Cosa succederebbe se sui social, oltre alle foto, ai video e ai post potessimo condividere delle vere e proprie emozioni e magari "rivivere" delle vere e proprie esperienze? Immaginate un giro sulle montagne russe oppure la visita a un museo o, magari, il viaggio a Tokyo di un amico che diventa il 'nostro' viaggio a Tokyo. Regalandoci la percezione spazio-temporale (oltre a quella visuale, auditiva e cutanea/tattile) dell'esperienza compiuta sul campo dall'altra persona.
Avremo un Facebook e un Instagram 'plus', molto potenziato rispetto ad oggi e questo grazie a EXPERIENCE (The "EXtended-PErsonal Reality": augmented recording and transmission of virtual senses through artificial- IntellgENCE), un progetto europeo inserito tra le Future and Emerging Technologies di Horizon 2020 per quanto riguarda l'uso dell'intelligenza artificiale nell'ambito delle scienze sociali e neuroscienze. Il progetto, che ha ottenuto dalla Commissione Europea un contributo di circa 4,5 milioni di euro, di cui circa un milione per l'Ateneo pisano, è coordinato dal bioingegnere Gaetano Valenza del Centro di Ricerca E. Piaggio e del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa, e vede la partecipazione di Università degli Studi di Siena, Università di Padova, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata, Università Politecnica di Valencia, Karolinska Institutet, French CEA a Parigi, Centro Svizzero di Microelettronica CSEM e di una start-up spagnola (Quatechnion).
La tecnologia ruota attorno alla realtà virtuale che, per la prima volta, sarà incorporata nelle piattaforme social e sarà combinata con segnali neurali e cardiovascolari (di chi compie l'esperienza virtuale) adeguatamente modulati e controllati da sistemi di intelligenza artificiale. Insomma, basterà indossare dei visori che incorporano speciali biosensori e si verrà proiettati nell'esperienza vissuta da qualcun altro.
Creare i nostri ambienti virtuali sui social, come facciamo con le foto e i video, non sarà più un tabù. Nell'ambito di EXPERIENCE, l'Università di Pisa e i suoi partner europei creeranno simulazioni virtuali che suscitino risposte psicologiche, cognitive, neurofisiologiche e comportamentali 'uniche' per ogni soggetto preso in esame. Questo porterà quindi alla generazione automatica di ambienti virtuali a partire dai dati neurofisiologici di ognuno di loro. In seguito, tali ambienti virtuali saranno manipolati per comunicare e suscitare emozioni specifiche e condividere "esperienze" sensoriali altrui.
Naturalmente, questa nuova realtà virtuale 'ad personam' avrà anche altre applicazioni, oltre a quelle social. Permetterà, ad esempio, di valutare le caratteristiche socio-psicometriche (umore, tendenze caratteriali, attitudini ecc.) di un soggetto, mettendo in luce eventuali patologie psichiatriche. Se la manipolazione della realtà virtuale personale consente di stimolare specifiche reazioni neuro-cardiovascolari, inducendo in un soggetto particolari stati cognitivo-comportamentali ed emozionali, va da sé che il sistema può essere utilizzato anche per curare patologie molto diffuse, come depressione, ansia e stress.
Il futuro o, meglio, i futuri, sono a portata di mano. Ambiti quali gaming, e-learning, neuroeconomia saranno completamente rivoluzionati grazie a EXPERIENCE.