Nata a Lucca nel 1969, la professoressa Benedetta Mennucci si è laureata con lode in Chimica presso il Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa. Dopo un periodo all’Università del Colorado a Boulder e all’Università Carnegie-Mellon a Pittsburgh, negli Stati Uniti, ha conseguito il dottorato di ricerca in Chimica all’Università di Pisa nel 1999, sotto la supervisione del professore Jacopo Tomasi.
Ricercatrice presso il Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dal 1998, è stata nominata professoressa associata nel 2002 e ordinaria nel 2012. Dal 2010 al 2013 è stata professoressa aggiunta presso il Centro di Chimica teorica e computazionale, centro di eccellenza del Consiglio delle Ricerche norvegesi presso le università di Oslo e Tromsø. Ha ricoperto la carica di coordinatrice della Scuola di dottorato in Scienze chimiche e dei materiali e di presidente dei corsi di laurea triennale e magistrale in Chimica. È inoltre stata presidente della divisione di Chimica teorica e computazionale della Società Chimica Italiana. Al momento, è prorettrice per la Promozione della ricerca.
È autrice di oltre 350 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, che hanno ricevuto oltre 50.000 citazioni. Ben otto fra le pubblicazioni hanno ricevuto più di mille citazioni.
I principali traguardi scientifici della professoressa Mennucci sono nello sviluppo di nuovi approcci multiscala che combinano la chimica quantistica con modelli classici e la loro applicazione a sistemi complessi. La professoressa Mennucci ha contribuito a formalizzare i modelli continui per la descrizione degli effetti del solvente in modo rigoroso e numericamente robusto: il modello IEF-PCM, di cui è stata la principale sviluppatrice, è diventato uno standard de facto ed è oggi incluso in tutti i principali software di chimica computazionale. Ha inoltre contribuito allo sviluppo dei metodi multiscala QM/MM polarizzabili, con particolare attenzione al loro uso per la descrizione di stati elettronici eccitati e di processi dinamici. Questi ultimi sviluppi sono fortemente intrecciati con la ricerca della professoressa Mennucci sui meccanismi molecolari con cui le proteine sentono e rispondono alla luce. Un contributo importante in questo ambito è stata l’elaborazione di un nuovo metodo teorico per simulare i trasferimenti energetici di eccitazione nei processi di assorbimento della luce da parte degli organismi fotosintetici, nonché nei meccanismi di adattamento a varie condizioni luminose. La professoressa Mennucci ha poi sviluppato una strategia multiscala per la modellazione delle proteine fotorecettrici, dove la luce attiva processi di trasduzione del segnale. Questa strategia permette di simulare processi che avvengono su un'ampia gamma di scale temporali, dai fenomeni elettronici nella scala dei picosecondi ai cambiamenti conformazionali nelle proteine su scale dei microsecondi e oltre.
Per la sua attività di ricerca ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti sia nazionali che internazionali, compresa la medaglia “Cesare Pisani” della Società Chimica Italiana e il Premio del ministro della cultura dell’Accademia dei Lincei.
È membro dell’Accademia internazionale per le Scienze quantistiche molecolari, del board dell’Associazione mondiale dei Chimici teorici e computazionali, e nel 2021 è stata nominata fra le “Inspiring 50”, le 50 donne italiane più influenti nel mondo STEM. Ha inoltre ricevuto numerosi finanziamenti sia nazionali che internazionali, compresi uno Starting Grant e un Advanced Grant dell’European Research Council.
Nel corso degli anni, la professoressa Mennucci ha educato, inspirato e aiutato direttamente o indirettamente molti giovani, creando una vera e propria scuola. Le sue capacità accademiche e didattiche si coniugano infatti con una spiccata onestà intellettuale, disponibilità e generosità che la rendono una mentore ideale, sia umanamente che accademicamente.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino alla professoressa Benedetta Mennucci.