Nato a Modena nel 1949, il professor Mirko Tavoni è stato allievo della Scuola Normale Superiore dal 1968 e dopo aver insegnato Filologia italiana all'Università della Calabria, nel 1994 è diventato ordinario di Linguistica italiana all'Università di Pisa.
Nella sua biografia emerge un concreto impegno istituzionale, sempre al servizio della linguistica e della letteratura italiana, per il trattamento digitale di testi quale risorsa per la ricerca e per la didattica, per l'applicazione informatica della linguistica e della ricerca sulla letteratura italiana. Prezioso il ruolo svolto nel cammino cha ha visto Pisa in posizione di palese avanguardia con la creazione del CNUCE, il Centro di Calcolo Elettronico, e dell'Istituto di Linguistica computazionale presso il CNR. Membro del Comitato per la Biblioteca Digitale Italiana presso il Ministero dei Beni Culturali, già direttore del CIBIT, il Centro per la Biblioteca Italiana Telematica, e responsabile, dal 1997, di progetti di ricerca per il più grande archivio di testi della letteratura italiana disponibile in rete, il professor Tavoni ha fondato e governato quale primo presidente il corso di laurea in Informatica umanistica, sia triennale sia magistrale.
Già direttore, è oggi presidente del consorzio ICoN, una rete di 19 università nota per la promozione e diffusione della lingua e della cultura dell'Italia nel mondo attraverso tecnologie telematiche e per un attrattivo corso di laurea per stranieri. Nella cornice del Consorzio ICoN, ha promosso la creazione del master in traduzione specialistica, espressione dal 2007 della sua ricerca sulla scrittura professionale, della sua molteplice attività nelle frontiere più avanzate della tecnologia linguistica, del suo impegno nell'e- learning, della sua sensibilità per il rapporto fra università e mondo professionale.
Con la sua produzione scientifica, il professore Tavoni offre analisi puntuali della coscienza linguistica nel Rinascimento europeo, studia corpora per individuare la prospettiva linguistica contemporanea e osserva soprattutto la teoria e la prassi linguistica di Dante, per lo più sullo sfondo variegato della sua poetica. Ineludibile oggi per la linguistica italiana la sua monografia sul Quattrocento nella collana pubblicata da Bruni, di forza non comune l'indagine su Pietro Bembo nella Letteratura Italiana per Einaudi, netto il respiro europeo dei tre volumi sulla linguistica del Rinascimento.
L'interpretazione di Dante vede il professore Tavoni spesso concentrato sui problemi di biografia, il fonte battesimale o ad esempio la politica e l'esilio, Guido da Montefeltro, la Lastra, o sul valore semantico di parole chiave, Orazio satiro e il titolo stesso di Commedia, fino alle pagine sul canto ultimo del Paradiso. Di grande rilievo la sua riflessione, dal 1995, sul De Vulgari Eloquentia, con al culmine l'edizione con commento nelle opere di Dante per Mondadori del 2011 in cui offre un paradigma nuovo, felice risultato di Pisa e fertile base per il futuro della critica su Dante.
Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professore Mirko Tavoni.