Arte e scienza hanno animato la sera dell’11 aprile Piazza dei Miracoli a Pisa con “La danza dei qubit”, uno spettacolo aperto al pubblico che ha tradotto i concetti della meccanica quantistica in linguaggio corporeo e visivo.
Danzatori e danzatrici hanno rappresentato i qubit – le unità fondamentali dell’informazione quantistica – attraverso movimenti ispirati a un formalismo matematico che descrive gli stati quantistici. A seguire, le mura del Camposanto monumentale si sono trasformate in uno schermo animato da una proiezione di luci ispirata alla quantum walk, un processo che visualizza l’evoluzione della funzione d’onda e la probabilità di presenza di una particella quantistica.
Lo spettacolo ha combinato ricerca scientifica, danza e videomapping, con il coinvolgimento delle scuole di danza pisane e la regia visiva di MUMU srl. A chiudere la serata, la proiezione delle “Quantum Pills”, brevi video di divulgazione scientifica prodotti da VIS – Virtual Immersion in Science nell’ambito del progetto europeo DIGIQ.
Un evento che ha mostrato come l’arte possa essere un potente alleato nel rendere accessibile e affascinante la scienza più complessa.
La "danza dei qubit" è stata realizzata con una collaborazione internazionale coordinata dall’Università di Pisa e dall’Institut Quantique de Université de Sherbrooke in Quebec, con anche il contributo dell'Alleanza europea Circle U., sostenitrice e cofinanziatrice grazie al supporto del professor Alessio Cavicchi, delegato dell’Ateneo pisano per la promozione della Cultura imprenditoriale. Il progetto coreografico è stato curato da Giulia Sandroni e Rachele Bellina della Scuola di danza Elsa Ghezzi di Pisa, con l’interpretazione danzante delle allieve e allievi della Scuola Première Progetto Danza di Valentina Bardelli, il videomaking a cura MUMU srl di Lorenzo Garzella.
Il team scientifico coordinato da Marilù Chiofalo era composto da Jorge Yago Malo, Antonio Romano, Chiara Coviello, Vittoria Stanzione e Sebastiano Bresolin del Dipartimento di fisica, con la collaborazione di Ghislain Lefebvre e Dominique Wolfshagen di Sherbrooke, e di Simon Goorney della Aarhus University di Circle U. L’evento ha avuto il supporto dell’Associazione Frontiers Detectors for Frontiers Physics e la collaborazione tecnica della ditta Bufalini Francesco srl.