Firenze 1925: l'ebreo Samuele Schaerf pubblica per la casa editrice Israel "I cognomi degli ebrei in Italia". Il suo intento è di celebrare il contributo dato dagli ebrei al Risorgimento e alla prima guerra mondiale, ma di lì a poco il volumetto si trasformò in un vero e proprio boomerang. Nel giro di pochissimi anni (quando era in gestazione il razzismo fascista) il significato originario di quell'elenco di cognomi venne completamente rovesciato e assunse il valore di una vera e propria lista di proscrizione.
Il racconto di questa vicenda apre il saggio "Per la storia dei cognomi ebraici di formazione italiana" dello storico Michele Luzzati, già direttore del Centro interdipartimentale di studi ebraici dell'Università di Pisa.
"E di particolare gravità - spiega Michele Luzzati - fu il fatto che il riferimento alla religione venne trasformato nel riferimento ad una presunta 'razza'. In ogni caso l'elenco ricostruito dallo Schaerf, privo di qualsiasi fondamento scientifico e di qualsiasi forma di "ufficialità", comprendeva centinaia di nomi che non avevano nulla a che vedere con la storia degli ebrei d'Italia. Per certi aspetti, una vera e propria 'bufala', che si è perpetuata fino ad oggi attraverso le diverse riedizioni in chiave antisemitica".
La ricerca di Luzzati è pubblicata all'interno de "L'Italia dei cognomi", un libro curato da Andrea Addobbati, Roberto Bizzocchi e Gregorio Salinero e appena uscito per i tipi della Pisa University Press. L'intero volume rappresenta il contributo più recente e completo alla storia dei cognomi in Italia, frutto di un progetto di ricerca dell'Università di Pisa a cui hanno partecipato anche l'Université de Paris I, l'Universidad de Extremadura e l'École des hautes études en sciences sociales di Parigi.
Pur nella difficoltà di trattare un tema "delicato" come quello dei cognomi ebraici, il saggio di Michele Luzzati fa il punto sugli studi in materia e sui miti da sfatare intorno alla questione. Come ad esempio l'idea che i cognomi ebraici siano "parlanti", cioè che dal cognome si possa in effetti risalire all'ebraicità degli individui.
"Nella società odierna – conclude Luzzati - sono ormai pochissimi i cognomi effettivamente 'parlanti', cioè in grado di 'raccontare', di primo acchito, non solo frammenti della storia più o meno remota della famiglia a cui un individuo appartiene, ma anche qualche connotato del suo presente. E questo è sicuramente vero anche per coloro che professano la religione ebraica. Relativamente ai cognomi in uso tanto fra gli ebrei quanto fra i cristiani, basterà far riferimento a 'Rossi'. Si tratta di un tipico cognome ebraico. E' ovvio che non possiamo da qui inferire che le molte centinaia di migliaia di italiani che portano il cognome Rossi siano tutti ebrei o di origine ebraica".
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Vedi anche l'intervista allo storico Muchele Luzzati sul sito dell'Università di Pisa: http://www.unipi.it/index.php/tutte-le-news/item/1388-intervista-allo-storico-michele-luzzati