A Pisa, come in tutta Italia, gli studenti stanno portando avanti la battaglia contro la revisione dei parametri ISEE. L'Ateneo pisano ha dato pieno appoggio alla mobilitazione degli studenti. Il Senato Accademico, nell'ultima seduta, ha deliberato una specifica mozione al riguardo e il rettore si è impegnato a portare nelle sedi istituzionali l'esigenza di revisione delle recenti modifiche ISEE: proprio ieri, infatti, era a Roma all’Assemblea della Conferenza dei Rettori, che ha approvato un documento per chiedere con forza al governo di “garantire il diritto allo studio, sottoponendo a un’attenta verifica il sistema di calcolo degli indicatori ISEE e individuando fonti di finanziamento in modo da assicurare la borsa di studio a tutti gli aventi diritto”.
Dopo l’Assemblea studentesca di martedì 20 ottobre relativa a queste tematiche - appoggiata dall’Ateneo con la sospensione della didattica - un gruppo di studenti ha occupato il complesso ex-GEA. L’Ateneo si è limitato, come sempre in questi casi, a segnalare il fatto agli organi competenti. Nel pomeriggio di giovedì 22 ottobre, di fronte a ripetute segnalazioni che denunciavano la sottrazione di libri dal magazzino presente nel complesso e all’evidenza che tali comportamenti erano ancora in corso, rendendo la situazione insostenibile, l’Università ha provveduto ad allertare il 113, come da preciso dovere di ogni pubblico ufficiale, senza sollecitare azioni di forza. Non appena venuto a conoscenza del precipitare della situazione, il rettore ha contattato il questore ed ha invitato due dei suoi prorettori a recarsi presso l’ex-GEA per cercare di evitare ulteriori degenerazioni.
La presenza dei libri all'interno del complesso ex-GEA è dovuta al fatto che tale sede è utilizzata come magazzino della Pisa University Press, la casa editrice dell’Ateneo, con una regolare movimentazione tipica dell’attività di un'azienda di questo tipo. Una parte minoritaria dei volumi è invece di proprietà della Regione Toscana ed è in attesa di riconsegna. Non c’è, dunque, alcun mistero sulle migliaia di testi presenti nella sede dell’ex-GEA, dove vi è un magazzino in piena funzione e non "un deposito clandestino di libri in condizioni di abbandono", come è stato ripetutamente sostenuto e ripreso anche dalla stampa.
La vicenda dell'occupazione dell'ex-GEA, con tutti i suoi sviluppi negativi, lungi dall’avere un nesso con la battaglia contro la revisione dei parametri ISEE, rischia di distogliere l'attenzione pubblica dalle stesse ragioni della protesta, a difesa del diritto allo studio, che vede l'Ateneo attivamente presente accanto agli studenti.