E' appena uscito nelle librerie Un meraviglioso accidente. La nascita della vita (Mondadori, pagg. 144, euro 19,00). Gli autori sono Marco Santagata, uno dei maggiori italianisti e studiosi italiani di Dante e Petrarca e già docente all'Università di Pisa, e Vincenzo Manca, professore di informatica all'Università di Verona.
Il volume sarà presentato a giovedì 15 marzo 2018, alle ore 18.00 al Museo della Grafica. Nell'occasione sarà anche inaugurata la mostra delle illustrazioni originali di Guido Scarabottolo presenti nel libro.
Di seguito una introduzione al volume, buona lettura!
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Un meraviglioso accidente. La nascita della vita di Vincenzo Manca e Marco Santagata è un esperimento di comunicazione scientifica, un libro di divulgazione scritto da un addetto ai lavori e da un profano, letterato e scrittore di successo, che ha subito il fascino di un racconto tra amici in una sera, o meglio in più sere di mezza estate, di qualche anno fa. L’esperimento consiste nello scrivere le cose che il primo autore dice, ma attraverso una rielaborazione del secondo approvata dal primo. Una sorta di divulgazione “alla fonte” in cui la “tassa di incomprensione”, ineliminabile nel travaso, viene in qualche modo concordata all’origine.
A guardare l’indice del libro, sembra che tutto il cammino della vita possa essere scandito da princìpi astratti: Aggregazione, Replicazione, Generazione, Memorizzazione, Riproduzione, Diversificazione, Evoluzione (Due prologhi all’inizio, due lettere degli autori alla fine, e una brevissima nota storica in fondo).
Si mette in luce la logica stringente dei passi di un processo che sembra seguire il copione di un regista, ma allo stesso tempo mostra, a tutti i livelli, una diffusa casualità che sembra puramente “accidentale”.
I primi attori della storia sono molecole, dette monomeri, che si aggregano formando delle file. La logica di queste file è quella di realizzare in modo efficiente copie di se stesse. La vita nasce con le replicazioni di biopolimeri, catene di monomeri. La formazione dell’elica del Dna e la formazione delle membrane non sono altro che danze di molecole che seguono uno spartito basato su aggregazione, dualità, complementarietà, asimmetrie e ritrovate simmetrie. Una volta che si formano delle membrane che al loro interno ospitano biopolimeri, siamo sul cammino verso le cellule, ma per arrivare alle vere cellule vi è una lunga storia di generazioni.
La riproduzione in senso pieno prevede una memoria biologica adeguata. Questa memoria è realizzata dal Dna. Alla struttura del Dna sono dedicate diverse pagine per spiegare l’intrinseca necessità geometrica dell’elica. La logica di questa forma deriva dal modulo triangolare che sovrintende alle file appaiate di biopolimeri, una logica richiesta dal dovere comprimere questa molecola gigantesca in uno spazio molto piccolo (il nucleo della cellula). Con la comparsa del Dna si sviluppa una ricca struttura di rapporti molecolari in cui si distinguono molecole informazionali (Dna) da molecole funzionali (Proteine) e da molecole ambivalenti (Rna). La vita è informazione rappresentata ed elaborata da molecole. Questa è una delle tesi centrali del libro.
Gli ultimi due capitoli raccontano il passaggio dalla vita unicellulare a quella multicellulare. All’evoluzione, che compare sin dai primi passi del racconto, è dedicato l’ultimo capitolo. Questa è la parte più astratta del libro in cui si cerca di superare il continuo dilemma tra caso e calcolo.