Sono arrivati in 37 e a settembre saranno raggiunti da altri 30 ragazzi che dal Brasile frequenteranno per sei mesi o un anno l'Università di Pisa. Tutto questo grazie al programma "Scienza senza Frontiere", un'imponente iniziativa di mobilità e internazionalizzazione del sistema universitario e della ricerca brasiliano avviato dalla presidente Dilma Roussef nel 2011, che mira a promuovere esperienze di studio e ricerca all'estero per oltre 75.000 giovani brasiliani. I ragazzi appena arrivati a Pisa si iscriveranno ai corsi di laurea di ingegneria, medicina, veterinaria, agronomia e farmacia dell'Ateneo pisano e, nel mese di agosto, saranno ospitati alla residenza dei Praticelli.
L'Università di Pisa, insieme ad altri 10 atenei italiani, è stata scelta come meta di studio e di ricerca dal governo brasiliano per favorire la formazione e la ricerca dei propri giovani e tentare di integrare il proprio sistema della ricerca e del sapere ai più consolidati network internazionali. Il programma "Scienza Senza Frontiere" è coordinato da CAPES e CNPq, le Agenzie governative brasiliane che si occupano del rafforzamento delle competenze del sistema universitario e della ricerca brasiliani, e si concentra su mobilità prevalentemente di breve e medio periodo, con lo scopo di finanziare esperienze all'estero di giovani brasiliani che tornino poi presso le università di origine per completare gli studi e ottenere il titolo finale.
Attraverso il coinvolgimento dell'Ambasciata Brasiliana in Italia, CAPES e CNPq hanno individuato un certo numero di università e centri di ricerca italiani con cui sviluppare uno specifico schema di mobilità all'interno di "Scienza senza Frontiere". Il progetto è strategico per l'internazionalizzazione dell'Università di Pisa, soprattutto per stabilire nuovi contatti anche ai fini della partecipazione a progetti di ricerca internazionali. La mobilità verso l'Ateneo pisano coinvolgerà tutti e tre i livelli della formazione universitaria e presto arriveranno anche dottorandi e post-doc.