Costruire reti su larga scala, con nodi in grado di muoversi e di prendere decisioni in modo autonomo e senza l'intervento dell'uomo, massimizzando così velocità ed efficienza di azione e permettendo sia il monitoraggio di interi territori che l'intervento in ambienti ostili e pericolosi. È questo l'obiettivo del progetto europeo "PLANET" (PLAtform for the deployment and operation of heterogeneous NETworked cooperating objects), che ha tra i suoi partner il Centro "Enrico Piaggio" dell'Università di Pisa e che a Pisa ha presentato, negli scorsi giorni, i primi risultati delle sue attività.
Il progetto mira a dare un contributo al nuovo Internet 3.0, la rete del futuro che sarà costituita non solo da computer, ma da oggetti diversi e di uso quotidiano, in grado di comunicare e cooperare tra loro grazie a sensori wireless. "Il monitoraggio e il controllo di grandi aree naturali – spiega il professor Gianluca Dini, che coordina il gruppo di ricerca di Pisa - così come la protezione di infrastrutture critiche richiede sempre più l'utilizzo e la cooperazione da parte di un elevato numero di sensori e attuatori distribuiti e integrati nell'ambiente, nonché di veicoli autonomi, sia aerei sia terrestri, che permettono di sostituire operatori umani in ambienti remoti o pericolosi. Sebbene sistemi costituiti da 'oggetti cooperanti' di questo tipo siano stati già realizzati a livello sperimentale, di fatto manca ancora un approccio ingegneristico. Il progetto europeo PLANET si pone l'obiettivo di colmare questa lacuna, definendo e realizzando strumenti, metodi e soluzioni per la progettazione, la realizzazione e la manutenzione di questi sistemi complessi".
Nell'ambito del progetto, il Centro di ricerca interdipartimentale "Piaggio" si occupa principalmente del tema della sicurezza informatica in questo tipo di sistema, un problema particolarmente sentito dal momento che, vista l'elevata integrazione con l'ambiente fisico circostante, una violazione informatica può facilmente tradursi in un danno alle cose o alle persone. Insieme al Centro dell'Ateneo pisano, "PLANET" può contare sulla partecipazione di diverse eccellenze della ricerca europea, accademica e industriale: le Università di Duisburg-Essen, Siviglia ed Edinburgo, l'Andalusia Foundation for Aerospace Development, SELEX Galileo, l'Agenzia Aereospaziale Tedesca, Boeing Research and Technology Espana, lo spagnolo Consejo Superior de Investigaciones Científicas, Flying-Cam S.A., ETRA Research and Development, l'italiana ELSAG DATAMAT S.P.A e l' Association for Research and Industrial Cooperation of Andalusia.
Il progetto, che ha già passato una prima revisione da parte della Commissione Europea riportando una valutazione eccellente, vedrà nel prossimo giugno gli esperimenti preliminari relativi alla gestione di un aeroporto altamente automatizzato. Tali prove saranno svolte all'aeroporto sperimentale ATLAS (Air Traffic Laboratory for Advanced Systems) in Spagna. A ottobre sono stati poi programmati gli esperimenti ufficiali relativi al monitoraggio dell'inquinamento e della fauna nella riserva naturale di Doñana sempre in Spagna.