultato dell’impegno profuso è oggi offerto con modestia e anche con misurato orgoglio al pubblico che potrà così accedere alla visione diretta di opere mirabili e spesso uniche nel loro genere. Certamente, come sempre accade, qualche difetto potrà emergere dalla valutazione finale dell’intero progetto, ma in tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo alla realizzazione è presente e rimarrà nel tempo la sensazione che veramente vale la pena conservare la memoria del passato, contribuire alla sua divulgazione nel presente e creare le condizioni per tramandarla al futuro.

Amelio Dolfi
docente di Istologia e embriologia
e presidente della Biblioteca di medicina e chirurgia