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Il Bilancio dell’Università di Pisa ritorna in utile nell’anno 2023

Il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo ha approvato il documento nella seduta del 24 aprile

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Il Bilancio dell’Università di Pisa, appena approvato nella seduta del Consiglio di amministrazione del 24 aprile, ritorna in utile nell’anno 2023. Dopo il 2022, in cui l’aumento dei costi energetici e altri fattori contingenti avevano portato a utilizzare le riserve per coprire una perdita di 1,3 milioni di euro, il 2023 si chiude con un risultato positivo di 62.237 euro.

Al risultato economico si accompagna una crescita sensibile degli investimenti effettuati per dare attuazione al Piano strategico 2023-2028. Gli investimenti hanno riguardato, in primis, il capitale umano. Nel 2023 sono state effettuate, anche grazie ai fondi del PNRR, 117 nuove assunzioni tra docenti e ricercatori, alle quali vanno sommati 106 ulteriori iscritti ai corsi di dottorato. Questo è fondamentale per sviluppare nuovi progetti di ricerca, potenziare l’offerta formativa e le iniziative di terza missione per continuare a essere competitivi nei ranking internazionali, attrarre nuove risorse, senza lasciare indietro nessuno. A tal riguardo sarà fondamentale anche l’apporto del personale tecnico-amministrativo, per il quale è stato già deliberato un piano di assunzioni di 118 unità.

Altri importanti investimenti hanno interessato il capitale tecnico, potenziato con oltre 24 milioni di euro di impieghi nel 2023. È proseguita, infatti, la realizzazione di nuove opere, tra cui i dipartimenti di Medicina, Veterinaria e Ingegneria per circa 14 milioni di euro. Ad esse si aggiungerà a breve anche il nuovo dipartimento di Biologia. Circa 7 milioni di euro sono stati investiti nell’acquisto di nuove attrezzature scientifiche e, infine, oltre 3,5 milioni di euro sono andati al settore della transizione digitale, per il potenziamento del Green Data Center, il più grande Data Center tra quelli delle università italiane.

Gli investimenti sono stati finanziati tramite le maggiori entrate da contributi da terzi, anche grazie ai maggiori introiti dei 7 Dipartimenti di Eccellenza, dalle risorse del PNRR e dai flussi di cassa autogenerati dall’Ateneo. Questo ha permesso di evitare il ricorso a nuovi debiti, che nel 2023, hanno registrato, invece, una diminuzione di oltre 3 milioni di euro.

Invariata la contribuzione studentesca anche grazie a un piano di razionalizzazione dei costi, che ha permesso di ridurre le uscite per la gestione corrente dell’Ateneo, per circa 5 milioni di euro. Per raggiungere questi obiettivi è stato determinante il contributo di tutte le componenti dell’Ateneo: dall’amministrazione centrale, ai dipartimenti, dai poli, ai centri e i sistemi.

“Accogliamo con favore questo risultato positivo che, però, non deve distogliere l’attenzione di tutta la nostra comunità nel portare avanti le politiche di efficientamento dei costi e di oculatezza degli investimenti – ha commentato il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi – Dobbiamo essere consapevoli che la sostenibilità del sistema universitario pubblico italiano resta a rischio, se la classe politica non sarà in grado di compiere adeguate scelte strategiche.  All’orizzonte si preannunciano, infatti, tempi difficili per tutte le università italiane, almeno fino a quando il Governo non deciderà di compensare gli aumenti del costo del personale dovuti agli scatti stipendiali e all’adeguamento all’inflazione. In particolare, per il 2024 è ormai certo un incremento del costo del personale di 10 milioni di euro, al quale si aggiungono i potenziali effetti negativi legati alla fine del PNRR e alla dinamica di crescita di alcune voci di costo che non accenna a rallentare”.

24-04-2024

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