La Fondazione Stella Maris perde un’altra importante figura che ha contribuito alla nascita e allo sviluppo scientifico ed assistenziale dell’Istituto. Mercoledì sera è mancata dopo una breve malattia la professoressa Mara Marcheschi, 87 anni, già associato di neuropsichiatra infantile dell’Università di Pisa e coordinatrice della linea di ricerca in Psicopatologia dello sviluppo della Stella Maris. I funerali si svolgeranno venerdì 12 gennaio alle ore 15 a Pisa nella Chiesa del Carmine.
Il decesso della professoressa Marcheschi è avvenuto nemmeno un anno dopo quello del marito, il professore Pietro Pfanner, riconosciuto insieme a lei tra i “padri fondatori” di quello che negli anni ’50 era l'Istituto Medico-Pedagogico Stella Maris, nucleo di quello che è poi diventato l’attuale IRCCS Fondazione Stella Maris, un moderno ospedale di ricerca, completamente dedicato ai disturbi neurologici e psichiatrici del bambino e dell’adolescente.
Densissimo è stato il percorso professionale della professoressa Mara Marcheschi, dalla laurea in Medicina e Chirurgia a pieni voti ottenuta all’Università di Pisa nel 1954. Dopo la specializzazione in Malattie Nervose e Mentali, ha ottenuto sempre a pieni voti quella in Neuropsichiatria Infantile e nel 1970 l’idoneità a primario ospedaliero. Dopo il ruolo di assistente universitario, nel 1980 è diventata professore associato in Neuropsichiatria Infantile all'Università di Pisa, con sede operativa all’Istituto Scientifico Stella Maris.
La professoressa Marcheschi è stata direttore della scuola a fini speciali per Terapisti della Riabilitazione della Neuro e Psicomotricità dell'Ateneo pisano e poi presidente del corso di diploma universitario per lo stesso settore. Alla Stella Maris la professoressa Marcheschi è stata coordinatrice prima della linea di ricerca in "Fisiopatologia delle funzioni cognitive e dell’apprendimento” e poi di quella in "Ricerca psicopatologia dello sviluppo". Ha mantenuto questi ruoli fino al suo pensionamento nel 2001.
Nella sua carriera la professoressa Marcheschi ha svolto numerose missioni scientifiche presso Istituti e Laboratori di Ricerca in Italia e all’estero e prodotto circa 400 lavori pubblicati su autorevoli riviste del settore, italiane e straniere, oltre a contribuire a numerosi capitoli di libri, alcuni dei quali anche dopo la conclusione del ruolo assistenziale e di docenza.
Al suo impegno di docente universitario e di neuropsichiatra dell'età evolutiva si è sempre affiancata la formazione delle persone legate alla cura. Anche dopo il pensionamento, infatti, è rimasta a lungo attiva, in ambito universitario, in riferimento alla formazione degli insegnanti di sostegno per ogni ordine e grado di scuola, pubblicando insieme al marito, Pietro Pfanner, testi rivolti alle cosiddette "figure d'aiuto": non solo medici, ma anche psicologi, pedagogisti, insegnanti, terapisti ed educatori.