Per il secondo anno consecutivo ha vinto la borsa di studio intitolata ad Amelia Earhart, l'aviatrice statunitense che negli anni Trenta del Novecento stabilì numerosi record di volo, diventando un simbolo dell'emancipazione femminile. Daniela Pedrini, allieva del secondo anno del programma di Ingegneria spaziale della Scuola di dottorato in Ingegneria dell'Università di Pisa, ha ottenuto una delle 35 borse di studio che l'organizzazione Zonta International, impegnata per migliorare le condizioni della donna nel mondo, assegna ogni anno a donne iscritte a corsi di dottorato in ingegneria o scienze aerospaziali, per favorire i loro studi in ambiti più tradizionalmente praticati dagli uomini. Alla giovane scienziata, 28 anni, originaria di Camporgiano (LU), andranno 10 mila dollari che potrà usare per proseguire il proprio programma di dottorato.
Il dottorato di ricerca di Daniela riguarda lo studio teorico e sperimentale di catodi cavi per propulsori elettrici spaziali. "Un catodo è una sorgente di elettroni che serve per ionizzare il propellente e per neutralizzare il fascio di ioni espulso dal motore – spiega la dottoranda - Durante l'attività di tesi specialistica mi sono occupata dello sviluppo di un modello teorico, poi implementato in un codice numerico, che descrive le prestazioni di un catodo cavo al variare della sua geometria e delle condizioni operative".
A questo studio teorico si è aggiunta un'attività di tipo sperimentale. I risultati teorici sono stati utilizzati per costruire due catodi, uno per propulsori di bassa potenza (<500 W) e un altro per propulsori di alta potenza (>1 kW): "Il primo catodo è stato oggetto di attività sperimentali che hanno dato risultati incoraggianti e suggerito possibili miglioramenti da apportare sia nel modello teorico sia nel progetto costruttivo – aggiunge Daniela – Il catodo di alta potenza verrà studiato a breve con una campagna sperimentale dedicata".
L'attività di ricerca della dottoranda proseguirà nella seconda parte dell'anno con un periodo negli Stati Uniti, presso la Colorado State University, in un laboratorio del dipartimento di Ingegneria Meccanica (College of Engineering) che si occupa di propulsione elettrica spaziale.