Il professor Enrico Medda (1957), ordinario di Lingua e letteratura greca presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, è stato eletto socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei. La cerimonia ufficiale di nomina si è svolta giovedì 11 novembre a Roma presso la sede dell’Accademia.
Dopo gli studi universitari (1975-1979), condotti sotto la guida di Vincenzo Di Benedetto alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Pisa (ove ha raccolto e perpetua oggi l’insigne eredità scientifica del suo maestro), Medda ha conseguito nel 1983 il diploma di perfezionamento alla Scuola Normale. Dopo una pluriennale esperienza da docente di materie letterarie, latino e greco nel Liceo classico, ha proseguito il suo impegno di ricerca e insegnamento presso la Scuola Normale (1992-2006) e l’Università di Pisa (dal 2006), dov’è professore ordinario di Lingua e letteratura greca dal 2018. Nel 2014 è stato professeur invité presso l’École Normale Supérieure de Paris.
Il professor Medda è condirettore della rivista “LEXIS. Poetica, retorica e comunicazione nella tradizione classica” (Venezia), membro del comitato scientifico di “Studi Classici e Orientali” (Pisa) e dell’advisory board di “PHILOLOGUS. Zeitschrift für antike Literatur und ihre Rezeption” (Berlino). Dal 2020 è presidente del corso di laurea magistrale in Filologia e Storia Antica dell’Università di Pisa ed è membro del Gruppo di Esperti Valutatori di Area 10 - Scienza dell’Antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche nell’ambito della Valutazione della Qualità della Ricerca 2014-2019 dell’ANVUR.
Le ricerche di Enrico Medda si concentrano su temi di oratoria, commedia e soprattutto tragedia greca di epoca classica, affrontati con gli strumenti della critica testuale e dell’analisi letteraria. Di particolare rilievo è la sua costante esplorazione della dimensione scenica e performativa del testo drammatico, iniziata con la monografia La tragedia sulla scena. La tragedia greca in quanto spettacolo teatrale, scritta a quattro mani con Vincenzo Di Benedetto (1997, 2002). Tale prospettiva di ricerca è sfociata in innumerevoli contributi scientifici (una parte dei quali è raccolta nel volume La saggezza dell’illusione, 2013), ma anche nell’adattamento in lingua italiana delle Fenicie di Euripide per la messa in scena a cura dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico al Teatro Greco di Siracusa con la regia di Valerio Binasco (2017). Nel contempo Medda coltiva un vivo interesse per la storia della disciplina, testimoniato ad esempio dalla monografia (2006) su Gottfried Hermann (1772-1848), suo illustre predecessore negli studi eschilei. Vera e propria summa della sua poliedrica e profonda attività filologica è l’edizione in tre tomi dell’Agamennone di Eschilo, uscita nel 2017 per l’Edizione Nazionale dei Classici Greci e Latini promossa dall’Accademia dei Lincei. In seno a questa stessa iniziativa lavora ora all’edizione con commento delle Coefore, insieme ad Andrea Taddei. Di questo impegno nel progetto editoriale linceo dedicato alla nuova edizione complessiva dei drammi di Eschilo, così come della sua decennale sapiente attività di studioso e maestro formatore di generazioni di giovani filologi pisani, la nomina a socio nazionale dell’Accademia dei Lincei è riconoscimento e onore.