Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

«Famiglia di ieri, famiglie di oggi. Affetti e legami nella vita intima»

Il volume di Rita Biancheri studia le trasformazioni della sfera privata in un’ottica multidisciplinare

  • Condividi l'articolo su Facebook
  • Condividi su Twitter

Rita Biancheri, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università di Pisa, ha recentemente pubblicato il volume "Famiglia di ieri, famiglie di oggi. Affetti e legami nella vita intima" (Edizioni ETS). Il volume tenta di rispondere ad alcune domande guardando alla famiglia come fenomeno sociale e non come istituzione immutabile nel tempo: siamo di fronte a una crisi della famiglia o ci sono altri modelli che ne analizzano funzioni e sentimenti? Le categorie con cui interpretiamo i cambiamenti e leggiamo il passato risentono della contrapposizione tra affettività e ragione, sminuendo la ricchezza delle relazioni e la complessità del soggetto?

Qui di seguito pubblichiamo l'introduzione al volume.

********************** 

Introduzione

Biancheri cover Numerosi interrogativi, a partire dai problemi definitori e dai molteplici significati simbolici del termine famiglia, si pongono a chi studia la sfera privata e, in particolare, se si cerca di superare l'impasse, in un'ottica multidisciplinare, che ha pesato su questo argomento fino agli anni Ottanta. Da sempre terreno di scontri politici e ideologici, spazio dell'intimità ma anche agenzia di socializzazione primaria e luogo di formazione dell'identità, la sua realtà polimorfa e complessa – su cui insistono valori, aspettative, abitudini – si scontra con categorie poco idonee a comprenderne le trasformazioni.

Dalla retorica, che ha confuso la pratica con la sua rappresentazione, all'aumento del fenomeno inquietante della violenza domestica molte questioni richiedono interventi e politiche familiari, se non per risolvere, almeno per cercare di invertire il circolo vizioso in cui è intrappolato il nostro paese (Ferrera 2008): bassi tassi di fecondità e occupazione femminile intorno al 46%, con oscillazioni di alcuni decimali.

Siamo allora di fronte alla crisi (strutturale) della famiglia? Oppure questa deriva dalle discrasie tra realtà e sistemi di welfare non più in grado, non solo per la diminuzione delle risorse materiali, di rispondere, con equità, ai nuovi bisogni?

Sicuramente ci dobbiamo misurare con nuovi modi di stare insieme, ma questo richiede un diverso sforzo concettuale, quella tensione essenziale necessaria per assumere, all'interno dei propri schemi interpretativi, il nodo fondamentale intorno al quale la sociologia è chiamata ad operare che è la«diversità irriducibile di ciascun individuo». Se la nostra condizione quotidiana, è caratterizzata dalla molteplicità delle forme di vita sociale, come si può generalizzare riduttivamente, o meglio impropriamente, il declino della famiglia basandosi su dati esclusivamente quantitativi, o su modelli ritenuti validi per tutti?

Di conseguenza, «il luogo possibile e affascinante della ricerca» rimane il tentativo di individuare il senso della costruzione della nostra esistenza, in un mondo dove le appartenenze sono multiple, i comportamenti non sono determinati solo dalla razionalità strumentale, ma entra preponderante la forza delle passioni – uscita dall'occultamento che è stato compiuto – e, soprattutto, i condizionamenti delle istituzioni non agiscono più in modo prescrittivo e assoluto.

E come è possibile farlo negli «affari»sentimentali, in quei luoghi per eccellenza evanescenti e non soggetti ad alcun determinismo, se non quello dell'unicità del singolo e del momento in cui avviene l'incontro con l'Altro?

Abbiamo nelle pagine del volume «attraversato con consapevolezza» questo territorio incerto e sfuggente tenendo presente le numerose difficoltà fra cui quella di non cadere in sterili contrapposizioni con il passato. Se dal mondo chiuso dell'ordine sociale siamo passati all'universo infinito delle soggettività, come possiamo pensare di semplificare frettolosamente le risposte senza avvalerci del conforto della storia? Più di ieri e meno di domani, necessitiamo di una prospettiva diacronica, di uno sguardo lungo per leggere le trasformazione dell'affettività.

La famiglia deve, dunque, essere osservata come soggetto cruciale della storia e lente privilegiata attraverso cui raccontarne l'orizzonte teorico ed empirico dei mutamenti. Ambito economico e di interessi materiali, «mondo vitale» della solidarietà, dove si intrecciano i rapporti tra i generi e le generazioni; un sistema non affatto omogeneo in cui si combinano, in una molteplicità fenomenica, passato e presente, interessi privati e bene pubblico.

Nell'itinerario che abbiamo disegnato per affrontare un ambito di studio così sfaccettato, cercando di non ridurre la complessità attraverso una semplificazione monocausale dei fenomeni, e cercando di non intorbidire le acque per poter guardare dentro la «scatola chiusa» del quotidiano domestico, abbiamo fatto numerose soste nel pensiero di autori e autrici, ritenuti significativi, riportando ampi brani delle loro opere e fornire a chi legge ulteriore materiale di analisi.

  •  
  • 27 gennaio 012

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa