193 docenti dell’Università di Pisa sono nel il top 2% di scienziati e scienziate più citati (e quindi influenti) al mondo. La lista viene stilata annualmente dai ricercatori di Stanford, in collaborazione con Elsevier-Scopus, aggiornando una lista di 100mila persone che formano il top 2% in 176 discipline e considerando la loro carriera negli ultimi 15 anni.
“L’elenco può essere usato per avere un colpo d’occhio della situazione attuale in Italia in particolare per le aree Matematica, scienze fisiche, informazione e comunicazione, ingegneria, scienze della terra e dell'universo e Scienze della vita – spiega il professore Giuseppe Iannaccone, prorettore vicario dell’Ateneo pisano - quello che emerge è una buona della qualità del sistema universitario nazionale che presenta differenze relativamente piccole tra gli estremi della lista”.
Entrando più in dettaglio per l’Università di Pisa, ci sono nove dipartimenti con almeno il 10% di docenti nella top2%, in rapporto ai docenti a tempo indeterminato: Ingegneria dell’informazione (27,2%), Informatica (26,4%), Farmacia (21,8%), Ingegneria civile e industriale (18,4%), Fisica (15,9%), Medicina clinica e sperimentale (15,1%), Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni (14,8%), Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell'Area Critica (11,8%), Chimica e Chimica industriale (11,1%). Sono inoltre presenti 2 docenti nel settore delle Scienze umane e sociali, sebbene nella valutazione della ricerca in Italia queste aree non siano soggette a parametri bibliometrici.
“Analizzando i dati e considerando gli atenei con un corpo docente con più di 400 persone, emerge che l’Università di Pisa è seconda in Italia dopo Padova se guardiamo il rapporto fra docenti presenti nella lista e il totale dei docenti a tempo indeterminato nei settori ERC “Life sciences” e “Physics and Engineering Sciences”, cioè le aree CUN dalla 1 alla 9 – spiega Iannaccone - Per quanto riguarda i numeri assoluti bisogna inoltre sottolineare che la classifica Stanford-Elsevier valuta l’attività degli ultimi 15 anni, ma non distingue lo stato di servizio. Dei 193 ricercatori dell’Ateneo pisano presenti nella lista, 66 non sono più in servizio, mentre 2 vanno aggiunti perché presenti con un’affiliazione diversa, facendo dunque una fotografia in tempo reale ne abbiamo in servizio 129”.