Nato a Santarcangelo di Romagna nel 1953, il professore Roberto Bizzocchi ha studiato all’Università di Pisa e alla Scuola Normale (1971-75), presso la quale è stato borsista, perfezionando (1976-81) e poi ricercatore fino al 1992.
Fin dall’inizio della carriera ha allacciato importati relazioni internazionali: borsista del Warburg Institute di Londra (1985), dell’École française di Roma (tra 1986 e 1989), e della Villa I Tatti (1989-90), è stato, poi, professeur invité alla École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e di Marsiglia (1993, 1997, 2007). Dopo essere stato professore associato dell’Università di Udine (1992-97), ha insegnato Storia moderna presso l’Università di Pisa, prima come associato, poi dal 2000 come ordinario. Fra gli incarichi accademici pisani si segnalano il ruolo di direttore della Scuola di Dottorato in Storia (2004-2008) e quello di Senatore accademico (2012-15); fra quelli nazionali vanno ricordati almeno la designazione nel GEV dell’Area 11 nella VQR 2011-14 e quello di commissario ASN 2012-14.
L’attività scientifica di Roberto Bizzocchi, di respiro internazionale e di assoluto rilievo, si è concretizzata in primo luogo nella stesura di numerose monografie, di notevole valore scientifico e dedicate a temi di ricerca anche fra loro lontani che spaziano dal tardo Quattrocento all’Ottocento: una qualità inusuale nel panorama storiografico attuale; come inusuale è la felicità di scrittura che accompagna tutti i suoi saggi. I suoi interessi si sono via via allargati dalla storia del potere, delle aristocrazie e della Chiesa alla storia culturale, della famiglia e dei rapporti di genere. Molto influenti sono stati i suoi studi di storia della storiografia e di metodo. Per il rilievo scientifico e un influsso non limitato ai soli studiosi di storia moderna occorre ricordare almeno le monografie Genealogie incredibili. Scritti di storia nell'Europa moderna (1995) (tradotta in francese) e Cicisbei. Morale privata e identità nazionale in Italia (2008) (tradotta in francese, inglese, coreano e giapponese). Si tratta di ricerche che hanno dato contributi fondamentali, la prima, alla comprensione dei quadri mentali e della relazione con il passato delle nobiltà e delle società di antico regime, la seconda alla conoscenza degli istituti matrimoniali e alle relazioni di genere nel XVIII secolo italiano ed europeo. Da una riflessione di lunga data su Manzoni e sul peso suo e del cattolicesimo nell’identità nazionale è nato il recente Romanzo popolare. Come i promessi Sposi hanno fatto l’Italia (2022), un libro già più volte ristampato, che ha suscitato un vivace dibattito nel Paese.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l’Ordine del Cherubino al professore Roberto Bizzocchi.