Il porto pisano in epoca tardo antica, la nascita del porto di Viareggio nel XVI secolo, i primi studi per il porto di Marina di Carrara del XVIII secolo, il ruolo centrale del porto di Livorno a partire dalla fine del Cinquecento sino ai nostri giorni e infine il porto di Piombino e il suo definitivo sviluppo tra il XIX e il XX secolo: è un percorso che parte dall’antichità e arriva ai nostri giorni quello che compie il volume “I sistemi portuali della Toscana mediterranea. Infrastrutture, scambi, economie dall’antichità a oggi”, curato dal Centro di studi storici mediterranei “M. Tangheroni” di Pisa (ed. Pacini) e presentato nell’ambito del convegno nazionale “I porti della penisola italiana: due mari a confronto fra storia e sviluppo futuro” che si è tenuto ad Ancona l’8 e il 9 aprile.
Il volume indaga le trasformazioni e i mutamenti avvenuti sul fronte costiero toscano nel corso dei secoli, il costituirsi e il variare dei sistemi strutturati dai porti e dagli approdi, dalle comunicazioni con l’arcipelago e le isole e dagli assi di comunicazione fluviali e terrestri interni: “Da un lato il Mediterraneo e un Mediterraneo del quale si sente il bisogno di ripensare la storia”, scrive il professor Giuseppe Petralia nell’introduzione al volume. “Dall’altro un’area regionale che è definita e percepita come toscana, ma che richiede riletture non meno profonde. “Toscana” non è una regione “naturale”, bensì il taglio operato dalla storia nel vivo di una molto più vasta ed estesa regione “pantirrenica”, cui solo il fronte appenninico nord-orientale conferisce uno spazio di frontiera obbligato”.
L'opera fornisce dunque un quadro approfondito dell’importanza dei porti e della costa per lo sviluppo della Toscana, sottolineando il loro ruolo centrale per una nuova apertura verso i mercati del Mediterraneo: “Livorno porto multipurpose contraddistinto dai traffici roll on–roll off, passeggeri, containers e merci sfuse. Piombino porto dedicato principalmente al collegamento con le isole del Mediterraneo. Marina di Carrara specializzato nel trasporto di marmi e graniti. A questi si aggiunge l’importanza del porto di Viareggio di interesse regionale eccellenza nel settore della nautica da diporto”, scrive nella presentazione Luca Ceccobao, assessore alle Infrastrutture e alla mobilità della Regione Toscana. “Oggi più che mai, per la nuova centralità del bacino del Mediterraneo, la crescita della nostra Regione passa dalla necessità di rendere competitivi i nostri porti con il sistema economico europeo non trascurando, ma anzi valorizzando l’integrazione con le città”.