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Le istituzioni universitarie e il Sessantotto

A Pisa un convegno internazionale su come le autorità accademiche reagirono alle sollecitazioni che provenivano dal mondo studentesco

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Il Centro Interuniversitario per la Storia delle Università Italiane (CISUI), con la collaborazione della facoltà di Scienze politiche dell'Università di Pisa, promuove a Pisa il convegno internazionale di studi "Le istituzioni universitarie e il Sessantotto", in programma il 15 e 16 dicembre nell'Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza. Il convegno mira anzitutto ad indagare un aspetto fin qui solo in parte analizzato dagli studiosi della storia del Sessantotto, ovvero quello configurato dall'azione sviluppata dagli organi istituzionali degli atenei, dalle autorità accademiche, dalle associazioni – sindacali e non – che rappresentavano docenti, assistenti, incaricati e studenti negli anni delle agitazioni studentesche.

Per la prima volta, dunque, si non si proporrà una storia della rivolta studentesca avviatasi a partire dalla fine degli anni Sessanta, ma si concentrerà l'attenzione in maniera sistematica su come le istituzioni universitarie e le autorità accademiche (ministri, rettori, membri del Senato Accademico, presidi, singoli docenti, sindacati, formazioni politiche studentesche) reagirono di fronte alle sollecitazioni che provenivano in primo luogo dal mondo studentesco. Un mondo studentesco impegnato in occupazioni, manifestazioni e cortei, ma anche nell'elaborazione di importanti documenti teorici, come le "Tesi della Sapienza", che segnarono la storia del Sessantotto e vennero elaborate proprio nel Palazzo della Sapienza di Pisa nel febbraio 1967.

Il convegno, la cui organizzazione scientifica è stata curata da Romano Paolo Coppini e Alessandro Breccia dell'Università di Pisa, e da Marzio A. Romani dell'Università Bocconi di Milano, si aprirà il 15 dicembre alle 9 proponendo un confronto tra il contesto internazionale e il caso italiano. La prima sessione ospiterà in primo luogo gli interventi di Roger Geiger, docente presso l'Università della Pennsylvania, che tratterà di quanto accadde negli Stati Uniti, e di Jean-Philippe Legois (Centro di Studi di Aubervilliers, Francia), che invece traccerà un quadro di quanto avvenuto in Europa, in particolare in Francia e Germania. Due i successivi interventi, dedicati al caso italiano: Francesco Bonini, dell'Università di Teramo, analizzerà i falliti tentativi di riforma del sistema universitario nazionale dal secondo dopoguerra fino alle mobilitazioni del Sessantotto, mentre Umberto Carpi, dell'Università di Pisa, proporrà una ricostruzione del declino delle rappresentanze "istituzionali" di docenti, assistenti e soprattutto studenti.

La seconda sessione, nel pomeriggio del 15 dicembre, sarà interamente dedicata a un caso decisivo nella storia del Sessantotto italiano, quello milanese, con interventi dedicati a tutti gli atenei del capoluogo lombardo (Marzio A. Romani si occuperà dell'Università Bocconi, Luciano Pero dell'Università Cattolica, Giancarlo Consonni del Politecnico, Brunello Vigezzi della Statale), mentre la terza sessione ospiterà un'ampia panoramica su quanto avvenne nei principali atenei della penisola interessati dalle agitazioni del Sessantotto, con relazioni dedicate alle vicende di Pisa (Alessandro Breccia dell'Università e Paola Carlucci della Scuola Normale), Padova (Alba Lazzaretto e Paola Caldognetto), Roma (Marco Paolino e Tommaso Dell'Era), Trento (Vincenzo Calì), Torino (Diego Giachetti), Pavia (Pierangelo Lombardi). Il 15 dicembre l'Università di Pisa ospiterà anche la riunione semestrale nazionale dei delegati degli 24 atenei italiani che aderiscono al CISUI.

13-12-2011

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