Il professor Emanuele Neri, Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa e Direttore della UO Radiodiagnostica 1 Universitaria della AOUP, è stato eletto nel Board della Società Europea di Radiologia (ESR), massimo organo di governance della società. Nelle elezioni, che si sono svolte dal 29 Maggio al 5 Giugno, su tre candidati per la posizione di Direttore del Dipartimento Sicurezza, Qualità e Standards in Radiologia, il Prof. Neri ha prevalso con 1705 voti, espressione di un ampio consenso.
La Società Europea di Radiologia (fondata nel 2005) è la più grande società scientifica radiologica, con oltre 130.000 soci sparsi in tutto il mondo, e sede a Vienna. La Società è una organizzazione no-profit, di cui fanno parte medici radiologi, medici nucleari, tecnici sanitari di radiologia medica e fisici medici, ed è supportata da 47 società scientifiche europee e 55 non europee, e 15 società scientifiche di sotto-specialità (tra cui imaging oncologico, radiologia interventistica, radiologia addominale, ecc.).
Nel ruolo di Direttore del Dipartimento il professor Neri sarà a capo di 5 gruppi di lavoro dedicati rispettivamente agli standards nell’imaging, la sanità digitale, l’ecografia, l’appropriatezza, e la qualità e sicurezza in risonanza magnetica.
Nella lunga storia della Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (fondata nel 1913), Emanuele Neri è oggi il quinto medico radiologo che entra a far parte del Board della società europea.
Era ottobre 2019 quando ci fu la firma del contratto per le opere propedeutiche (viabilità, sottopassi, isola ecologica), seguito a dicembre dalla posa simbolica della prima pietra dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara. Ultimate quelle, dopo poco più di un anno nonostante la pandemia, ad aprile 2021 la firma del contratto con il soggetto appaltatore (per le nuove costruzioni e la gestione e manutenzione), seguita a luglio dalla consegna dei lavori con la delimitazione dell’area di cantiere e il via libera agli scavi per gettare le fondamenta dei nuovi edifici. Queste le grandi tappe che conducono a oggi, 8 giugno 2023, con la bandiera issata sull’ultimo solaio dell’Edificio 34, quello cresciuto più velocemente in altezza, che ospiterà degenze e sale operatorie, terapie intensive, centro ustioni collegato al monoblocco preesistente (Edificio 30) e all’Edificio 31 dalla Main street, seguito a ruota da tutti gli altri manufatti che stanno rapidamente prendendo forma: gli edifici 33, 35 che ospiteranno il centro prelievi, il palazzo direzionale con gli uffici amministrativi, gli stabili destinati a cucina-mensa, le centrali di energia, i magazzini e gli edifici universitari (polo didattico e scienze mediche di base).
Basta collegarsi al sito web aggiornato in tempo reale: https://www.e-chiaracresce.it/ per poter visualizzare, in modalità timelapse, il cambiamento impressionante di tutta l’area di cantiere, dalla movimentazione terra ai giorni nostri. Un via vai ininterrotto di camion betoniere, e poi trivelle, otto gru, un lavoro incessante di tutte le maestranze e un’annata siccitosa come quella del 2022 hanno fatto sì che il cantiere procedesse speditamente, senza interruzioni nonostante l’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia.
E così oggi, alla presenza di enti, istituzioni, autorità, si festeggia il primo grande traguardo di quello che sarà un ospedale moderno e all’avanguardia di rilievo internazionale, con all’interno la Scuola di Medicina e gli spazi per la ricerca e la didattica. Un campus universitario dentro l’ospedale e l’ospedale dentro un campus universitario, in un connubio con le attività assistenziali senza più frammentazioni e difficoltà logistiche. Tutto su un’unica grande area della città, quella nord-ovest, finora periferica ma destinata a diventare presto baricentro di tante sinergie, con le trasformazioni urbanistiche importanti che la caratterizzeranno. Un ospedale ad alta specializzazione e ad alta tecnologia, che in questi anni sta adeguando la progettazione alle nuove sfide poste dalla transizione digitale. Un ospedale in grado di competere in tutto con i grandi ospedali del nord Europa.
L’appalto prevede, da qui al 2025, il completamento degli edifici a uso sanitario e didattico e poi, per i successivi 9 anni, la gestione e manutenzione sia del patrimonio immobiliare di nuova edificazione sia di quello pre-esistente nel presidio ospedaliero di Cisanello; la gestione e produzione del calore, la manutenzione di edifici e impianti, la logistica dei trasporti, comprese la fase di start-up di avviamento dell’intero complesso di Cisanello. Il tutto sotto l’egida del protocollo di legalità sottoscritto in Prefettura fra vari soggetti istituzionali per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e dei fenomeni corruttivi.
Il contratto stipulato con Rti - il raggruppamento temporaneo di imprese vincitore dell’appalto (FInso Spa capogruppo mandataria, oltre a CMB e CMSA)- prevede un importo lavori di oltre 250 milioni di euro, che sono stati integrati da fondi necessari per far fronte all’imprevedibile impennata dei prezzi conseguente al conflitto in Ucraina, e 130 milioni per la gestione e manutenzione. Il raggruppamento di imprese dovrà infatti attivare i nuovi edifici curando il trasferimento dei reparti sia dal presidio ospedaliero storico di Santa Chiara a Cisanello, sia all’interno dei vari padiglioni di Cisanello.
Delle opere di questi ultimi due anni – fra cui l’abbattimento della passerella di collegamento fra gli Edifici 30 e 31 (attualmente uniti da un sottopasso) per consentire l’inizio dei lavori dell’ingresso definitivo all’Ospedale Nuovo Santa Chiara - fanno parte le lavorazioni per migliorare l’efficientamento energetico degli immobili esistenti nel presidio tramite il loro collegamento impiantistico al nuovo Polo tecnologico (CT0) previsto nella realizzazione del nuovo ospedale. Su questo specifico tema sono in valutazione ulteriori progetti che riguardano la copertura dei parcheggi con pannelli solari fotovoltaici di nuova generazione ad alta efficienza, nonché, sulla base di studi del Dipartimento della Terra dell’università di Pisa, l’utilizzo della geotermia per ridurre al minimo l’utilizzo delle fonti fossili. L’obiettivo è di avere un ospedale “green” nel rispetto anche delle indicazioni europee.
Sempre l’Ospedale Nuovo Santa Chiara sarà, con il suo cantiere, il luogo della prima sperimentazione, nel caso di un’opera pubblica così rilevante e sanitaria, della piattaforma di elaborazione fotogrammetrica, analisi georeferenziata e creazione di modelli 3D che la Regione, attraverso un software libero ed open source, mette a disposizione attraverso il proprio cloud. Si tratta di un modulo del più ampio progetto chiamato Smart Region, che offre tecnologie per il trattamento dei big data, come quelli inviati ad esempio dai sensori sparsi per una città, lavorati anche attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e che potrebbero essere utilizzati, a cantiere ultimato, per fare del Santa Chiara un edificio ‘intelligente’.
Questa fase della vita del cantiere si è arricchita infine di un’altra novità: è stato registrato il nuovo marchio che accompagnerà la nascita dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara, con la scritta NSC “Cresce con te”, in cui un’asta della lettera N raffigura la Torre pendente stilizzata. Il marchio non sostituisce il logo ufficiale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana ma sarà il tratto distintivo di ogni documento e atto di questi anni che ci separano dal completamento dell’opera.
“Sono stati anni impegnativi di coesistenza con una pandemia stringente mai vista prima e un cantiere invasivo che ha sicuramente impattato, e sta tuttora impattando significativamente su tutte le attività che fanno funzionare un ospedale di queste dimensioni – dichiara la direttrice generale dell’Aoup Silvia Briani – ma siamo stati capaci di adattarci e di individuare strategie efficaci di convivenza – e di questo voglio ringraziare davvero tutti - eliminando i rischi di interferenze e continuando a garantire tutte le attività sanitarie. Non è stato facile ma i monitoraggi annuali sia regionali sia nazionali ci confortano sul buon lavoro svolto e sono per noi lo sprone necessario per continuare su questa strada, che ci porterà ad avere uno degli ospedali più innovativi e di alta specialità di riferimento a livello internazionale”.
"La realizzazione del Nuovo Santa Chiara – aggiunge il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi - rappresenta un traguardo storico, che deve costituire l'occasione per compiere un salto di qualità nel sistema sanitario regionale e nelle attività dell'area medica della nostra università. Mentre partecipiamo con soddisfazione ed entusiasmo a questa cerimonia, abbiamo infatti intrapreso un percorso di revisione e aggiornamento dell'atto aziendale, che auspichiamo conduca ad una migliore integrazione fra assistenza, didattica e ricerca, valorizzando le eccellenze di cui disponiamo”.
(Foto Nicola Gronchi).
“La concomitanza di tanti eventi avversi causati anche dalle crisi internazionali e il loro effetto sul mondo delle costruzioni, concentrati in così poco tempo, non si era mai vista – ammette l’architetto Filippo Terzaghi, Rup- Responsabile unico del procedimento in questo appalto nonché direttore del Dipartimento di area tecnica dell’Aoup -. Consci anche del significato sociale del nostro progetto, abbiamo cercato ogni giorno di risolvere i problemi con umiltà e con impegno. Siamo arrivati a un primo obiettivo ma molti altri sono ancora davanti a noi. Quello che posso dire è che ce l’abbiamo messa tutta. E continueremo a mettercela tutta, noi del Dipartimento tecnico insieme alla Direzione lavori e alle Imprese costruttrici, certi del sostegno di tutta la squadra, intendendo sia i colleghi di Aoup sia gli enti di riferimento, in primo luogo la Regione ma poi anche le istituzioni locali e centrali”.
Per l’ingegnere Salvatore Esposito, ad Finso e presidente Nsch scarl: “Stiamo portando avanti un’opera di grande interesse sociale, sia per la città che per la Regione tutta, con il supporto di tutti i soggetti - Azienda ospedaliero-universitaria pisana, enti ed amministrazioni - coinvolti nel processo. Contiamo di portare a termine l’opera nei tempi previsti da cronoprogramma, pur nella difficile situazione registratasi negli ultimi anni nel panorama interno ed internazionale”.
“Il nuovo e moderno Santa Chiara a Cisanello comincia a prendere forma – così il sindaco di Pisa Michele Conti -. E’ una buona notizia per la città che, dalla posa della prima pietra nel 2019, siano già un terzo i lavori completatati. Un ospedale che diventerà, se possibile ancor di più di quanto lo è già adesso, quel punto di riferimento per la sanità a cui già si rivolgono moltissimi cittadini di Pisa, di tutta la Regione, di tutta Italia. Un’eccellenza riconosciuta dalla comunità scientifica, dai tanti pazienti che vengono a curarsi a Pisa e dai tanti lavoratori, medici, infermieri e personale di servizio che contribuiscono a garantire standard di qualità altissimi. L’amministrazione comunale sta facendo la propria parte per accompagnare questa nuova opportunità con adeguati e necessari interventi in termini infrastrutturali, logistici e di mobilità, per far sì che il nuovo polo ospedaliero che cresce non diventi una monade isolata, ma sia collegato sempre di più con la città e con i quartieri limitrofi. Penso al nuovo ponte ciclopedonale Riglione Cisanello, recentemente aperto al pubblico, ma anche al progetto che stiamo presentando al Ministero delle infrastrutture e trasporti per la realizzazione della tramvia che collegherà la Stazione ferroviaria al polo ospedaliero di Cisanello, che potrà incidere profondamente e positivamente sui flussi della mobilità lungo il principale asse di scorrimento del traffico cittadino, con benefici importanti a livello ambientale e di qualità della vita”.
“Qui a Pisa sta prendendo forma l'investimento di edilizia sanitaria più importante della Toscana - commenta l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – Siamo soddisfatti del corso dei lavori e delle prospettive dell’intervento che porterà questo ad essere uno degli ospedali più innovativi e specializzati d’Europa. Proprio qualche settimana fa Agenas rendeva pubblica la classifica delle aziende ospedaliere che nel 2021 hanno avuto le performance più alte: tra queste c’è anche l’Aou pisana, a conferma dell’eccellenza della struttura. Grazie a questo intervento siamo convinti che la qualità delle cure, della didattica e della ricerca potranno crescere ulteriormente”.
“A Cisanello - spiega l’assessore all’informatica ed e-goverment della Toscana Stefano Ciuoffo - abbiamo sperimentato per la prima volta in un contesto di opera pubblica così rilevante e sanitaria, la piattaforma di elaborazione di immagini fotogrammetriche e big data che sono parte dei software e della tecnologia che, come Regione, mettiamo a disposizione liberamente di enti e Comuni attraverso il cloud regionale: un investimento, per una Toscana ‘intelligente’ e all’avanguardia, finanziato con i fondi europei Fesr 2021-2027”
"Con la realizzazione di quest'opera inizia finalmente a trasformarsi in realtà quello che, anche a livello personale, era un impegno preso fin dal momento della mia prima elezione in consiglio regionale- dichiara il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo -. Seguiremo ora con attenzione il rispetto dei tempi per la conclusione dei lavori ma è un nuovo, importante tassello nella crescita dell'ospedale di Pisa che rappresenta per noi motivo di orgoglio e soddisfazione. Si conferma infatti come uno dei poli ospedalieri tra i più grandi e importanti d'Europa, consolidando il suo ruolo strategico all'interno del sistema sanitario toscano. A tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato va oggi il nostro ringraziamento e il nostro plauso, nella consapevolezza che non si tratta di un punto di arrivo e che dobbiamo continuare ad investire in parallelo anche sul personale medico-sanitario e sulle migliori tecnologie da mettere loro a disposizione".
“Una buona sanità è che quella investe – sottolinea il presidente della giunta regionale toscana, Eugenio Giani - : una sanità che investe sui lavoratori e professionisti, sulla formazione, sulle nuove tecnologie e le strutture anche. E’ quello che stiamo facendo a Cisanello: un ospedale all’avanguardia e di qualità certificata, nelle cure e nella capacità di fare ricerca. Naturalmente i nuovi edifici in costruzione saranno tutti realizzati puntando al massimo efficientamento energetico possibile: ci saranno pannelli solari per far fronte in autonomia a parte dei consumi e sarà utilizzata anche la geotermia, ricchezza toscana sul fronte delle energie rinnovabili che già oggi copre il 30 per cento dei consumi di tutta la regione. In questo modo risparmieremo risorse importante da dedicare alle cure dei cittadini”.
Alla cerimonia sono intervenuti stamani, fra gli altri, anche l'arcivescovo di Pisa monsignor Giovanni Paolo Benotto, il presidente della conferenza dei sindaci dell'azienda USL Toscana nord ovest Sergio Di Maio, l'assessore regionale all'istruzione Alessandra Nardini e i consiglieri regionali Andrea Pieroni e Diego Petrucci
Qui la galleria fotografica sull’avanzamento dei lavori: https://www.e-chiaracresce.it/).
Fonte: Ufficio Stampa AOUP
Lo studio pisano “A new solution for UHDP and UHDR (Flash) measurements: Theory and conceptual design of ALLS chamber” in tema di Radioterapia Flash è stato selezionato dal team editoriale di EJMP-European Journal of Medical Physics come la migliore pubblicazione internazionale sulla rivista del 2022 e ha ricevuto per questo il “Galileo Galilei Award 2022”. Il lavoro - prima firma il fisico Fabio Di Martino (Unità operativa di Fisica sanitaria dell’Aoup-Azienda ospedaliero-universitaria pisana diretta dal dottor Antonio Traino) descrive teoria e progettazione concettuale di una camera a ionizzazione (camera ALLS ) in grado di superare i problemi dosimetrici che si presentano ai valori di “dose-per-impulso” necessari ad innescare l’effetto “flash”. La realizzazione della camera ALLS, che sarà il primo dosimetro attivo Flash per la misura assoluta della dose, permetterà di risolvere con accuratezza una serie di questioni legate agli esperimenti necessari alla traslazione clinica dell’effetto Flash, caratterizzato dall’utilizzo di valori di “dose-per-pulse” tre ordini di grandezza superiori a quelli impiegati in radioterapia convenzionale.
In questo momento Pisa è uno dei più importanti centri di ricerca internazionali, meta continua di scienziati provenienti da tutta Europa, sull’utilizzo dell’effetto Flash in Radioterapia. Vi si stanno svolgendo studi tecnologici, dosimetrici, radiobiologici e pre-clinici grazie allo speciale Linac EF con cannone a triodo (con flessibilità e caratteristiche attualmente uniche al mondo) installato nel 2022 nel “Centro Pisano multidisciplinare sulla ricerca e implementazione clinica della Flash Radiotherapy” (CPFR) grazie a un finanziamento speciale ottenuto dalla Fondazione Pisa.
Da sinistra Fabiola Paiar, Fabio Di Martino e Antonio Traino con, sullo sfondo, il Linac "Flash" ElectronFlash installato in un bunker della Radioterapia Aoup
Il CPFR, il cui “cuore pulsante” è all’interno dell’Aoup (Linac installato in un bunker della Radioterapia, Laboratorio di Radiobiologia nel presidio ospedaliero di Santa Chiara) sotto la direzione scientifica della professoressa Fabiola Paiar, direttrice della Radioterapia Aoup e sotto la direzione tecnica del dottor Di Martino, è un centro multidisciplinare (composto da fisici, radioterapisti e biologi) che mette insieme sinergicamente le più importanti istituzioni cliniche e scientifiche del nostro territorio (Aoup, Università di Pisa, Cnr-Consiglio nazionale delle ricerche e Infn-Istituto nazionale di fisica nucleare), e si prefigge l'ambizioso obiettivo di arrivare ad essere uno dei primi al mondo ad impiegare l’effetto Flash nella pratica clinica.
Il premio ottenuto è un importante riconoscimento a tutto il CPFR e, in particolare, alla sua componente Aoup per il sostanziale contributo che sta portando avanti sia dal punto di vista scientifico sia di ricerca clinica.
qui sotto il link all'announchment ufficiale dell'Award: