Nato a Castelnuovo Garfagnana (Lucca) nel 1958, il professor Dino Pedreschi si è laureato in Scienze dell’Informazione nel 1982 presso l’Università di Pisa. Nel 1988 ha conseguito il dottorato di ricerca in Informatica discutendo una tesi sulla composizionalità dei programmi logici. Dal 1988 al 1992 è stato ricercatore in Informatica, professore associato dal 1992 al 2000 e quindi professore ordinario, sempre presso l’Università di Pisa. Durante la sua carriera è stato più volte visiting professor presso università e centri di ricerca all’estero; attualmente è membro del Collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Informatica.
Come incarichi istituzionali in Ateneo, il professor Pedreschi è stato Presidente dei corsi di studio in Informatica dal 1997 al 2000, anno in cui gli è stato assegnato l’incarico di Prorettore con delega alla didattica. Durante tale carica, ricoperta fino al 2002, si è occupato dell’attuazione del formato 3+2 dei curricula universitari. Nel 2004 è stato membro del board italiano dei Bologna Promoters, figure deputate dalla Commissione Europea alla disseminazione del processo di Bologna per la creazione dello Spazio Europeo della Formazione Superiore.
Dal 1995 è coordinatore del KDD Lab-Knowledge Discovery and Data Mining Laboratory, il primo gruppo di ricerca italiano dedicato al data mining e uno dei primi in Europa. Dal 2013 è membro della commissione di studio sui Big Data, presieduta dall’Istat, con l’obiettivo generale di “orientare le scelte dell’Istituto sul tema dei Big Data”. Dal 2014 è direttore del master universitario di secondo livello in Big Data Analytics e Social Mining dell’Università di Pisa.
L’attività di ricerca del professor Pedreschi ha affrontato diverse tematiche. Durante i primi anni si è occupato principalmente di programmazione logica e di studio di metodi formali. Successivamente ha iniziato a interessarsi all’area delle basi di dati e del data mining. È fra i fondatori dell’area di ricerca sulle tecniche di trattamento della privacy e dell’anonimato nel data mining di dati sensibili. La sua ricerca su queste tematiche è stata finanziata prima da un progetto di ricerca del MIUR di cui è stato coordinatore, e successivamente da un progetto europeo. I risultati raggiunti gli hanno anche permesso di ricevere un Google Research Award. Nel 2007-2008.
il professor Pedreschi ha iniziato a studiare i rischi di decisioni discriminatorie prese con il supporto di algoritmi di mining contribuendo a far nascere un nuovo ramo della ricerca chiamato “discrimination-aware data mining”. Nel 2009-2010, in occasione di una sua visita alla Northeastern University di Boston, ha definito le basi per uno studio per capire e predire aspetti socio-economici come diffusione di epidemie, comportamenti di acquisto, pattern di mobilità.
I risultati delle sue ricerche si sono concretizzati in una decina di progetti europei e in 200 pubblicazioni su riviste e in proceeding delle più prestigiose conferenze del settore.
Per queste motivazioni il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino il professor Dino Pedreschi.