"Ci sarà Fernando Pessoa - spiega Valeria Tocco del comitato scientifico e docente del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Ateneo pisano - nelle sue convergenze con la cultura arabo-islamica e nei suoi giochi di specchi ma ci saranno, ad esempio, anche le "novelle plastiche" di Almada Negreiros che anticipano il dadaismo e il surrealismo, esacerbando la vena dissacratoria propria delle avanguardie e preconizzando una letteratura dell'Assurdo in anticipo sull'orologio europeo; e si parlerà anche della figura del Don Giovanni, che da peccatore diventa, attraverso le opere di Cardoso Pires, il simbolo della società arcaica e ingessata nel Portogallo salazarista".
Il convegno prevede una serie di sessioni plenarie, tenute da due riconosciuti esponenti della letteratura e linguistica portoghese: Rita Marnoto dell'Universitá di Coimbra e Marcos Bagno dell'Universitá di Brasilia. Rita Marnoto parlerà delle relazioni Portogallo-Italia nei secoli dal punto di vista della dinamica centro-periferia della produzione culturale; Marcos Bagno spiegherà perché Portoghese brasiliano e Portoghese europeo sono da considerarsi due lingue diverse, ciascuna con una propria e peculiare grammatica. Non mancherà poi anche un omaggio al quarantesimo anniversario della Rivoluzione dei garofani con l'esposizione delle foto di Fausto Giaccone e il documentario, inedito in Italia, sulla genesi di questa mostra e quindi il concerto-lettura aperto al pubblico al Teatro Lumière di Pisa interpretato Isabella Mangani e Simona Baldelli (accompagnati dai chitarristi Stefano Donegà e Felice Zaccheo) dal titolo Venti garofani rossi, ispirato al romanzo di Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira.