"Biologia della letteratura. Corpo, stile, storia" (il Saggiatore, 2018) è l'ultimo libro di Alberto Casadei, ordinario di Letteratura italiana al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica del nostro Ateneo.
Il professore Casadei si è occupato di testi dal Tre al Cinquecento, e di poesia e narrativa contemporanee, anche in una prospettiva comparatistica e teorica. Fra i suoi ultimi studi, Poetiche della creatività. Letteratura e scienze della mente (2011), Dante oltre la “Commedia” (2013), Letteratura e controvalori. Critica e scritture nell’era del web (2014), Ariosto: i metodi e i mondi possibili (2016).
Pubblichiamo di seguito un estratto dalla premessa del volume.
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Se, come già diceva Paul Cézanne, «il colore è il luogo dove s’incontrano il nostro cervello e l’universo» (aforisma non a caso citato da Maurice Merleau Ponty nel suo L'occhio e lo spirito), allo stesso modo è lecito affermare che lo stile indirizza le propensioni biologiche a un’esigenza higher level, quella di rendere le forme convenzionali (i ritagliamenti introdotti nel continuum materiale, come le fisionomie dei corpi e degli oggetti) attrattive e capaci di veicolare nuclei di senso: un’operazione che può risultare conscia o inconscia, o forse, per usare una categoria inventata da Arthur Schnitzler, persino ‘medioconscia’, situandosi su un livello di transizione tra diverse dimensioni di coscienza che sembrerebbe il più adatto all’elaborazione artistica.
L’inserimento dei processi artistici in un continuum biologico-storico-culturale consente di spiegare meglio la componente essenziale per il cambiamento di status di un oggetto (non solo testuale, e non solo verbale) da semplice entità d’uso a opera adeguata per un riuso autonomo nel tempo. Grazie allo stile, inteso appunto come un’elaborazione higher level a partire da forme riconoscibili, non ci si limita a indicare sottili discrimini fra ciò che è creazione e ciò che rimane nel campo della scoperta o dell’invenzione ma si toccano i fondamenti del rapporto dell’artista con il mondo.
Alberto Casadei