L’Università di Pisa ha dato il suo sostegno alla candidatura, avanzata dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana, del centro di ricerca ENEA sul lago del Brasimone come sede per realizzare un impianto di ricerca sulla tecnologia della fusione nucleare. Il progetto, denominato Divertor Tokamak Test facility (DTT), è già stato approvato dal Consorzio europeo EuroFusion e, se accolto, permetterà di studiare materiali, componenti e soluzioni ingegneristiche per futuri sistemi di produzione di energia sicura, pulita, economica e affidabile. In particolare, la costruzione di un Tokamak consentirà di riprodurre le condizioni operative del divertore di un reattore nucleare a fusione, con l'obiettivo di verificarne le capacità di rimozione della potenza termica generata dal plasma e scaricata sullo stesso divertore.
Nel sito di Brasimone, che si trova sull'Appennino bolognese a pochi chilometri dal confine toscano, potrebbe essere così realizzato un polo scientifico-tecnologico tra i più avanzati al mondo e di rilievo strategico per la competitività dell’industria italiana, con un investimento complessivo di 500 milioni di euro in 7 anni e con ricadute occupazionali stimate in 1.600 unità. Tra queste, circa 250 ricercatori sarebbero impegnati per 25 anni nelle diverse attività sperimentali dell'impianto, aggiungendosi alle 90 persone del gruppo di ricerca sulla fusione nucleare che già da anni lavorano su progetti in questo ambito.
In tale gruppo sono coinvolti i ricercatori dell'Università di Pisa, in particolare dell’Area nucleare del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, che collaborano attivamente alle attività di ricerca e sviluppo del reattore nucleare a fusione, sia direttamente attraverso il supporto scientifico per la costruzione a Cadarache in Francia del reattore ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), sia contribuendo a sviluppare le ricerche all’interno del Consorzio EuroFusion, cui è affidato il coordinamento dei progetti europei sulla fusione nucleare. Molte attività sono svolte in collaborazione proprio con l’ENEA del Brasimone, essendo l'Ateneo pisano “Linked Third Party” di ENEA nel consorzio EuroFusion.
"La collaborazione dei ricercatori pisani con l’ENEA di Brasimone - ha sottolineato il professor Nicola Forgione, docente di Impianti nucleari e responsabile scientifico dell'Università di Pisa in EuroFusion - ha consentito di raggiungere importanti traguardi a livello internazionale, sia nel campo dello sviluppo dei reattori nucleari a fissione di quarta generazione, sia per quanto riguarda i reattori nucleari a fusione. Inoltre, i progetti in atto consentono di formare diversi dottorandi e assegnisti di ricerca della nostra Università su apparecchiature sperimentali presenti nel Centro emiliano”.
Nella foto in alto: Il professor Nicola Forgione al centro, con a destra il professor Sandro Paci e gli altri componenti del gruppo di ricerca.
Nella foto in basso: lo stesso gruppo di ricerca con il professor Donato Aquaro, ex direttore del dipartimento di Ingegneria civile e industriale.