Casina, un grappolo di case appese alle colline che lentamente degradano verso Reggio Emilia, ha conservato la memoria di un episodio caro alla storia del nostro Ateneo. Il 14 aprile di centosettanta anni fa, studenti e professori riuniti nel Battaglione Universitario Toscano, attraversarono il territorio anticamente appartenuto a Matilde di Canossa, diretti al fronte del Mincio. Alcune settimane dopo, avrebbero lottato con valore a Curtatone e Montanara, protagonisti di una storia che ha resistito alla corrosione del tempo.
Il passaggio di quella inaspettata e inusuale carovana, composta non da militari, ma da universitari che andavano a combattere per la liberazione del nostro Paese, armati dei loro ideali e della loro giovanile esuberanza, ha lasciato una traccia indelebile nel ricordo dei Reggiani. Da qui il desiderio di ricordare quell'evento.
Gherardo Nerucci, uno degli studenti, così ricorda quei giorni: “La mattina del 14 poi, peggiorati estremamente i miei piedi e veduto che sul carro dell'ambulanza non ci era modo di andare, con altri 9 amici, anche loro nelle stesse mie condizioni, fissammo un barrocciaio, che direttamente ci conducesse a Reggio. Difatto così si fece, dandogli 5 paoli a testa e da mangiare per tutto il viaggio. Partimmo quindi la mattina da Castelnuovo dei Monti su questo barroccio, che pareva il carro della Befana, co' nostri fagotti e fucili e ci avviammo innanzi. (…) Giunto il gran convoglio velocipede alla Casina, luogo dove il Battaglione doveva fermarsi per far la nottata, prendemmo del salame, pane e vino che ottimo è in questi luoghi, e riprendemmo il trotto, strada facendo, sedammo il prepotente appetito. Fatte una decina di miglia, ci piglia l'acqua e fu giocoforza arrestarsi a un paese. (…) Cessata l'acqua, rimontammo il carro di Marte e, urlando i nostri soliti Viva! e cantando i soliti Inni, riprendemmo il sentiero per alla volta del desiato Reggio. Varcammo monti, scendemmo colline, traghettammo fiumi e infine si scese alla bella e fertile pianura Modenese”.
A Reggio Emilia, il giorno successivo, i nostri ricevettero in dono la bandiera conservata in Rettorato.
Cento anni dopo, nel 1948, presso l'antica stazione di posta di Casina, è stata collocata una targa a ricordo dei volontari toscani, davanti alla quale si è svolta la commemorazione di sabato. Il nostro Ateneo, accolto con molto affetto, vi ha partecipato con alcuni membri del Comitato per le celebrazioni del 170° di Curtatone: Simone Capaccioli, Massimo Caboara, Michele da Caprile, accompagnati da Maurizio Marrazzini (che ha scattato le immagini a corredo). Stefano Costi, sindaco di Casina, ha aperto le celebrazioni cui erano invitati anche il sindaco e il presidente del consiglio comunale di Curtatone, Carlo Bottani e Giorgio Maffezzoli, le autorità civili e militari, nonché i rappresentanti di varie associazioni culturali e di arma. Michele da Caprile è intervenuto portando il saluto del rettore e della comunità accademica.
Una bella giornata di festa, quindi, ricca di buoni sentimenti, lungo il cammino che ci condurrà, alla fine del prossimo mese, alle celebrazioni organizzate dall'Università per il 170° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara.
Foto in alto: la delegazione dell'Ateneo insieme a un figurante vestito da volontario toscano.
Foto al centro: un momento della cerimonia.
Foto in basso: la targa che ricorda il passaggio del Battaglione Universitario.