Grazie al Protocollo di intesa firmato tra l'Università di Pisa e l'Agenzia delle Entrate, è stato definito un iter telematico per il rilascio del codice fiscale per i soggetti non residenti che svolgono compiti istituzionali all'interno dell'Ateneo, tipicamente docenti e ricercatori di nazionalità straniera. L'accordo, che ha validità annuale, è stato sottoscritto dal direttore generale dell'Università, Riccardo Grasso, e dal direttore della Direzione provinciale di Pisa dell'Agenzia delle Entrate, Patrizia Muscarà.
Il Protocollo nasce dalla volontà dei due enti di collaborare per migliorare la fruibilità dei servizi fiscali, ridurre i costi degli adempimenti degli obblighi tributari da parte dei contribuenti e ottimizzare le attività di erogazione dei servizi. In particolare, tiene conto che l’Università di Pisa accoglie ogni anno numerosi docenti e ricercatori di nazionalità straniera con incarichi istituzionali che, trovandosi a operare nel territorio dello Stato, devono acquisire il codice fiscale mediante richiesta al competente ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.
Per semplificare questo iter è stato così studiato e realizzato un sistema telematico di richiesta e acquisizione dei codici fiscali, che eviterà agli ospiti stranieri o al personale di riferimento dell'Ateneo di recarsi direttamente all’Agenzia dell’Entrate, risolvendo il problema tramite un sistema di ticket in cui tutto il procedimento sarà informatizzato e centralizzato. In questo modo, l’Università trasmetterà via pec alla Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate un modello standard di richiesta e quest'ultima garantirà la trasmissione del codice fiscale attribuito, sempre a mezzo pec, entro una settimana lavorativa.
"La semplificazione delle modalità di rilascio del codice fiscale per gli ospiti stranieri - hanno commentato il dottor Grasso e la dottoressa Muscarà - permette all'Università di facilitare il lavoro delle strutture amministrative che supportano il personale docente e ricercatore nel disbrigo di procedure e formalità correlate all’esercizio delle attività istituzionali, e all'Agenzia delle Entrate di gestire in back office queste richieste, alleggerendo i compiti del personale degli sportelli. Per i nostri enti, si tratta insomma di una buona pratica, che si muove nella direzione di economicità, efficacia ed efficienza dell’attività amministrativa".