Un Ateneo a quattro stelle, con punte di cinque nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi. È questo il lusinghiero giudizio che l'Università di Pisa ha ricevuto dall'agenzia di rating internazionale Quacquarelli Symonds (QS), che negli scorsi mesi aveva inviato i suoi ispettori a Pisa per un approfondito audit sulle principali attività dell'Ateneo. Secondo QS, che da diversi anni compila una delle più accreditate classifiche degli atenei mondiali in cui l'Università di Pisa è stabilmente tra le prime in Italia, l'Ateneo pisano è dunque "ad elevato grado di internazionalizzazione, in grado di dimostrare eccellenza sia nella ricerca che nell'insegnamento: una istituzione che offre a studenti e docenti un eccellente ambiente di lavoro".
L'Università di Pisa ha ricevuto il punteggio massimo di cinque stelle nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi. Nel primo caso, afferma il rapporto dell'agenzia di rating, il successo è dovuto soprattutto all'elevata reputazione dell'Ateneo nel mondo accademico internazionale, all'ampio numero di lavori pubblicati dai propri docenti e ricercatori, al rilevante numero di citazioni ottenute da tali pubblicazioni, nonché ai diversi premi e riconoscimenti attribuiti ai propri accademici. Per quanto riguarda l'innovazione tecnologica, il giudizio è basato sul numero di brevetti registrati, sull'intensa cooperazione con le imprese per la ricerca e lo sviluppo, sulla quantità di spin-off di successo nate con il supporto dell'Ateneo e dei propri incubatori di impresa. L'attestazione relativa all'accesso agli studi è stata ottenuta grazie all'elevato numero di borse di studio e assegni di ricerca, al diritto allo studio garantito per gli studenti a basso reddito e ad altri parametri quali il supporto agli studenti disabili e alla parità di genere.
L'Ateneo ha ricevuto quattro stelle nelle aree della didattica, dell'internazionalizzazione e dell'edilizia universitaria, ottenendo un risultato particolarmente significativo se rapportato all'attuale difficile congiuntura economica e all'incertezza del quadro normativo che regolamenta le università pubbliche italiane. Sul primo aspetto, QS ha rilevato la competitività internazionale dell'Università di Pisa in parametri quali il grado di soddisfazione degli studenti e la proporzione di laureati di primo livello che proseguono i propri studi con le lauree magistrali, specializzazioni e dottorati, segnalando invece il valore basso del rapporto tra numero di docenti e studenti. Per quanto riguarda l'internazionalizzazione, sono state valutate positivamente le numerose e prestigiose collaborazioni con enti e università straniere nell'ambito della ricerca, mentre si evidenziano margini di miglioramento in parametri quali il numero di studenti stranieri e la proporzione degli studenti di scambio che utilizzano i programmi del tipo Erasmus sia in entrata che in uscita. In relazione all'edilizia universitaria, infine, l'agenzia di rating ha giudicato positivamente le infrastrutture informatiche, sportive, mediche e gli spazi riservati alle associazioni studentesche. In questo caso l'Ateneo pisano è stato penalizzato dal confronto con il modello del campus anglosassone, in cui gli alloggi di proprietà dello stesso ateneo sono messi a disposizione di tutti gli studenti e non solo, come avviene in Italia attraverso le Aziende per il diritto allo studio, di coloro che non potrebbero disporne altrimenti.