Cambio di passo per il mondo dell’editoria universitaria accessibile che a Pisa, in occasione dei recenti Stati Generali, ha definito quelli che sono stati chiamati “Gli impegni di P.I.S.A.: Percorsi Inclusivi e Servizi Accessibili”. Una tappa importantissima, che si aggiunge e segue il Trattato di Marrakech e l'European Accessibility Act, aprendo di fatto la strada per la futura definizione di un protocollo nazionale, che vedrà gli atenei italiani e il Governo lavorare in sinergia con gli editori.
“La necessità di lavorare in rete per favorire l’accesso alla cultura e agli studi universitari per tutti gli studenti e per tutte le studentesse con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento è emersa in modo chiaro da tutti gli interventi e dalla tavola rotonda che ha concluso gli Stati Generali dell’editoria universitaria accessibile del 7 luglio scorso, organizzati a Pisa dalla Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD), ha commentato Maurizio Messina, presidente del Gruppo Accademico Professionale AIE Associazione Italiana Editori. L’esperienza di Fondazione LIA, nata dalla collaborazione di AIE E UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e riconosciuta come caso di eccellenza nel campo dell’accessibilità editoriale a livello internazionale, è un esempio di come lavorando insieme con obiettivi comuni si possano raggiungere risultati importanti. L’auspicio è che Gli impegni di P.I.S.A possano rappresentare la base per un futuro che, grazie alla condivisione ed al confronto fra tutti gli attori coinvolti, veda risolti i problemi attuali, grazie alla messa a punto di un progetto organico che superi l’attuale mancanza di coordinamento e renda più efficiente l’intero sistema”.
“Con Gli impegni di P.I.S.A, si avvicina sempre di più l’obiettivo di garantire a tutti l’accesso alla conoscenza e all’alta formazione, rispettando i traguardi temporali definiti a livello europeo nonché le linee tracciate da ANVUR attraverso il nuovo modello di accreditamento degli Atenei AVA3”, ha sottolineato il professor Luca Fanucci, Delegato all’inclusione degli studenti e del personale con disabilità e DSA dell’Università di Pisa e coordinatore del convegno. “La strada da compiere è, però, ancora lunga – aggiunge Fanucci - e la sfida è quella di mettere a disposizione della popolazione universitaria (e non solo) prodotti editoriali di natura digitale, inclusivi e accessibili, creando un sistema strutturato efficiente ed efficace”.
Una sfida che, da tempo, vede proprio l’Università di Pisa e la sua casa editrice, la Pisa University Press, in prima linea, con un progetto di accessibilità inaugurato dall’edizione digitale, certificata dalla Fondazione LIA, della Costituzione Italiana, curata e commentata dai professori Roberto Romboli e Saulle Panizza, a cui presto si aggiungeranno altri titoli.
Un traguardo, quello raggiungo dalla Pisa University Press, che diventa esigenza imprescindibile rispetto ai numeri dell’ateneo pisano, frutto di una nuova consapevolezza diffusa tra gli studenti e il corpo docente. Nell’Università di Pisa sono, infatti, 1.866 gli studenti con certificazione di disabilità e 553 quelli con certificazione Disturbi Specifici per l’Apprendimento.
Al convegno del 7 luglio scorso, dal titolo “AVA3 e le nuove sfide per l’inclusione didattica: il ruolo dell’editoria universitaria accessibile”, promossa dalla CNUDD in collaborazione con il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Università di Pisa-CIDIC, sono intervenuti: Riccardo Zucchi, Rettore dell’Università di Pisa; Claudio Pettinari, Rappresentante CRUI; Alberto Arenghi, Presidente CNUDD; Fabio Ferrucci, Delegato del Rettore alla Disabilità, Università degli Studi del Molise; Mario Barbuto, Presidente Fondazione LIA e UICI; Cristina Mussinelli, Segretario Generale Fondazione LIA; Maurizio Messina, Presidente Gruppo Accademico Professionale AIE (Associazione Italiana Editori); Claudia Napolitano, Presidente Associazione “Coordinamento University Press Italiane” e responsabile di Pisa University Press; Paola Passarelli, Direttore Generale Biblioteche e diritto d’autore.
Garantire un’inclusione didattica reale e concreta, accelerando il processo verso un’editoria universitaria sempre più accessibile. È questo il tema al centro del convegno, organizzato della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità – CNUDD, che si terrà venerdì 7 luglio presso il Centro Congressi Le Benedettine dell’Università di Pisa: “AVA3 e le nuove sfide per l’inclusione didattica: il ruolo dell’editoria universitaria accessibile”.
“Siamo contenti che la CNUDD abbia scelto il nostro Ateneo per affrontare il tema dell’editoria accessibile coinvolgendo tutti gli operatori del settore ed in particolare le University Press Italiane - commenta il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi - Il nostro Ateneo ha intrapreso da anni un processo interno per fornire agli studenti ed alle studentesse materiale didattico accessibile ed apprezziamo che il recente modello AVA3 adottato dall’ANVUR preveda in maniera esplicita che gli Atenei adottino le opportune iniziative per rendere accessibili e fruibili agli studenti e alle studentesse con disabilità o con DSA anche le attrezzature, le tecnologie e le metodologie utilizzate per lo svolgimento delle attività didattiche”.
“Da oltre 10 anni la CNUDD si sta impegnando per fornire agli studenti e alle studentesse che ne abbiano bisogno i libri per affrontare gli studi universitari in formato accessibile e ciò per affermare un pari diritto allo studio – dichiara il presidente della CNUDD, Alberto Arenghi - Negli anni il confronto con le case editrici è sicuramente migliorato, ma non basta la buona volontà. Certo esisteva un vulnus normativo che oggi pare poter essere superato dopo il recepimento del Trattato di Marrakesh anche da parte italiana. La questione, tuttavia, non è prettamente giuridica, ancorché importante, perché le università si devono attrezzare e formare per la digitalizzazione dei libri a partire dai prodotti che pubblicano attraverso le University Press. Il convegno farà il punto sulla situazione dell’oggi con uno sguardo allo European Accessibility Act e ad AVA3, da un lato, a questioni pratiche dall’altra”.
Seguendo la strada tracciata dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca - ANVUR attraverso le linee guida di AVA3 (il nuovo modello di accreditamento per gli Atenei), le università sono già da tempo impegnate per garantire, in forma diffusa, l'accesso delle persone con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) alla conoscenza e all’alta formazione, e dunque anche l’accesso ai prodotti editoriali di natura digitale.
Un impegno fondamentale, tenuto conto che il numero degli studenti e delle studentesse con disabilità/DSA che accedono ai corsi di studio universitari è in costante aumento. Secondo l’ultimo rapporto ANVUR (2022), infatti, partire dall’a.a. 1999-2000 gli studenti con disabilità iscritti ai corsi di laurea e post-laurea sono quadruplicati, passando da 4.443 a 17.073 nell’a.a. 2019-20 (ultimo disponibile). Mentre gli studenti con DSA sono passati dagli iniziali 983 dell’a.a. 2011-12 (anno della prima rilevazione) ai 14.441 dell’a.a. 2019-20. Il tutto per un dato complessivo di 36.816 studenti con disabilità o con DSA che nell’a.a. 2019-20 risultavano iscritti ai corsi di laurea e post-laurea. Pari al 2% del totale della popolazione studentesca universitaria.
A fare da sfondo al convegno pisano e al percorso avviato dagli Atenei è l'Accessibility act, la legge europea sull'accessibilità, che punta a fornire gli strumenti normativi per una società più inclusiva, garantendo alle persone con disabilità un migliore accesso alla conoscenza, ai prodotti e ai servizi e, di conseguenza, al mondo del lavoro.
Il convegno sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ateneo: