XXVIII Campagna Antartica del Programma Nazionale delle Ricerche in Antartide (PNRA)
Progetto: Gli eventi deposizionali e magmatici Triassico-Giurassici delle successioni della Terra Vittoria (Antartide) e variazioni paleoclimatiche nella provincia Gondwaniana (coordinatore Prof. P.C. Pertusati)
Partecipanti: Natale Perchiazzi (professore associato di Mineralogia) e Chiara Montomoli (ricercatore di Geologia strutturale) - dipartimento di Scienze della terra dell'Università di Pisa
Date: 24 dicembre 2012 - 6 febbraio 2013
A conclusione della campagna di ricerche geologiche nell'ambito della XXVIII spedizione scientifica in Antartide del PNRA, si può affermare che il bilancio è positivo e che gran parte degli obiettivi prefissati sono stati raggiunti.
I risultati principali della ricerca sono:
- lo studio delle deformazioni di rocce antiche che hanno preso parte all'orogenesi di Ross (avvenuta circa 500 milioni di anni fa) e in particolare la comprensione dei processi tettonici che hanno portato alla loro formazione e risalita in superficie. Le rocce che abbiamo studiato e campionato, che attualmente affiorano in superficie, sono state trasportate inizialmente a decine di chilometri di profondità all'interno della crosta terrestre durante la fase di collisione di placche crostali raggiungendo valori di temperatura e pressione molto elevate (temperature di circa 800°C e pressioni di circa 6/7 kbar).
- lo studio di rocce sia sedimentarie che vulcaniche che si sono formate dopo l'orogenesi di Ross al di sopra del penepiano di Kukri, che si estende per centinaia di km e che rappresenta il risultato della completa erosione e spianamento della catena orogenetica di Ross. Questa parte della storia geologica dell'Antartide, iniziata circa 180 milioni di anni fa, è stata caratterizzata dalla deposizione di rocce sedimentarie in un ambiente sub-continentale ed è stata associata ad una poderosa attività magmatica di tipo effusivo che ha determinato il formarsi di grandi estensioni laviche, di notevole spessore. Queste rocce laviche e sedimentarie, e i fossili terrestri contenuti in queste ultime, compaiono anche in altri continenti, come America meridionale, Africa sud-orientale, Australia e India, e sono una prova inconfutabile che, prima della dispersione dei continenti nella loro posizione attuale, questi dovevano far parte di un unico supercontinente (PANGEA). Lo studio dei macro e microfossili contenuti nelle rocce sedimentarie che abbiamo campionato durante la spedizione permetterà di vincolare la loro età di deposizione e ricostruire l'assetto paleogeografico dei continenti. Lo studio della durata dell'attività vulcanica (< 1 Milione di anni o molti milioni di anni) è molto importante in quanto tale attività può aver avuto una notevole influenza nei cambiamenti paleoclimatici a scala globale.
Grazie a condizioni metereologiche molto buone e all'ottima organizzazione logistica i ricercatori hanno potuto svolgere circa 20 missioni giornaliere in elicottero e quindi raccogliere una grande mole di dati geologici sui diversi affioramenti, oltre che 400 chili di campioni che verranno studiati presso i nostri laboratori una volta arrivati in Italia. Grazie al supporto logistico dell'ENEA e all'abilità dei piloti che ci hanno accompagnato nelle nostre missioni, è stato possibile raggiungere affioramenti molto lontani dalla base fino a ora sconosciuti, o di difficile accesso, e sono state campionate rocce affioranti a quote molto alte (oltre i 3.200 m.) al limite della possibilità di volo degli elicotteri stessi, che fino ad ora non era mai stato possibile raggiungere.
I campioni, che sono stati spediti in Nuova Zelanda - grazie al supporto tecnico della nave dei colleghi coreani che stazionava in prossimità della Base italiana "Mario Zucchelli" - saranno spediti dall'ENEA in Italia entro breve. L'ulteriore fase della ricerca prevede lo svolgimento di analisi microstrutturali, sedimentologiche, petrografiche e geocronologiche che verranno svolte in laboratori italiani e stranieri sia universitari che del CNR.