Alla ricerca del software perduto
Incontro su “Software Heritage” per Informatica50
Giovedì 10 ottobre, in occasione di Internet Festival, al Centro Congressi Le Benedettine si terrà “Alla ricerca del software perduto“, un incontro sul progetto Software Heritage lanciato dall’Inria (Istituto nazionale francese per l’informatica) in partenariato con l’UNESCO, che l’Ateneo pisano ha deciso di sostenere, proprio nell’anno in cui festeggia – con il ciclo Informatica 50 – i cinquanta anni dalla nascita, a Pisa, del primo curriculum di studi italiano dedicato all’Informatica.
Relatori
Roberto Di Cosmo (Inria), Carlo Montangero (Università di Pisa), Davide Storti (UNESCO). Modera Enrico Nardelli (Informatics Europe).
Il progetto Software Heritage
Il software è il frutto del codice sorgente, un artefatto umano prezioso che, al pari di un’opera di oreficeria, ha molto da dire sulle nostre vite e sulla nostra epoca. Per questo il codice fa parte del nostro patrimonio culturale e va dunque preservato.
Paradossalmente, l’informatica, una delle scienze più giovani – e quella che innerva quasi ogni attività del nostro presente – sarà la più difficile da studiare in futuro, per mancanza di fonti. I vecchi programmi sono infatti destinati a essere abbandonati su macchine che presto o tardi non riusciremo più ad accendere, rischiando così di perdere le chiavi di accesso ai nostri mondi virtuali.
Adesso che buona parte del software è ancora accessibile e molti pionieri dell’informatica sono ancora attivi è il momento di agire. Questo è lo scopo del progetto Software Heritage. In occasione di Internet Festival sarà annunciato un primo importante risultato della collaborazione con l’Università di Pisa: la messa a punto di SWHAP (Software Heritage Acquisition Process), protocollo che stabilisce le fasi per la raccolta e la conservazione del software di rilev
L'evento fa parte del programma di Informatica50, promosso dall'Ateneo in occasione 50° anniversario del primo corso di laurea italiano in Scienze dell'Informazione nel 1969.