Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Cinema e filosofia si incontrano nella sala dell'Arsenale

Si apre il 27 aprile, con “Film Rosso” di Kieślowski, la nuova rassegna in collaborazione con l'Università di Pisa

  • Condividi l'articolo su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Google Plus

Quattro appuntamenti con il grande cinema d’autore visto dalla prospettiva di filosofi e filosofe. Si apre giovedì 27 aprile alle 20.30, con la proiezione di Tre colori - Film rosso di Krzysztof Kieślowski introdotto da Alessandra Fussi - presidente del corso di studi aggregato di Filosofia e Filosofia e Forme del Sapere dell’Università di Pisa -, Filosofia al Cinema: la nuova rassegna nata dalla collaborazione tra l’ateneo pisano e il Cinema Arsenale.

“L’idea – spiega Fussi, ideatrice del programma - è quella di incontrare ogni volta un film dalla prospettiva di filosofi e filosofe che provengono da discipline diverse. Apriremo la rassegna con Tre colori - Film rosso che chiude magistralmente la trilogia di Kieślowski sui colori e i concetti della Rivoluzione francese, il rosso rappresenta la fraternità. La proiezione sarà l’occasione per affrontare da una prospettiva filosofica la questione del voyeurismo come cifra del cinema e il ruolo del caso, che disegna imprevedibili vie d’amore e fratellanza fra personaggi che inizialmente si respingono”.

Dopo Film rosso, sarà poi la volta di Rashomon, di Akira Kurosawa (leone d’oro al miglior Film al Festival di Venezia nel 1951), che sarà proiettato il 4 maggio con un’introduzione di Maurizio Iacono che, prendendo spunto dalla trama del film, in cui un episodio di sangue viene raccontato da quattro personaggi in modi radicalmente diversi, affronterà il tema della verità e dell’interpretazione.

L’11 maggio sarà la volta di Giovanni Paoletti, che rifletterà sul concetto di tempo nel film Interstellar di Christopher Nolan, in cui un’umanità affamata e flagellata da fenomeni meteorologici disastrosi deve trovare vie di scampo in altri mondi. Centrale nel film il rapporto fra spazio, tempo e identità personale.

Infine, il 18 maggio, Donatella Fantozzi affronterà da una prospettiva pedagogica La forma dell'acqua, diretto da Guillermo del Toro (Leone d’Oro al Festival di Venezia nel 2017). Ambientato nel 1962 a Baltimora, il film segue le vicende di una donna emarginata e affetta da mutismo che, in un laboratorio governativo di massima sicurezza, riesce a comunicare con una creatura anfibia umanoide che subisce torture nel laboratorio, e fa di tutto per salvarla.

La rassegna, che proseguirà in autunno, si rivolge in primo luogo a studenti e studentesse in filosofia, ma è aperta a chiunque sia interessato.

21-04-2023

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa