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Come cambia la genitorialità: un seminario al Polo Piagge

L'iniziativa fa parte di Trigger, il progetto europeo che ha lo scopo di approfondire gli studi di genere con riferimento alle carriere femminili e ai processi culturali

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Lunedì 27 aprile, alle 12.00, presso il Polo Didattico delle Piagge, si terrà il seminario "Come cambia la genitorialità": un'analisi comparata", un incontro organizzato nell'ambito di Trigger, il progetto di ricerca europeo a cui partecipa l'Università di Pisa, insieme a quelle di Londra, Parigi, Madrid e Praga, che ha lo scopo di approfondire gli studi di genere con riferimento alle carriere femminili e ai processi culturali. Il seminario intende affrontare, alla luce degli attuali cambiamenti nelle famiglie e nelle dinamiche affettive, il tema delle relazioni tra i generi e le generazioni in un'ottica multidisciplinare. Durante la mattinata sono previsti gli interventi di Rita Biancheri, docente di Sociologia della famiglia e coordinatrice del progetto Trigger, e di Stefano Ciambotti, presidente della sezione toscana dell'Associazione Nazionale Avvocati Familiaristi.
All'interno del variegato, e sempre più complesso, mondo della sfera privata si sono modificati i rapporti tra genitori e figli, i modelli educativi sono diventati sempre più negoziali e richiedono un maggiore impegno, che deve scaturire dalla condivisione dei ruoli paterni e materni e delle funzioni di un aggregato domestico allargato. Diritti e doveri, compiti e obbligazioni di cura diventano troppo spesso oggetto di conflitto all'interno della coppia. Politiche sociali scarsamente generose nei confronti delle famiglie, norme non conseguenti alle attuali forme di convivenze, assenze di interventi a favore di una legittimazione sociale per una nuova genitorialità, determinano un impasse rischioso per la crescita, anche economica, del nostro paese.
Bassi tassi di occupazione femminile, indici di natalità ampiamente al di sotto del ricambio fisiologico per contrastare l'ampio fenomeno dell'invecchiamento della popolazione sono fattori che evidenziano un processo vischioso dalle cui paludi è necessario uscire con il contributo di tutti. Riflettere sulla genitorialità biologica e/o sociale, sulle competenze di entrambi i generi e su come conciliare i diversi tempi di vita, superando le asimmetrie e le diseguaglianze, sia a livello istituzionale che attraverso l'apporto dei diversi attori del sistema di welfare, dal Terzo settore alle aziende, non è solo un importante supporto alla conoscenza del problema ma anche un valore aggiunto per rompere una prassi consolidata di de-responsabilizzazione collettiva nei confronti della riproduzione come valore sociale.

24-04-2015

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