Incremento dei fondi destinati a sostenere chi vuole proseguire negli studi universitari, con nuove modalità di distribuzione a livello territoriale basate non sulla spesa storica, ma sul fabbisogno reale. Attenzione specifica alle aree del terremoto. Una campagna informativa, con un sito, un video e materiali dedicati, per far conoscere alle studentesse e agli studenti tutte le opportunità e gli strumenti in campo per il diritto allo studio. Il rilancio dell’Osservatorio nazionale sul tema. Questo il pacchetto messo in campo dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) in vista delle prossime immatricolazioni. Con lo slogan “Continua gli studi, accedi al futuro” all’inizio di agosto è partita una campagna informativa per le ragazze e i ragazzi degli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado per far capire cos’è il diritto allo studio, chi può accedere ai benefici, come funziona la no tax area e come si ottengono le borse di studio.
“Molte studentesse e molti studenti non sono infatti a conoscenza degli strumenti, a dire il vero complessi, del diritto allo studio, e quindi non fanno domanda per accedervi o, nei casi peggiori, rinunciano a proseguire gli studi - ha spiegato la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli in occasione del lancio della campagna - È una rinuncia che non possiamo permetterci. Con la nostra campagna vogliamo aiutarli ad orientarsi e informarsi”.
“Apprezzo particolarmente l’iniziativa – dice il Rettore Paolo Mancarella - Dobbiamo essere sempre più attenti nel fornire alle ragazze e ai ragazzi tutte le informazioni in tema di diritto allo studio e più in generale dei servizi che gli Atenei offrono loro durante il percorso di studi universitari. Come ex-presidente della CNUDD, la Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati Disabilità, non posso che accogliere con grande gioia l’incremento di circa il 15% del fondo a sostegno degli interventi a favore degli studenti con disabilità e con DSA, fermo dal 2012. Anche questo un segnale importante che dobbiamo cogliere per migliorare ulteriormente”.
Entrando nel dettaglio ecco le cifre rese note dalla Ministra Fedeli. Con l’ultima legge di Bilancio il MIUR ha incrementato in modo strutturale di 50 milioni di euro il Fondo integrativo statale per il diritto allo studio, portandolo a 217 milioni all’anno. Fondi a cui si aggiungeranno i 6 milioni non utilizzati nel 2017 per le borse della “Fondazione ex art. 34”, per un totale, quest’anno, di 223 milioni per il diritto allo studio.
Sempre da quest’anno è stata introdotta la no tax area che permette a chi ha un ISEE sotto i 13.000 euro di non pagare l'iscrizione all'università. Mentre fino ai 30.000 euro l’iscrizione è agevolata. A questo scopo, sono stati inserito 55 milioni di euro nel Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) degli atenei insieme a 7,5 milioni per interventi di sostegno agli studenti diversamente abili e a quelli con disturbi specifici di apprendimento. E 64,2 milioni per il fondo giovani (per borse di mobilità internazionale, incentivi per l’iscrizione alle lauree scientifiche e a quelle di particolare interesse nazionale) dentro cui ci sono 5 milioni di euro per interventi integrati di orientamento pre-universitario, di sostegno didattico e di tutorato.
“Sono tutti segnali di attenzione - ha detto la Ministra - che il Governo attuale, in continuità con il precedente, sta dando per garantire l’accesso agli studi e una piena attuazione dei principi della nostra Costituzione. In questo senso credo sia davvero importante l’intesa raggiunta il 27 luglio scorso con le Regioni, che segna una svolta su tempi e modi di distribuzione del Fondo per il diritto allo studio”.
Per quanto riguarda poi la tempistica, d’ora in poi, il Fondo sarà erogato entro il 30 settembre di ogni anno e lo sarà non più sulla base della spesa storica delle Regioni - meccanismo che penalizzava le studentesse e gli studenti delle aree in cui gli investimenti erano minori - ma sulla base del fabbisogno che emerge dai territori, per una piena attuazione dei diritti riconosciuti dalla Costituzione e per contrastare la proliferazione della figura dell’idoneo senza borsa, che si vuole superare. Il nuovo meccanismo prevede un incentivo per le Regioni virtuose che investono maggiormente sul diritto allo studio, attraverso una quota premiale variabile in base all’investimento della Regione stessa. Sono novità che puntano a migliorare la distribuzione delle risorse e ad incentivare la partecipazione al finanziamento da parte delle Regioni. Nell’erogazione dei fondi del prossimo triennio, si terrà conto della situazione particolare delle aree colpite dal terremoto.
Sarà infine ricostituito, rendono noto dal MIUR, l’Osservatorio sul diritto allo studio, che, chiude la Ministra “servirà a far ripartire uno spazio importante di monitoraggio, di confronto tra gli attori che si occupano di diritto allo studio a vari livelli, di proposta. Il diritto allo studio è un ambito fondamentale di impegno: vuol dire giustizia e mobilità sociale. Non possiamo permetterci di tenere fuori dal sapere le intelligenze, le capacità, i talenti di tante ragazze e tanti ragazzi solo perché vengono da contesti socio-economici difficili”.