Andrea Rizzi

Ricercatore:

Andrea Rizzi

 

Settore scientifico disciplinare:

FIS/01 - Fisica sperimentale

 

Biografia

Andrea Rizzi si e’ Laureato in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 2003, ha poi proseguito gli studi con un dottorato di ricerca presso la stessa istituzione occupandosi della preparazione di uno dei due grandi esperimenti del Large Hadron Collider del CERN, l’esperimento CMS. In particolare ha studiato come rivelare nuove particelle esotiche cariche e quasi-stabili e ha sviluppato gli
algoritmi di identificazione di quarks “b”. Alla fine del 2006 ha ottenuto una posizione di post-doc presso il Politecnico Federale di Zurigo (ETH) dove e’ rimasto fino al 2011 continuando a lavorare nella collaborazione dell’esperimento CMS del CERN.

All’interno della collaborazione ha ricoperto ruoli di responsabilita’ in particolare nel campo dello sviluppo del software di ricostruzione
degli eventi e nell’identificazione dei jet prodotti da quark b. Nel 2011 ha ricevuto lo Young Physicist Award nella fisica delle alte energie dalla European Physical Society. Recentemente si e’ occupato della ricerca del bosone di Higgs come leader di uno dei gruppi di analisi. 

 

Bando:

RLM 2009

 

Titolo del progetto

Ricerca del bosone di Higgs, di nuova fisica e verifica dello Standard Model con l'esperimento CMS al Large Hadron Collider del CERN di Ginevra. 

 

Descrizione del progetto

Il programma di ricerca che propongo si colloca nell'ampio programma scientifico della collaborazione internazionale del Compact Muon Solenoid (CMS), uno dei due maggiori esperimenti del CERN di Ginevra. Partecipano alla collaborazione istituzioni di tutto il mondo ed in particolare la maggior parte delle sezioni italiane dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e delle relative universita'. Oltre duemila fisici fanno parte di questa collaborazione.
Gli obiettivi scientifici primari di CMS, e piu' in generale degli esperimenti del Large Hadron Collider del CERN, sono molteplici.
In primis vi e' la conferma (o l'esclusione) dell'ipotesi del meccanismo di Higgs nel contesto del Modello Standard della fisica delle particelle. Il meccanismo di Higgs permette di spiegare la rottura della simmetria elettrodebole e la creazione della massa delle particelle elementari. La verifica di questo elemento fondamentale della fisica elettrodebole si basa sull'osservazione del "bosone di Higgs", particella finora sfuggita alle ricerche sperimentali dirette condotte a LEP (CERN, Ginevra) e a Tevatron (Fermilab, Chicago).
Un obiettivo non meno importante per gli esperimenti del CERN e' la ricerca di evidenze di "nuova fisica" ovvero di fenomeni non descritti dall'attuale teoria. Questa ricerca e' motivata dai noti punti deboli del Modello Standard (MS) che si presentano ad energie di circa 1 TeV. Questa scala di energie e' quella tipica dei fenomeni dell'universo primordiale e la comprensione delle interazioni tra particelle a queste energie ci permettera' di capire la dinamica del nostro universo al momento della sua formazione. La ricerca di nuova fisica puo' partire da ipotesi che estendono gli attuali modelli: ad esempio l'ipotesi Supersimmetrica (SUSY) che postula l'esistenza di centinaia di nuove particelle osservabili al di sopra di una certa energia di soglia energetica. In altri casi la ricerca di nuova fisica e' meno ispirata da proposte teoriche ma invece basata sulla ricerca di fenomeni inattesi che possono presentarsi sperimentalmente in decine di modi diversi. In questi casi si cercano delle cosiddette "segnature" che siano significativamente diverse da quanto previsto dall'attuale Modello Standard della fisica delle particelle (ad esempio risonanze di coppie di jet o leptoni). 

 

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