Da cosa è determinato l’impulso a trasgredire le regole? Quali sono i meccanismi che regolano la continua tensione tra conformismo e dissenso? Studiosi provenienti da università italiane e straniere ne hanno discusso a Pisa il 23 e il 24 marzo in un convegno organizzato dall’Ateneo pisano in collaborazione con la Northwestern University, in cui si è cercato di approfondire le radici teoriche della “trasgressione” nella storia e nel mondo contemporaneo.
“Se nella nostra società, in questo momento storico, prevale il conformismo e la quiescenza a situazioni esistenti, in altre parti del mondo il dissenso si sta esprimendo in modo aperto”, ha spiegato Adriano Fabris, docente di Filosofia morale all’Università di Pisa e organizzatore del convegno. “Quello che sta succedendo nel Maghreb ne è un chiaro esempio: in quei paesi la trasgressione, la rottura rispetto alle regole imposte, è diventata motore per il cambiamento sociale”.
Nell’affrontare il tema della trasgressione, il convegno di Pisa ha seguito due direttrici, l’interdisciplinarità, data dalla partecipazione di studiosi di diverse aree (storico-filosofica, giuridica, religiosa e dei media), e il carattere internazionale, che ha permesso di indagare il fenomeno partendo da prospettive culturali diverse.
Henri Lauziere, americano, studioso di Islam contemporaneo, nel suo contributo ha evidenziato il ruolo fondamentale della trasgressione – intesa come un’interpretazione più liberale e progressista del Corano – all’interno del mondo arabo, dove religione e politica sono strettamente connesse e dove l’anticonformismo rispetto a posizioni teologiche ortodosse può essere la leva per un riformismo illuminato.
Ma il dissenso e la trasgressione possono essere semplicemente interpretati come forme di resistenza all’ordine esistente? Flavia Monceri, docente di Filosofia politica a Pisa, ha spiegato che la trasgressione può essere qualcosa di più, un impulso per andare oltre e per creare nuove regole. Per spiegarlo, nel suo intervento dal titolo “Beyond the Rules. Transgressive Bodies and “Political Power”, ha scelto di parlare del corpo umano: “Noi viviamo col corpo e il corpo diventa uno dei primo siti di trasgressione”, ha osservato Flavia Monceri. “Basta osservare come alcuni corpi siano trasgressivi di per sé: i corpi dei disabili, dei transessuali, i corpi dei vecchi sono corpi che “trasgrediscono” e che ti impongono di rivedere le regole con cui sei abituato a guardare la realtà. È per questo che la trasgressione può essere interpretata come una molla per il cambiamento politico, per modificare le regole sociali, per superare il conformismo e gli stereotipi e andare avanti”.