Il rettore Paolo Mancarella e l’avvocata Federica Ciardelli sono a disposizione nel pomeriggio per fissare interviste televisive
La “partigiana della memoria” Vera Vigevani Jarach sarà al centro delle iniziative della Giornata della Solidarietà 2021 che, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, è stata organizzata su più giorni e interamente da remoto. Sul sito dell’Associazione “Nicola Ciardelli Onlus” (www.nicolaciardellionlus.it) sono visibili i tanti eventi in programma, resi possibili grazie alla collaborazione con le diverse realtà cittadine coinvolte, nell’ambito del tema scelto “La Costituzione: pilastro dell’educazione civica. Percorsi di conoscenza e promozione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sviluppo sostenibile”.
Tra i principali e più attesi appuntamenti vi è l’intervista a Vera Vigevani Jarach, realizzata dalla Onlus e dall’Università di Pisa nell’ambito delle iniziative del Laboratorio di Cultura Costituzionale dell’Ateneo, in collaborazione con l’Associazione “24 marzo Onlus”, l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’Anpi Provinciale di Pisa. L’iniziativa è stata presentata mercoledì 7 aprile dal rettore Paolo Mancarella, dalla presidente dell’Associazione “Nicola Ciardelli Onlus”, Federica Ciardelli, dalla professoressa Marilù Chiofalo dell'Università di Pisa, anche in rappresentanza dell’Associazione “24 Marzo Onlus”, dalla professoressa Valeria Raglianti dell’Ufficio Scolastico Regionale – Ambito di Pisa, dal presidente dell'Anpi Pisa, Bruno Possenti, e dal responsabile scientifico del Laboratorio di Cultura Costituzionale dell'Ateneo, Saulle Panizza.
L’incontro di Marilù Chiofalo con Vera Vigevani Jarach, che ha avuto il patrocinio dell’ambasciata argentina in Italia, ha per titolo “Piantiamo Memoria”, come l’iniziativa promossa dalle Madres de Plaza de Mayo in occasione dei 45 anni dal golpe che ha portato la dittatura militare in Argentina e per la quale saranno piantati in giardini privati e pubblici 30.000 alberi, quante le persone desaparecide. L’idea delle Madres è quella di unire la memoria con il futuro, perché gli alberi sono simboli di vita e sono vita concreta per il nostro pianeta in preda alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Anche qui da noi, l’invito è quindi a contribuire, piantando un albero, a partire dai giardini delle scuole destinatarie dell’iniziativa.
Registrata pochi giorni fa, l’intervista è a disposizione sul sito della Onlus. Gli insegnanti e le insegnanti delle scuole del territorio potranno condividerla con studenti e studentesse, inviando una mail di mera comunicazione all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Entro il 10 maggio potranno poi inoltrare alla stessa mail domande da parte degli studenti e studentesse, in forma scritta oppure attraverso un breve video, considerata la disponibilità di Vera Vigevani Jarach a organizzare un altro collegamento con l’obiettivo di coinvolgere direttamente i giovani e le giovani nel recupero e nel mantenimento di una memoria storica collettiva che possa guidarci verso un futuro di speranza.
Vera Vigevani Jarach, scrittrice e giornalista italiana, partigiana della memoria, come lei stessa si definisce, nasce a Milano il 5 marzo 1928 da una famiglia ebrea e all’età di 11 anni è costretta ad allontanarsi dall’Italia per sfuggire alla persecuzione a seguito delle leggi razziali del 1938. Si rifugia in Argentina, dove si sposa con Giorgio Jarach, anch’esso esule italiano, e dove ha un’unica figlia, Franca, che all’età di 18 anni viene rapita dalla dittatura militare di Videla e uccisa con un volo della morte.
“Le due dolorosissime storie che hanno attraversato la vita di Vera - commenta l’avvocata Ciardelli – così come la storia di Nicola, ci richiamano all’importanza della memoria contro ogni indifferenza e all’importanza di attualizzare la memoria affinché diventi strumento di lettura del presente e del futuro, soprattutto per le generazioni più giovani, affinché gli errori del passato non si ripetano mai più”.
“Le parole di Vera – conclude la professoressa Chiofalo - sono pietre angolari che lastricano le strade dei valori di libertà e responsabilità, giustizia sociale, solidarietà, pace, di cui lei si definisce ‘partigiana’, nella memoria e nella sua attualizzazione. Saranno parole potenti e trasformative per le ragazze e i ragazzi, che d’altra parte sono sempre al centro dei suoi pensieri. Una testimone perfetta per la Giornata della Solidarietà”.