Il professore Fabrizio Franceschini dell’Università di Pisa sarà uno degli ospiti dello speciale di Radio3 della Rai che andrà in onda da Livorno sabato 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria. La trasmissione sarà trasmessa in diretta dal Teatro Goldoni dalle 20.30 alle 22.30 e condotta dal direttore di Radio3 Marino Sinibaldi. Sarà una serata ricca di testimonianze e riflessioni: insieme a Fabrizio Franceschini, linguista dell’Ateneo pisano, saranno sul palco i testimoni Aldo Liscia, Pierina Rossi, Edi Bueno, Gabriele Bedarida, il presidente della Comunità ebraica livornese Vittorio Mosseri, gli storici Lucia Frattarelli Fischer, Catia Sonetti, Gabriella Puntoni, e il cantautore e scrittore Simone Lenzi.
“Nel mio intervento – racconta Franceschini – mi soffermerò in particolare sul Bagitto, una varietà linguistica giudeo-italiana tipica di Livorno e attestata dalla fine del XVIII secolo, il termine viene dallo spagnolo ‘hablar bajito’, cioè ‘parlare sottovoce, in modo celato’ a significare l’idea di un linguaggio segreto, una lingua che proprio per questa sua natura diventerà anche uno strumento di opposizione velata al fascismo oltre ad costituire una forte componente identitaria per la comunità ebraica livornese”.
Le celebrazioni dell’Ateneo pisano per il Giorno della Memoria continuano quindi con un altro appuntamento organizzato dal Centro di Studi Ebraici (CISE). Venerdì 2 febbraio alle 10 a Palazzo Matteucci (Piazza Torricelli 2, Pisa) la professoressa Elisa Guida presenterà il suo libro "La strada di casa. Il ritorno in Italia dei sopravvissuti alla Shoah". Ne discuteranno con l'autrice i professori Arturo Marzano, Guri Schwarz e la direttrice del CISE Alessandra Veronese.
Il Giorno della Memoria di quest’anno coincide con l’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali nella tenuta di San Rossore a Pisa. Proprio negli giorni scorsi in Ateneo è stato presentato il programma delle iniziative "San Rossore 1938. Per ricordare l’80° anniversario della firma delle leggi razziali" che sarà organizzato il prossimo settembre e a cui è arrivato anche il sostegno di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“Desidero esprimervi tutto l'apprezzamento dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per le prestigiose ed efficaci iniziative che state predisponendo – ha scritto Noemi Di Segni in una lettera all’Ateneo - Uno sforzo condiviso, che mette al centro l'inestimabile contributo dell'università italiana alla crescita del paese e alla trasmissione di responsabilità e valori. Nella città in cui il re Vittorio Emanuele III avallò l'infamia delle Leggi razziste, un impegno accademico di altissimo livello per affermare principi che l'intero paese è chiamato a difendere senza tregua davanti a nuove inquietanti minacce”.
“Contro nuove forme e nostalgici razzisti e neofascisti come quelli cui ormai quotidianamente assistiamo - conclude quindi la presidente Di Segni - è fondamentale che le nostre eccellenze nel campo dell'educazione e della formazione mettano in campo le loro migliori professionalità. L'educazione è l'unica vera speranza che abbiamo per assicurare un futuro a questo paese. Vi sono per questo grata per l'esempio che state offendo a tutto il paese”.