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Una giornata dedicata a Giorgio Bassani

Il 4 ottobre all’Università di Pisa l’incontro con la figlia Paola Bassani Patch e in serata il film Il giardino dei Finzi contini al Cinema Arsenale

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Nell'ambito del ciclo di iniziative "Italia, anno 5779" per San Rossore 1938, il 4 ottobre l’Università di Pisa dedica una giornata in ricordo di Giorgio Bassani con incontri e film a ingresso gratuito. Si comincia alle 16 al Monastero delle Benedettine (Piazza S. Paolo a Ripa D'Arno, 16) con una conversazione fra il professore Fabrizio Franceschini dell’Ateneo pisano e la figlia dello scrittore, Paola Bassani Patch, a partire dal suo libro “Se avessi una piccola casa mia. Giorgio Bassani, il racconto di una figlia” (La nave di Teseo, Milano 2016). Seguirà quindi una lectio magistralis della prof. Anna Dolfi, docente all’Università di Firenze e direttrice dell’Istituto Universitario di Studi Superiori dal titolo “Giorgio Bassani e le leggi razziali: rappresentare la storia tra memoria e testimonianza”. La giornata si concluderà alle 21 al Cinema Arsenale (Vicolo Scaramucci): dopo gli interventi di Anna Dolfi e di Maurizio Ambrosini, docente dell’Università di Pisa, alle 21,40 sarà proiettato il film “Il Giardino Dei Finzi Contini” di Vittorio de Sica (1970, 94’), dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani.
“Con Paola Bassani Patch e con Anna Dolfi – racconta Fabrizio Franceschini – toccheremo molti temi, a partire dal rapporto, anche di adesione e connivenza, che legò la borghesia italiana e la stessa borghesia ebraica al fascismo, e dalle leggi raziali, che ebbero come paradossale conseguenza il risaldamento o la riscoperta dell’identità ebraica da parte degli ebrei. Parleremo della geografia delle case Bassani a Ferrara e di come lo scrittore trasformi la città in un luogo-simbolo universale. Nella nostra rassegna di film e libri, un tema rilevante è infine il rapporto fra Bassani e il cinema, molto più forte di quanto pensi il grande pubblico, sia per il sodalizio con Antonioni e Pasolini, sia per il fatto che Bassani fu anche sceneggiatore: in certi momenti anzi il lavoro per il cinema era più redditizio della vendita di libri.

 

3-10-2018

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