Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Lingue e intelligenza artificiale

Pubblicato da Carocci l'ultimo libro del professor Mirko Tavosanis

  • Condividi l'articolo su Facebook
  • Condividi su Twitter

tavosanis cover "Lingue e intelligenza artificiale" (Carocci, 2018) è il titolo dell'ultimo libro di Mirko Tavosanis, professore di Linguistica italiana al dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica. Da sempre interessato tra lingua e tecnologie Tavosanis è anche autore di un blog, "Linguaggio e scrittura".

Pubblichiamo di seguito un estratto dal capitolo finale del libro.

***************

Nell’industria informatica, e non solo, è diffusa la fiducia nell’affidabilità delle previsioni sugli sviluppi tecnici. Guardando ciò che è disponibile oggi sembra facile individuare ciò che sarà disponibile domani.

In realtà, le previsioni sono sempre difficili. Lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale in relazione alla lingua dipende da molti fattori il cui peso oggi non è quantificabile. In primo luogo, l’estensione delle tecniche di “intelligenza artificiale”: può darsi che nel prossimo futuro vadano incontro a un rapido sviluppo, ma può anche darsi che tutte le svolte più importanti all’interno di questo paradigma siano già state compiute e che i miglioramenti da ora in poi siano solo di lieve entità. Su questo, i pareri degli addetti ai lavori oscillano da un estremo all’altro.

Inoltre, le questioni tecniche si combinano con questioni di altro genere. In passato, il pubblico ha rifiutato diversi prodotti informatici per ragioni puramente culturali. La tecnologia non opera in un vuoto, ma in un contesto in cui le mode o le scelte politiche e sindacali possono creare le condizioni per il successo o l’abbandono di interi settori di lavoro.

Detto questo, anche presupponendo tecnologie di “intelligenza artificiale” che non siano troppo innovative rispetto a quelle esistenti, esistono numerose aree in cui un forte sviluppo è prevedibile o perfino probabile. In alcuni casi, anzi, le possibilità di sviluppo sembrano perfino sottovalutate dall’industria.

 

  •  
  • 10 maggio 2018

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa