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Comunicati stampa

È Pietro Di Martino, ordinario di Matematiche Complementari e Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria dell'Università di Pisa, il vincitore del prestigioso premio «Maria Montessori e Alfredo Margreth» per l’innovazione didattica nelle scuole dell’infanzia e primarie dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Un riconoscimento, quello che sarà ufficialmente conferito al professor Di Martino a giugno, in occasione dell’Adunanza Solenne dell’Accademia per la chiusura dell’anno accademico, che premia la rara attenzione da lui data proprio alla didattica della matematica nel primo ciclo scolastico. Attenzione che da anni caratterizza un’attività di ricerca focalizzata principalmente sullo studio delle difficoltà in matematica a tutti i livelli scolari e, in particolare, su come si costruiscono ed evolvono convinzioni e atteggiamenti negativi nei confronti di questa disciplina. Tanto che oggi gli studi teorici condotti da Di Martino e dal suo Gruppo di Ricerca e Sperimentazione in Didattica della Matematica, attivo presso il Dipartimento di Matematica dell’Ateneo pisano, sono un punto di riferimento a livello internazionale.

"Siamo davvero felici del prestigioso riconoscimento attribuito al Professor Di Martino – ha commentato il professor Giovanni Paoletti, Prorettore per la didattica dell’Università di Pisa - Premia innanzitutto l’eccellenza delle sue ricerche nel campo della didattica della matematica, ma anche il suo impegno istituzionale all’interno della nostra Università, da cui è nato il Corso di studi in Scienze della formazione primaria. Come Ateneo ne traiamo un ulteriore impulso a impegnarci sui temi della didattica e dell’innovazione. Aspettiamo dunque l’occasione per festeggiarlo come merita"

“Sono ovviamente molto felice di ricevere un riconoscimento così prestigioso relativamente ad un ambito che mi sta particolarmente a cuore – ha dichiarato il professor Pietro Di Martino - Un premio del genere non è mai realmente individuale. Nel mio caso c’è dietro un gruppo di ricerca, quello di didattica della matematica, di cui sono particolarmente orgoglioso, così come il sostegno del mio Dipartimento, anche della componente tecnico-amministrativa, e dell'Ateneo che 5 anni fa ha sostenuto con forza un mio sogno: il progetto di costituzione del Corso di studi in Scienze della Formazione Primaria a Pisa. Senza tutti questi fattori il mio percorso di ricerca non sarebbe stato lo stesso. Una bella coincidenza il fatto che, proprio a giugno, pochi giorni dopo che mi sarà consegnato il premio, in Sapienza festeggeremo le prime laureate in Scienze della Formazione Primaria del nostro Ateneo”.

Pietro Di Martino

Delegato per la formazione degli insegnanti dal 2016 al 2022, dal 2018 al 2021 Pietro Di Martino è stato Presidente della Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica e rappresentante italiano presso l’International Commission on Mathematical Instruction (ICMI) dell’International Mathematical Union (IMU). Negli anni ha fatto parte di numerosi comitati tecnici scientifici di progetti nazionali e regionali per la formazione dei docenti, oltre ad aver partecipato come organizzatore e docente ai diversi percorsi di formazione degli insegnanti succedutisi nel tempo.

Oggi, oltre a guidare il Gruppo di Ricerca e Sperimentazione in Didattica della Matematica dell’Università di Pisa, coordina, insieme alla professoressa Anna Baccaglini-Frank, il centro di ricerca CARME - Center for Advanced Research in Mathematics Education, istituito nel 2021 dall'Università di Pisa in accordo con Uniser Pistoia e da cui è nato un importante accordo tra l’Ateneo e Ufficio Scolastico Regionale della Toscana per la promozione della ricerca, della sperimentazione e l’innovazione didattica nella progettazione e gestione dei processi di insegnamento e apprendimento della matematica.

Sono sette i Dipartimenti universitari di eccellenza dell’Università di Pisa ammessi al finanziamento del MUR per il quinquennio 2023-2027. Un risultato importante, che certifica la qualità della ricerca e nella progettualità scientifica dell’Ateneo pisano in alcuni dei campi che, peraltro, ne hanno scritto la storia: Biologia; Civiltà e Forme del Sapere; Filologia, Letteratura e Linguistica; Fisica; Ingegneria dell'informazione; Matematica e Scienze Veterinarie. Con Civiltà e Forme del Sapere e Ingegneria dell'informazione che ottengono questo riconoscimento per la seconda volta.

“In soli cinque anni siamo passati da due a sette dipartimenti d’eccellenza finanziati dal Ministero. Una crescita significativa, che premia il grande lavoro e le scelte fatte dal 2017 ad oggi – commenta il Rettore, Riccardo Zucchi – Di tutto ciò non posso che ringraziare il mio predecessore, i direttori dei dipartimenti, i docenti e il personale tecnico-amministrativo che hanno permesso di concretizzare un risultato importante per il nostro Ateneo e per la città”.

“Se, peraltro, sommiamo ai nostri sette, quelli ottenuti dalla Scuola Normale Superiore, dalla Scuola Superiore Sant'Anna e dalla Scuola IMT – conclude Zucchi - i dipartimenti finanziati salgono ad undici. Numero che riflette la vitalità del nostro sistema universitario, oltre che la straordinaria concentrazione di eccellenze che può vantare il nostro territorio. È da qui che adesso dobbiamo partire, per incrementare ulteriormente la qualità della nostra ricerca e la nostra capacità di attrarre studenti e giovani ricercatori”.

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La graduatoria dei 180 Dipartimenti assegnatari del finanziamento è stata pubblicata ieri dall’ANVUR, l’Agenzia nazionale di valutazione del Sistema universitario e della ricerca. Complessivamente erano 14 su 20 i Dipartimenti dell’Università di Pisa ammessi alla procedura di selezione sulla base del valore dell’Indicatore Standardizzato di Performance Dipartimentale (ISPD).

In totale sono 271 i milioni di euro stanziati dal Ministero e ogni dipartimento di Eccellenza può aspirare ad essere finanziato con un budget annuale che va dai 1,620 ai 1,080 milioni di euro per cinque anni. Per i dipartimenti delle aree CUN da 1 a 9 sarà assegnato anche un budget di 250 mila euro annui vincolato a infrastrutture di ricerca.

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