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Il portiere elettronico El.Go. protagonista di un torneo di calcetto nelle scuole

Al Liceo Carducci è sceso in campo il sistema progettato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell'Ateneo

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Un torneo di calcetto molto particolare si è svolto al Liceo Carducci di Pisa: tre squadre, due del Carducci e una dell’IIS Santoni di Pisa si sono sfidate in un torneo cinque contro cinque. In campo però non erano schierati i canonici dieci giocatori, perché a custodire le porte delle due squadre c’erano due portieri elettronici, El.Go. (Electronic Goal Keeper), progettati e costruiti dal team del professor Luca Fanucci, del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università di Pisa.
El.Go. è un sistema costituito da una sagoma di forma umana e da un sistema elettro-meccanico che permette a questa di scorrere lungo la linea di porta, emulando l’azione di un portiere umano. I portieri elettronici erano pilotati da due ragazzi disabili, che sedevano alle spalle della porta, in modo da avere la stessa prospettiva di un portiere. Gli El.Go. agivano come una sorta di avatar, permettendo quindi ai due ragazzi di giocare effettivamente la partita con la squadra.
Si tratta del secondo evento che coinvolge El.Go., dopo la prova dello scorso anno, svoltasi sempre al liceo Carducci, in cui le squadre si erano sfidate con un solo portiere elettronico. “Quest’anno – spiega Fanucci – abbiamo messo in campo due portieri, uno per squadra, e migliorato prestazioni e sicurezza. Ma non troppo… La bravura del portiere dipende dalla prontezza di riflessi, dalla concentrazione e dalla velocità del pilota che lo guida. In questo modo i ragazzi possono davvero giocare e far parte della squadra”.
Per pilotarlo, sono possibili diverse interfacce, dal joystick ai pedali, a sensori che colgono il movimento della testa. In questo modo potranno scendere in campo molti ragazzi diversamente abili. “Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto – aggiunge Giuseppe Anastasi, direttore del DII – che ha impegnato per diverso tempo molto dei nostri studenti e ricercatori per risolvere una quantità di problemi, dalla meccanica al controllo. Ma crediamo che sia parte della vocazione della ricerca, oltre la soluzione di problemi teorici, o il trasferimento tecnologico verso l’industria, anche il proporre soluzioni per una migliore integrazione sociale, aprendo spazi e opportunità a persone che prima non l’avevano. Anche per i nostri studenti è stato molto formativo”.

In effetti, il team di El.Go. ha lavorato accanitamente per mettere a punto in tempo tutti i dettagli. Inclusa la porta sui cui è montato il sistema, costruita a mano da Luca Baldanzi, dottorando al DII e che ha dedicato anima e corpo al progetto, assieme a colleghi che nel frattempo avevano trovato posto di lavoro altrove, persino all’estero, ma che non hanno mai smesso di contribuire all’evoluzione del progetto. E il torneo è stato un successo.

“Una bellissima esperienza per tutti – dichiara la professoressa Silvia Cifarelli, docente al liceo Carducci e organizzatrice del torneo – per i nostri ragazzi è una opportunità di toccare con mano il significato dello sport come inclusione, e in cosa la tecnologia può contribuire a costruire una società più aperta”.

“Ci vorrebbe un El.Go. per ogni scuola - conclude Fanucci – per dare l’opportunità a tutti i ragazzi di sperimentare l’ebbrezza del gioco in squadra. Per adesso il sistema è un prototipo, costruito grazie al contributo dei giovani LEO del Distretto 108LA. In particolare ringrazio i responsabili del progetto, Carlo Gasperini e Maria Ginevra Gnesi, e la presidentessa del Distretto Martina Cecchi, che hanno creduto con entusiasmo nel progetto. Adesso, siamo in cerca di un’azienda che possa adattare El.Go. a una produzione in serie e diffonderlo”.

6-6-2018

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