La "ricerca per la sostenibilità" come chiave per affrontare le grandi sfide future quali il cambiamento climatico, la povertà e le disuguaglianze, anche e soprattutto alla luce della situazione post-covid. Le linee guida che dovranno indirizzare questa trasformazione sono descritte in un articolo appena uscito sulla rivista “Nature Food”.
Si tratta di una sintesi del lavoro svolto da un gruppo di esperti nominati dalla Commissione europea nell'ambito del Comitato permanente per la ricerca agricola. Il gruppo di esperti coordinato dal professore Gianluca Brunori (foto) dell’Università di Pisa ha lavorato tra il 2019 e il 2020 al rapporto Resilience and Transformation pubblicato alla fine del 2020 sul sito web della Commissione UE.
L'articolo dunque enuncia e discute quattro principi cardine: responsabilità (che assume un'attenzione da parte del ricercatore agli effetti della propria ricerca), pluralità (che coinvolge nel processo di ricerca più voci e sensibilità), apertura (che tende a superare la separazione tra discipline) e collaborazione (che concepisce la ricerca come azione collettiva).
“Nell'ambito agro-alimentare, ad esempio, questo vuol dire che la ricerca dovrà contribuire a cambiare profondamente il modo con cui si produce, si trasforma, si distribuisce e si consuma il cibo con l’obiettivo di ridurre l'inquinamento, la perdita di biodiversità, gli sprechi e l'obesità – spiega Gianluca Brunori – per questo occorre rifondare il rapporto scienza e politica allocando in modo diverso le risorse e coinvolgendo soggetti, valori e interessi diversi”.