"Ho sempre seguito con grande interesse le riunioni dei grandi del mondo, ritenendo che i destini dei popoli fossero dipendenti dagli scambi di opinione derivanti da quelle conversazioni. Il G8 e il G20 hanno sempre rappresentato per me due club privati ed esclusivi, due circoli del potere". Inizia con questa premessa il racconto che Francesca Larosa, studentessa del secondo anno di Economia e commercio all'Università di Pisa, ha scritto sulla sua recente esperienza parigina, durante la quale ha rappresentato l'Italia come ministro dello sviluppo ai G8/G20 Youth Summits.
"Giunti nella capitale francese – spiega Francesca - le aspettative non sono state deluse: il lavoro presso la ESCP (l'università che ospitava le negoziazioni) si è rivelato stimolante e i partecipanti al programma attenti, competenti e pieni di potenziale. L'agenda del mio pannello ha interessato la volatilità dei prezzi del cibo, la produttività nel settore agricolo, le rimesse degli immigrati, il microcredito, la microfinanza e fin da subito abbiamo capito come ognuno di noi avesse le idee ben chiare in proposito... Tornata a casa sento di aver imparato moltissimo e di aver avuto modo di esprimere le mie idee come mai prima: un delegato forte è anche colui che alle competenze e alle conoscenze aggiunge una personalità forte e dinamica. Ho avuto una possibilità unica di affacciarmi da vicino al mondo diplomatico (anche se in senso giovanile) e di capire quanto sia difficile conciliare posizioni a volte opposte; ho dovuto fare i conti con le differenze linguistiche (tutti i Summit sono in inglese) prestando attenzione al fatto che definire l'Iran "amico" o "alleato" può dar vita ad una discussione interminabile (i Capi di Stato sono rimasti chiusi nelle loro stanze a negoziare fino alle 6.30 del mattino). Ho fatto i conti con gli stereotipi culturali che tutti i popoli hanno sulle spalle, sentendo la responsabilità di dimostrare che gli italiani possono arrivare prima dei tedeschi sul lavoro e provando profonda soddisfazione nel notare un lieve stupore sui visi degli altri".
"Dopo l'incontro in Francia – conclude la studentessa di Economia - la delegazione italiana sta lavorando alla messa in piedi di un'associazione che coordini questi tipi di Summit dalla logistica alla preparazione. Con l'appoggio del ministro della Gioventù, che abbiamo incontrato prima di partire, e di altre organizzazioni internazionali e non, speriamo di essere in grado di diventare ancora più forti e di preparare la strada per i successivi giovani ministri. Nel frattempo sosteniamo gli esami in università portando avanti il nostro singolare percorso, ognuno nella propria sede. Dalla Cina al Canada, i piccoli rappresentanti delle venti potenze del mondo, continuano le loro vite".
Il prossimo anno i Summit saranno divisi: il G8 negli Stati Uniti e il G20 in Messico. Nel frattempo è possibile leggere il comunicato finale dell'appuntamento parigino, scoprire i curriculum dei delegati e vedere i video degli eventi e delle negoziazioni su www.g8-g20-youth-summits.org