Eliseo, studente sordo, si laurea in Ingegneria biomedica
Con una tesi discussa a distanza in cui ha analizzato due diverse tipologie di protesi uditiva impiantabile, si è laureato in Ingegneria biomedica all’Università di Pisa Eliseo Angelo Salotta, studente sordo che ha seguito il suo percorso di studi con grande determinazione e passione. Ventisei anni, originario di Enna, Eliseo parla un ottimo italiano e interagisce seguendo il labiale. Vincitore di borsa di studio e di posto alloggio, ha abitato nella residenza universitaria del "Nettuno" e nel 2018 ha svolto un periodo di Erasmus a Siviglia.
Nei suoi anni universitari Eliseo è stato seguito dall'USID, l'Ufficio Servizi per l'Integrazione di studenti con disabilità dell’Università di Pisa, prevalentemente mediante l'affiancamento di studenti part-time che lo hanno aiutato nella frequenza delle lezioni prendendo appunti per lui. Ha svolto anche il lavoro part-time con l'USID, svolgendo attività di trasformazione testi in formato accessibile per altri studenti con disabilità, dimostrando grande spirito di autonomia e di generosità. “È sempre una gioia accompagnare nel percorso universitario studenti come Eliseo che con la loro positività, entusiasmo e gratitudine rappresentano un continuo stimolo per rendere il nostro ateneo sempre più accogliente e inclusivo per tutti – ha commentato il professor Luca Fanucci, delegato del rettore all’integrazione degli studenti e del personale con disabilità e DSA.
La sua tesi, dal titolo “Studio e analisi comparativa di impianti cocleari e protesi a conduzione ossea” è stata discussa con il professor Giovanni Vozzi, che commenta così il risultato raggiunto da Eliseo: “Mi ha colpito che lo studente Salotta abbia discusso una tesi su due diverse tipologie di protesi uditive impiantabili mostrandone i vantaggi e i limiti di ognuna di esse e proponendo delle possibili migliorie, visto il suo deficit uditivo. In realtà, però è da notare che la peculiarità del corso di Laurea triennale in Ingegneria Biomedica è quella di fornire agli studenti gli strumenti necessari per progettare e sviluppare nuovi dispositivi biomedicali che possano migliorare lo stile e la qualità di vita del prossimo. La cosa che mi ha profondamente toccato della discussione del lavoro di tesi di Salotta è stata la frase finale della sua presentazione, dove ha fatto notare come ad oggi gli occhiali sono dei dispositivi biomedicali che correggono il deficit visivo ma ormai non vengono più percepiti come tali dal paziente stesso e dalla società, anzi sono diventati spesso degli oggetti di moda. E basandosi su questa considerazione Salotta si augura che in futuro la stessa cosa possa accadere per le protesi uditive, cioè che non vengano più percepite dal paziente e dalla società come dispositivi ”speciali” ma dispositivi di uso comune”.
Con parole di incoraggiamento per tutti i ragazzi affetti da sordità, Eliseo commenta il risultato raggiunto: “Non siamo noi a scegliere come dobbiamo nascere o come vorremmo essere. La natura impone le sue leggi e noi dobbiamo rispettarle ma la natura stessa ci insegna come reagire di fronte agli ostacoli e come poterli superare. Pensiamo per un attimo ad un esile filo d'erba che cresce in mezzo all'asfalto. Come ha potuto superare, per raggiungere la luce, questo ammasso di pece dura e resistente!?
Ogni tipo di handicap si trascina dietro qualche rinuncia, momenti di scoraggiamento, di delusioni, di sacrifici ma nello stesso tempo, come dicevo prima, la natura stessa ci spinge a saper governare tutto quanto imponendoci la lotta per la rivincita in questo gioco della vita. Lo studio, nel caso di handicap di natura neurosensoriale, diventa un ostacolo non indifferente, tant'è che molti giovani studenti si ritirano dopo la scuola dell'obbligo.
Il momento della proclamazione a distanza.
Il mio, vuole essere un monito di incoraggiamento per tutti coloro che sono affetti da sordità, ad andare avanti con tenacia perché se c'è buona volontà non c'è ostacolo. Presso l'Università di Pisa ho trovato, grazie ai servizi dell'USID, grande sostegno negli studi con un ottimo servizio di tutoraggio oltre che sensibilità e disponibilità.
Lo scorso 9 ottobre ho conseguito la laurea in Ingegneria biomedica, ce l'ho fatta! L'esile filo d'erba che oltrepassa l'asfalto. Possiamo farcela a realizzare i nostri progetti di vita, coraggio, io non voglio fermarmi!”.
A Pisa si parla di "Malattia psichiatrica e pericolosità sociale: tra sistema penale e servizi sanitari"
Cinque anni fa la storica chiusura definitiva degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non esitò a definire come dei “luoghi orrendi, non degni di un Paese appena civile”. Al loro posto le attuali R.E.M.S. (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), dedicate ai malati psichiatrici autori di reato e giudicati pericolosi. Un passaggio storico per il sistema penale italiano e una sfida per il servizio sanitario, che oggi meritano di essere valutati nell’ambito di un dibattito esteso a tutti gli attori coinvolti. È quando verrà fatto a Pisa, dove i dottorandi in Amministrazione, Mercato e Giustizia Penale del Dottorato in Scienze Giuridiche dell’Università hanno organizzato un importante convegno internazionale di due giorni (16-17 ottobre) durante il quale si parlerà, con un approccio multidisciplinare, di "Malattia psichiatrica e pericolosità sociale: tra sistema penale e servizi sanitari".
Il convegno, che arriva a poche settimane dall’inaugurazione della R.E.M.S. di Empoli e dall’approvazione per il rinnovo di quella di Volterra, vedrà la partecipazione di numerosi relatori italiani e stranieri, per una comparazione tra varie esperienze. Tanti i nomi di spicco, tra professori di diritto penale, amministrativo e costituzionale; giudici nazionali come Giorgio Lattanzi, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, e di Corti europee; medici psichiatrici e autorevoli membri di organi di garanzia quali il Garante Nazionale delle Persone Private della libertà personale, Mauro Palma, e l’ex Commissario Unico del Governo per il definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, Franco Corleone.
«Per due giorni Pisa sarà al centro di un dibattito che riguarda una riforma che potremmo definire “rivoluzionaria”, quasi quanto lo fu 42 anni fa la Legge Basaglia - ha commentato il Rettore, Paolo Mancarella – Questo grazie ai nostri dottorandi in Scienze Giuridiche che sono riusciti a mettere insieme un programma di interventi di altissimo rilievo scientifico e che tocca, con approccio interdisciplinare, un tema di grande attualità. Per questo il nostro Ateneo ha deciso di premiarlo, finanziandolo. È da iniziative come queste, d’altronde, che passa anche il messaggio di un’istituzione che sa guardare al domani e che cerca di trasmettere questa capacità alle nuove generazioni».
L’evento si svolgerà in lingua italiana e in modalità telematica, attraverso la piattaforma Microsoft Teams e potrà essere seguito accedendovi tramite il seguente link: http://web.jus.unipi.it/live/200916-mpps
Previsto anche un servizio di traduzione simultanea da remoto, attraverso l'applicazione per smartphone e tablet Veasyt Conference. L’evento è accreditato presso l’Ordine degli Avvocati di Pisa (8 crediti formativi).
La citizen science per lo studio dell'Universo: al via il progetto REINFORCE
È un progetto di citizen science, ovvero di "scienza partecipata", focalizzato sullo studio del cosmo, in cui tutti sono chiamati a dare un contributo allo studio di onde gravitazionali, particelle e luce. Si chiama REINFORCE, è coordinato dall'Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO) di Cascina e vede impegnati in prima linea i ricercatori del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa con la collaborazione di altri nove partner internazionali.
"La citizen science costituisce un approccio nuovo e partecipato alla ricerca scientifica, in cui tutti possono dare un contributo importante – spiega il professor Massimiliano Razzano, che coordina il gruppo di ricerca dell'Ateneo – Grazie al fondamentale contributo di questi "cittadini-scienziati" è stato possibile scoprire nuovi pianeti extrasolari, oppure nuove specie di animali, giusto per fare alcuni esempi. Con il progetto REINFORCE vogliamo coinvolgere ancora di più le persone comuni nella ricerca in fisica e nello studio delle onde gravitazionali, una delle frontiere più nuove nello studio dell'Universo".
Ma come si può partecipare in concreto al progetto? I cittadini potranno contribuire allo studio e all'ottimizzazione di Virgo, il più grande rivelatore di onde gravitazionali in Europa, ospitato a EGO, presso Cascina. Sarà ad esempio possibile identificare le principali sorgenti di rumore, in particolare i cosiddetti glitch, segnali presenti nel rivelatore che peggiorano la qualità dei dati e possono confondersi con segnali di tipo astrofisico. Il segnale provocato dalle onde gravitazionali è debolissimo, e riuscire a catturarlo è come riuscire a sentire cadere un fiammifero in una sala di una discoteca. Per riuscirci dobbiamo identificare e rimuovere la musica, la voce delle persone e tutti gli altri "rumori" che coprono il suono che stiamo cercando. Analogamente, per rendere ancora più sensibile Virgo dobbiamo studiare ed eliminare le sorgenti di rumore ambientale, e a questo scopo l'aiuto degli appassionati può essere molto importante.
Per fare un esempio concreto, i collaboratori esamineranno estratti dei dati raccolti da Virgo e sarà chiesto loro di individuare visivamente i punti in cui ci sono segnali di interferenza, che possono essere causati non da fenomeni cosmici ma da sorgenti "terrestri" come microsismi, temporali o piccoli movimenti nei componenti ottici del rivelatore. La caratterizzazione dei glitch e delle altre sorgenti di rumore sarà utilizzata per sviluppare nuovi algoritmi di machine learning, e questo lavoro collaborativo aiuterà a migliorare la sensibilità del rivelatore ai segnali gravitazionali, spingendo ancora più lontano il nostro sguardo nel cosmo.
"Rendere accessibili i dati unici di queste ricerche a una platea molto più ampia è uno strumento formidabile per avvicinare sempre più persone alle sfide affascinanti e visionarie della scienza, a cui possono per altro contribuire concretamente – sostiene Stavros Katsanevas, direttore di EGO – Ad esempio la rivelazione dei segnali delle onde gravitazionali, da parte di LIGO e Virgo, è stata spesso metaforicamente battezzata come primo ascolto del 'suono' dell'Universo. Nel progetto REINFORCE abbiamo immaginato di rendere effettivamente udibili, ovvero di trasformare in suoni, i dati raccolti dagli interferometri gravitazionali, in modo da permettere di discernere i segnali e i rumori tramite l'ascolto. Questo per altro ci permetterà di coinvolgere nel nostro programma anche le persone non vedenti, che potrebbero rivelarsi più brave di chi vede ad ascoltare gli echi del cosmo". Parte degli sforzi di REINFORCE, infatti, sono volti a migliorare l'accessibilità di tutti a questi progetti, compresi quindi i cittadini scienziati con disabilità visive e uditive.
Del resto per partecipare non è fondamentale avere una specifica formazione scientifica e tutti possono dare il loro contributo. E proprio per descrivere e promuovere il progetto, i ricercatori di REINFORCE hanno organizzato il prossimo 16 ottobre alle 15 il webinar "How to help scientists in the gravitational wave noise hunt" ("Come aiutare gli scienziati nella caccia al rumore nelle onde gravitazionali"), in cui i ricercatori presenteranno le tematiche scientifiche del progetto, con particolare attenzione alle attività legate alle onde gravitazionali Per registrarsi al webinar collegarsi a questo link.
Il progetto REINFORCE si articola su quattro tematiche legate alla fisica moderna: oltre alle onde gravitazionali, prevede lo studio di neutrini di origine astrofisica, delle particelle elementari e di raggi cosmici per studi archeologici, geologici e vulcanologici. REINFORCE vanta un'importante collaborazione con Zooniverse la principale piattaforma di citizen science al mondo, che ha lanciato più di 250 progetti che spaziano dall'astronomia alla zoologia. Lo sviluppo di REINFORCE beneficerà anche dell'esperienza maturata da GravitySpy, un progetto di citizen science sviluppato dai colleghi americani dell'esperimento LIGO, di cui vuole essere complementare. Il risultato saranno quattro portali interattivi con i quali tutti i "cittadini-scienziati" interessati potranno dare il loro contributo a queste ricerche.
Avviso di fabbisogno interno in oggetto per il conferimento di un incarico di lavoro autonomo per "Ricerca bibliografica sulla letteratura economica italiana, inglese e francese e l'URSS
incarichi di supporto alla didattica per gli Insegnamenti di: “Analisi Matematica I” “Process Mining And Intelligence”
Borsa di Ricerca per lo svolgimento di una attività di ricerca consistente in “Un’indagine storica sulla filosofia del lavoro tra Otto e Novecento sotto il profilo del pensiero politico e giuridico
Progetto REINFORCE: la citizen science per lo studio dell’Universo
È un progetto di citizen science, ovvero di “scienza partecipata”, focalizzato sullo studio del cosmo, in cui tutti sono chiamati a dare un contributo allo studio di onde gravitazionali, particelle e luce. Si chiama REINFORCE, è coordinato dall’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO) di Cascina e vede impegnati in prima linea i ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa con la collaborazione di altri nove partner internazionali.
“La citizen science costituisce un approccio nuovo e partecipato alla ricerca scientifica, in cui tutti possono dare un contributo importante – spiega il professor Massimiliano Razzano, che coordina il gruppo di ricerca dell’Ateneo – Grazie al fondamentale contributo di questi ”cittadini-scienziati” è stato possibile scoprire nuovi pianeti extrasolari, oppure nuove specie di animali, giusto per fare alcuni esempi. Con il progetto REINFORCE vogliamo coinvolgere ancora di più le persone comuni nella ricerca in fisica e nello studio delle onde gravitazionali, una delle frontiere più nuove nello studio dell’Universo”.
Foto del team di ricerca del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa: da sinistra a destra Francesco Di Renzo, Massimiliano Razzano, Francesco Fidecaro, Nunziato Sorrentino.
Ma come si può partecipare in concreto al progetto? I cittadini potranno contribuire allo studio e all’ottimizzazione di Virgo, il più grande rivelatore di onde gravitazionali in Europa, ospitato a EGO, presso Cascina. Sarà ad esempio possibile identificare le principali sorgenti di rumore, in particolare i cosiddetti glitch, segnali presenti nel rivelatore che peggiorano la qualità dei dati e possono confondersi con segnali di tipo astrofisico. Il segnale provocato dalle onde gravitazionali è debolissimo, e riuscire a catturarlo è come riuscire a sentire cadere un fiammifero in una sala di una discoteca. Per riuscirci dobbiamo identificare e rimuovere la musica, la voce delle persone e tutti gli altri “rumori” che coprono il suono che stiamo cercando. Analogamente, per rendere ancora più sensibile Virgo dobbiamo studiare ed eliminare le sorgenti di rumore ambientale, e a questo scopo l’aiuto degli appassionati può essere molto importante.
Per fare un esempio concreto, i collaboratori esamineranno estratti dei dati raccolti da Virgo e sarà chiesto loro di individuare visivamente i punti in cui ci sono segnali di interferenza, che possono essere causati non da fenomeni cosmici ma da sorgenti “terrestri” come microsismi, temporali o piccoli movimenti nei componenti ottici del rivelatore. La caratterizzazione dei glitch e delle altre sorgenti di rumore sarà utilizzata per sviluppare nuovi algoritmi di machine learning, e questo lavoro collaborativo aiuterà a migliorare la sensibilità del rivelatore ai segnali gravitazionali, spingendo ancora più lontano il nostro sguardo nel cosmo.
Immagine di campioni di dati che saranno analizzati nell’ambito del progetto.
“Rendere accessibili i dati unici di queste ricerche a una platea molto più ampia è uno strumento formidabile per avvicinare sempre più persone alle sfide affascinanti e visionarie della scienza, a cui possono per altro contribuire concretamente – sostiene Stavros Katsanevas, direttore di EGO – Ad esempio la rivelazione dei segnali delle onde gravitazionali, da parte di LIGO e Virgo, è stata spesso metaforicamente battezzata come primo ascolto del ‘suono’ dell'Universo. Nel progetto REINFORCE abbiamo immaginato di rendere effettivamente udibili, ovvero di trasformare in suoni, i dati raccolti dagli interferometri gravitazionali, in modo da permettere di discernere i segnali e i rumori tramite l’ascolto. Questo per altro ci permetterà di coinvolgere nel nostro programma anche le persone non vedenti, che potrebbero rivelarsi più brave di chi vede ad ascoltare gli echi del cosmo”. Parte degli sforzi di REINFORCE, infatti, sono volti a migliorare l’accessibilità di tutti a questi progetti, compresi quindi i cittadini scienziati con disabilità visive e uditive.
Del resto per partecipare non è fondamentale avere una specifica formazione scientifica e tutti possono dare il loro contributo. E proprio per descrivere e promuovere il progetto, i ricercatori di REINFORCE hanno organizzato il prossimo 16 ottobre alle 15 il webinar “How to help scientists in the gravitational wave noise hunt” (“Come aiutare gli scienziati nella caccia al rumore nelle onde gravitazionali”), in cui i ricercatori presenteranno le tematiche scientifiche del progetto, con particolare attenzione alle attività legate alle onde gravitazionali Per registrarsi al webinar collegarsi a questo link.
Il progetto REINFORCE si articola su quattro tematiche legate alla fisica moderna: oltre alle onde gravitazionali, prevede lo studio di neutrini di origine astrofisica, delle particelle elementari e di raggi cosmici per studi archeologici, geologici e vulcanologici. REINFORCE vanta un’importante collaborazione con Zooniverse la principale piattaforma di citizen science al mondo, che ha lanciato più di 250 progetti che spaziano dall’astronomia alla zoologia. Lo sviluppo di REINFORCE beneficerà anche dell’esperienza maturata da GravitySpy, un progetto di citizen science sviluppato dai colleghi americani dell’esperimento LIGO, di cui vuole essere complementare. Il risultato saranno quattro portali interattivi con i quali tutti i “cittadini-scienziati” interessati potranno dare il loro contributo a queste ricerche.