Covid-19 e dentisti, come curarsi in tutta sicurezza
La diffusione di COVID-19 è rapidamente diventata un'emergenza mondiale, e la professione odontoiatrica, a causa del rapporto di stretta vicinanza con il paziente e della produzione di aerosol durante la maggior parte delle procedure, è esposta ad alto rischio di contagio. Il gruppo universitario della Scuola di Odontoiatria dell'Università di Pisa fin dall'inizio dell'emergenza si è adoperato nella ricerca di potenziali misure preventive atte a garantire le cure odontoiatriche in sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori.
I risultati hanno portato alla stesura e pubblicazione di un e-book dal titolo "Dental practice in the era of SARS-CoV-2 pandemic: a checklist to enhance safety and good practice", disponibile gratuitamente online (https://www.edizionimartina.com/edizionimartina/dettaglitesti/651.asp ), in cui sono raccolti dei suggerimenti operativi organizzati secondo una vera e propria checklist della pratica clinica in ambito odontoiatrico.
In particolare, oltre a una breve introduzione sull'epidemiologia, le caratteristiche e la cinetica dell'infezione da SARS-CoV-2, sono descritte step-by-step le nuove procedure della pratica odontoiatrica in era COVID-19, identificando principalmente quattro fasi del trattamento odontoiatrico, e descrivendo le varie misure preventive da mettere in atto per ridurre il rischio di infezione. L'accento è posto sulle nuove pratiche, dal triage dei pazienti, sia telefonico che in studio, per escludere la presenza di sintomi e/o eventuali contatti a rischio, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuali dedicati, fino ai suggerimenti per limitare la produzione di aerosol durante le procedure terapeutiche.
La speranza degli autori è che questo contributo possa essere di supporto ai professionisti odontoiatri e tutti i loro team in questa nuova fase di attività lavorativa.
Elezione del Rettore dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo per il sessennio accademico 2020/2021 - 2025/2026.
Si comunica che con Decreto del Decano del Corpo Accademico n. 316/2020 del 31 luglio 2020 sono state indette le votazioni per l'elezione del Rettore dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo per il sessennio accademico 2020/2021 - 2025/2026 (1° novembre 2020 - 31 ottobre 2026).
Si informa, altresì, che il suddetto Decreto è pubblicato all'Albo Ufficiale dell'Ateneo dal 31 luglio al 10 ottobre 2020 con repertorio n. 255/2020 ed è consultabile sul sito web dell'Ateneo all'indirizzo https://www.uniurb.it/elezioni-rettore, dove sono reperibili tutti i documenti e le informazioni necessarie.
Iincarico di lavoro autonomo nella forma di collaborazione professionale avente ad oggetto “Gestione dell’attività di Comunicazione del Centro di Ricerca “E Piaggio”
Incarichi per 2 medici veterinari liberi professionisti esperti negli ambiti dell’ortopedia clinica e della chirurgia
Bando Borsa di Ricerca “Studio della stereochimica di oligonucletoidi sintetici”- 6 mesi
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Emo Chiellini
Nella mattinata di venerdì 21 agosto è scomparso Emo Chiellini, già ordinario di Fondamenti chimici delle tecnologie dell’Università di Pisa, in pensione dal 2010.
Emo Chiellini si laurea in Chimica nel 1963 presso l’Università di Pisa. Dal 1963 al 1972 è ricercatore presso il Laboratorio di Chimica organica industriale dell’Università di Pisa. Dal 1972 al 1980 è assistente di Chimica macromolecolare e di Chimica degli idrocarburi naturali e derivati presso l’Istituto di Chimica Organica Industriale dell’Università di Pisa. Nel 1973 “Senior Felloship” presso il Dipartimento di Chimica Inorganica, Fisica e Industriale dell’Università di Liverpool.
È stato “Visiting Scientist” nel 1974 in URSS nelle Università di Mosca, Leningrado e Novosibirsk e dal 1978 al 1979 presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica dell’Università del Massachusetts. Nel 1980 è stato nominato Straordinario e quindi Ordinario di Chimica alla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, ottenendo la cattedra di Fondamenti Chimici delle Tecnologie, dove ha insegnato fino al 2010. Dal 1984 al 1986 è stato Presidente del Comitato AIM per la ricerca nel Campo della Chimica dei Polimeri; è stato membro della Società Italiana di Chimica, dell’Associazione Italiana di Chimica Macromolecolare; dell'American Chemical Society Polymer Division e Division Polymer Material Science e Engineering.
Nel 1986 e 1987 ha tenuto corsi presso l’Università Nazionale della Somalia e Mogadiscio e presso il Dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Nagasaki.
Il professor Chiellini ha avuto responsabilità di numerosi progetti di ricerca industriale, in Italia e all’estero. I suoi interessi scientifici in chimica macromolecolare hanno riguardato i polimeri bioattivi di interesse biomedico e farmaceutico, i materiali polimerici biodegradabili per applicazioni ambientali, e i cristalli liquidi. È stato autore di oltre 500 pubblicazioni e contitolare di 35 brevetti. Ha tenuto oltre 300 conferenze su invito. E' stato editore di vari libri (20) e membro del comitato di redazione di J. Bioact. Compat. Polym., Polym. Degr. Stab., and J. Polym. Environ. and J. Polym. Res., J. Appl. Biomat. & Biomech, Biomacromolecules, Macromolecules, J. Mater. Chem., React. Polym, Korean Polym. J., and J. Macromol Res. È stato inoltre membro eletto per il settore della Chimica Industriale nel Comitato di Consulenza del CUN, Presidente della Società Internazionale dei Cristalli Liquidi, Membro del Consiglio Scientifico di due Istituti CNR. Ha organizzato numerosi convegni e conferenze internazionali incluso una Gordon Research Conference su Polimeri Biodegradabili, un ACS-Divisione Polimeri su "Polimeri Bioattivi" e un ACS - Divisione Cellulosa e Materiali Rinnovabili su "Relazione Proprietà/Struttura di Polisaccaridi”. È stato responsabile scientifico di progetti di ricerca industriale e di progetti europei. Membro del Consiglio Scientifico del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM) dalla sua costituzione nel 1994 ed è stato Presidente del Corso di Dottorato in Biomateriali consorziato tra l'Università di Bologna, Milano, Siena e Pisa.
Emo Chiellini è stato fondatore e direttore del Laboratorio Interdisciplinare di Materiali Polimerici Bioattivi per Applicazioni Biomediche ed Ambientali in cui hanno operato ricercatori con curriculum formativo in Scienza e Tecnologia del Materiali, Chimica Organica, Ingegneria Chimica, Scienza dei Materiali, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Biologia Cellulare, Microbiologia e Chimica Ambientale. La sua attività scientifica si è concentrata sulla chimica molecolare, la chimica organica di polimeri sintetici, polimerizzazione stereospecifica, studio delle proprietà delle conformazioni in soluzione dei polimeri, i polimeri per applicazioni biomediche, farmaceutiche e ambientali, polimeri liquido-cristallini. Per più di una decade ha contribuito all'iniziativa dell'Unido (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale) per la promozione dello sviluppo sostenibile in Paesi sottosviluppati.
Nel 2018 è stato insignito, a Ferrara, del prestigioso "Premio Natta" per la Chimica, una sorta di Nobel italiano che è stato assegnato negli anni a illustri scienziati di fama internazionale. Il riconoscimento è arrivato per «il suo fondamentale contributo dato allo sviluppo della scienza e tecnologia dei materiali polimerici, polimeri biodegradabili» e per le loro numerose applicazioni nel settore biomedico, farmaceutico e ambientale.
Attualmente ricopriva la carica di presidente del Laboratorio materiali polimerici ecocompatibili (Lmpe), azienda operante nel settore dell’economia circolare presso il parco scientifico di Segromigno in Monte (LU).
Generazioni di chimici e ingegneri lo ricordano come docente di straordinaria capacità didattica e chiarezza; e i colleghi, come infaticabile ed entusiasta promotore di innovazione tecnologica nel campo dei materiali polimerici biaoattivi ed ecosostenibili.
Maurizia Seggiani
Professore ordinario di Fondamenti chimici delle tecnologie
Dottoranda dell'Università di Pisa vince Bando Ricerca del Ministero della Salute
Virginia Mamone (foto a destra), classe 1989 e al terzo anno di dottorato al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università di Pisa, ha ottenuto un finanziamento dal Ministero della Salute piazzandosi quinta su 38 progetti finanziati e 256 presentati.
Il suo progetto, POLARS – HMP (POlarized Light Augmented Reality in Surgery - Head Mounted Projector), punta a creare il primo dispositivo di realtà aumentata per la chirurgia basato sulla proiezione. Indossabile dal chirurgo sulla testa, POLARS proietta direttamente sulla pelle del paziente le informazioni essenziali per l’operazione, in modo che il medico le possa visualizzare a occhio nudo e senza bisogno di visori.
“In questo modo - spiega Virginia Mamone - POLARS supera gli inconvenienti dei navigatori chirurgici classici, che invece visualizzano queste informazioni su un monitor, con il rischio di interpretazioni errate o di perdita di attenzione e focus da parte del medico, che deve spostare lo sguardo dal paziente. Inoltre, per molte tipologie d’intervento, è una potenziale alternativa ai visori indossabili per la Realtà Aumentata che stanno riscuotendo molto interesse per questo tipo di applicazioni ma che forniscono un limitato campo visivo e introducono problematiche percettive come il conflitto di messa a fuoco tra reale e virtuale. Il dispositivo può guidare il chirurgo in modo molto naturale e intuitivo nelle fasi cruciali di procedure complesse, come craniotomie, biopsie o resezione dei tumori, mostrando le regioni di interesse o sensibili, i punti di ingresso e il punto da raggiungere”.
Virginia Mamone si è laureata in Ingegneria Biomedica all’Università di Pisa nel 2016. Nel 2017, il suo lavoro di tesi ha vinto il premio Springer per il miglior articolo scientifico nella categoria giovani ricercatori alla conferenza internazionale Augmented Virtual Reality. Nel corso del dottorato la sua ricerca si è focalizzata sui metodi e gli strumenti per assistere il chirurgo durante gli interventi, per minimizzarne l’invasività e massimizzare precisione e sicurezza.
Il lavoro di Virginia si colloca nell’ambito della ricerca sui dispositivi di Realtà Aumentata in supporto alla chirurgia condotto dal team di ingegneri del DII coordinato da Vincenzo Ferrari presso il Centro di Ricerca EndoCAS dell’Università di Pisa.
Il progetto POLARS rappresenta un ampliamento del lavoro svolto durante il dottorato, ed è stato presentato al ministero tramite l’Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana.
Dottoranda dell'Università di Pisa vince il Bando Ricerca del Ministero della Salute
Virginia Mamone, classe 1989 e al terzo anno di dottorato al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, ha ottenuto un finanziamento dal Ministero della Salute piazzandosi quinta su 38 progetti finanziati e 256 presentati.
Il suo progetto, POLARS – HMP (POlarized Light Augmented Reality in Surgery - Head Mounted Projector), punta a creare il primo dispositivo di realtà aumentata per la chirurgia basato sulla proiezione. Indossabile dal chirurgo sulla testa, POLARS proietta direttamente sulla pelle del paziente le informazioni essenziali per l’operazione, in modo che il medico le possa visualizzare a occhio nudo e senza bisogno di visori.
“In questo modo - spiega Virginia Mamone - POLARS supera gli inconvenienti dei navigatori chirurgici classici, che invece visualizzano queste informazioni su un monitor, con il rischio di interpretazioni errate o di perdita di attenzione e focus da parte del medico, che deve spostare lo sguardo dal paziente. Inoltre, per molte tipologie d’intervento, è una potenziale alternativa ai visori indossabili per la Realtà Aumentata che stanno riscuotendo molto interesse per questo tipo di applicazioni ma che forniscono un limitato campo visivo e introducono problematiche percettive come il conflitto di messa a fuoco tra reale e virtuale. Il dispositivo può guidare il chirurgo in modo molto naturale e intuitivo nelle fasi cruciali di procedure complesse, come craniotomie, biopsie o resezione dei tumori, mostrando le regioni di interesse o sensibili, i punti di ingresso e il punto da raggiungere”.
Virginia Mamone si è laureata in Ingegneria Biomedica all’Università di Pisa nel 2016. Nel 2017, il suo lavoro di tesi ha vinto il premio Springer per il miglior articolo scientifico nella categoria giovani ricercatori alla conferenza internazionale Augmented Virtual Reality. Nel corso del dottorato la sua ricerca si è focalizzata sui metodi e gli strumenti per assistere il chirurgo durante gli interventi, per minimizzarne l’invasività e massimizzare precisione e sicurezza.
Il lavoro di Virginia si colloca nell’ambito della ricerca sui dispositivi di Realtà Aumentata in supporto alla chirurgia condotto dal team di ingegneri del DII coordinato da Vincenzo Ferrari presso il Centro di Ricerca EndoCAS dell’Università di Pisa.
Il progetto POLARS rappresenta un ampliamento del lavoro svolto durante il dottorato, ed è stato presentato al ministero tramite l’Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana.
Dal 24 agosto tornano disponibili quattro aree studio all'aria aperta
A partire da lunedì 24 agosto l'Università di Pisa torna ad accogliere i suoi studenti, mettendo a disposizione quattro aree studio all'aria aperta adiacenti a quelle "tradizionali", attualmente chiuse a causa dell'emergenza Covid-19. Complessivamente i posti a disposizione sono 240, accessibili dalle ore 9 alle ore 19.30 su prenotazione attraverso la pagina agende.unipi.it, in modo da garantire il rispetto delle norme di distanziamento sociale e la sicurezza dei frequentatori.
Le quattro aree studio sono:
- il giardino della Sala Studio Pacinotti, in Via Buonarroti, 100 postazioni, prenotazioni su: https://agende.unipi.it/paw-ale-fqv
- i giardini del Palazzo Carità-Salesiani, 60 postazioni, prenotazioni su: https://agende.unipi.it/aju-ybp-xdd
- la sede pisana del Dipartimento di Scienze Veterinarie con ingresso da Via Agnelli, 40 postazioni, prenotazioni su: https://agende.unipi.it/krp-lrn-gbp
- il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, dove ci sarà spazio anche nei chiostri interni, 40 postazioni, prenotazioni su: https://agende.unipi.it/amx-vhj-ayg
Le aree dedicate allo studio sono attrezzate con tavoli, sedie, ombrelloni e servizi igienici, e sono dotate di distributori di bevande e generi alimentari vari. Gli ingressi saranno vigilati dal servizio di portierato dell'Ateneo, che controllerà l'effettiva prenotazione e segnalerà le eventuali situazioni di abuso o di mancato rispetto delle norme anti-contagio.
"Credo che l'apertura di questi spazi rappresenti un passo importante verso quella normalità fatta di studio, socialità e confronto che rende tanto preziosa l'esperienza universitaria qui a Pisa", ha commentato il Rettore Paolo Mancarella.
Esami di profitto “in presenza” dal 1° settembre 2020 - Aggiornamento
In vista della possibilità di svolgere, a partire dal 1° settembre 2020, gli esami di profitto "in presenza", si ricorda che è comunque obbligatorio garantire anche la possibilità di sostenere i medesimi esami "a distanza" agli studenti con disabilità che ne facciano semplice richiesta e agli studenti che presentino certificazione medica attestante la "fragilità" propria o di membri del proprio nucleo familiare convivente, oppure una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi dell'art. 47 DPR n. 445/2000 (il cui fac-simile è già disponibile qui in formato.docx e in formato.pdf), attestante l'impossibilità di raggiungere la sede per motivi legati all'emergenza epidemiologica, cioè in caso di situazioni che vietino o, anche di fatto, rendano difficoltoso viaggiare come, in via esemplificativa, residenza o domicilio fuori regione o esposizione a rischio biologico per l'utilizzo di mezzi pubblici.
Lo studente che voglia avvalersi della possibilità di effettuare la prova da remoto, deve caricare, all'atto dell'iscrizione, un collegamento alla documentazione richiesta come indicato nelle istruzioni pubblicate a questo indirizzo.
Si ricorda altresì che gli esami "in presenza", sia scritti sia orali, devono svolgersi nel rispetto del Protocollo anti-contagio per la Fase 3, in corso di elaborazione da parte degli uffici preposti, in sintonia con quanto già disposto per le prove concorsuali scritte e orali di cui al ‹‹Protocollo di sicurezza anti-contagio sulle misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19 per la realizzazione e gestione delle procedure di concorso pubblico "in presenza"››.
26 agosto 2020