Sono stati 1.770 gli aspiranti dottori che, lunedì 5 settembre 2011, si sono presentati nella sede Expo di Ospedaletto di Pisa per sostenere il test di accesso ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria e protesi dentaria attivati all'Ateneo pisano per l'anno accademico 2011/2012. In totale, le domande di partecipazione al concorso erano state 2.094, di cui 1.926 ammesse dopo il pagamento della tassa concorsuale. Vista la partecipazione, sarà dunque un ragazzo su sette ad aggiudicarsi uno dei 250 posti in palio per Medicina e dei 14 per Odontoiatria.
I ragazzi sono stati chiamati a svolgere un questionario di 80 domande a risposta multipla che, rispetto allo scorso anno, contenevano meno quesiti di tipo nozionistico e più quiz di logica, risoluzione di problemi e comprensione di testi. In particolare, la metà delle domande riguardava nozioni di cultura generale e ragionamento logico, 18 la biologia, 11 fisica e matematica e 11 la chimica. Proprio queste ultime sembrano aver creato le maggiori difficoltà nei candidati, come confermano molti dei ragazzi sentiti all'uscita dalla prova.
"Il test non era particolarmente complicato – dice Nicoletta, studentessa della provincia di Ragusa – ma certo ho trovato qualche difficoltà nel rispondere alle domande di chimica". La conferma arriva da Eleonora, di Pontedera, che un giorno sogna di diventare pediatra per curare i bambini malati di cancro: "La prova di ammissione richiedeva la conoscenza mnemonica della tavola degli elementi e io, pur essendomi preparata per l'intera estate, non sono sicura di aver risposto in modo corretto a tutte le domande di chimica". Qualche problema lo hanno creato anche i quesiti di cultura generale: secondo Giulia, studentessa di La Spezia, il test conteneva domande troppo particolari, soprattutto per quanto riguarda la storia. "Va bene quelle sull'Unità d'Italia, ma forse è pretendere troppo chiedere le motivazioni dell'esilio di Anita Garibaldi", aggiunge Gianluca, candidato di Massa che è comunque soddisfatto della sua prova.
Era già al secondo tentativo Marco, studente di Lucca, che la scorsa settimana aveva partecipato alla prova d'ingresso per il San Raffaele di Milano: "Oggi sono più soddisfatto delle risposte che ho dato e spero davvero di poter realizzare presto il mio sogno di diventare dottore".
È un sogno condiviso, questo, che accomuna le migliaia di ragazzi che hanno preso parte al concorso, ma anche le rispettive famiglie. "Sono partito da Manduria, in provincia di Taranto, per accompagnare mia figlia Claudia – dice il papà Claudio, che la sta aspettando subito fuori dalla sede dell'Expo – Sono già due estati che mia figlia si impegna per preparare questa prova". Riguardo alla scelta di Pisa, il papà rivela che sono stati tre i fattori determinanti: "La presenza di un Ateneo prestigioso, la vivibilità della città e un'attenta analisi delle statistiche di valutazione delle diverse sedi concorsuali". Daniele, invece, aspetta sia la figlia Greta che la nipote Kinzica, due ragazze di Lari che hanno studiato assieme alle Superiori e che ora sperano di poter continuare gli studi in parallelo.
A fine mattinata il bilancio del concorso è stato più che positivo: le prove si sono svolte regolarmente, anche grazie all'esperienza maturata negli ultimi anni dallo staff di persone preposte all'organizzazione e alla sorveglianza. Al lavoro vi erano circa 120 persone, suddivise tra personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo, dipendenti della facoltà di Medicina e membri della cooperativa Colser. La commissione, di cui era segretario Roberto Pasquini, era composta dal presidente Amelio Dolfi, dai professori Corrado Blandizzi, Umberto Montali e Marco Nigro, dal dottor Leonardo Rossi. La prova è stata coordinata dall'Ufficio Studenti, di cui è responsabile Luigi Rivetti, e più in particolare dall'Unità Concorsi, di cui è responsabile Cristiana Bertini, con la collaborazione di Valerio Palla, responsabile del procedimento dei concorsi a programmazione nazionale, e di Gabriella Gheri, responsabile del procedimento dei concorsi a programmazione locale.