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Una giornata di studio per commemorare il professore Filiberto Loreti

L’iniziativa si è svolta lo scorso 25 maggio al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali

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Nella suggestiva cornice dell’aula magna storica del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, si è svolta venerdì 25 maggio la giornata studio su “La propagazione delle specie legnose: dalle ricerche di Filiberto Loreti ai giorni nostri”. L’iniziativa era dedicata alla memoria del professore Loreti, a lungo docente di Coltivazioni Arboree nell’ateneo pisano, in occasione del primo anniversario della sua scomparsa. L’incontro è stato organizzato congiuntamente tra l’Università di Pisa e la Sezione Centro-ovest dell’Accademia dei Georgofili. All’evento, che ha visto la commossa presenza dei familiari del professore Loreti, hanno preso parte numerosissimi colleghi e amici del docente, oltre a un folto e interessato pubblico di tecnici ed esperti del settore, nonché di studenti delle lauree magistrali del Dipartimento.

 

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Il tavolo dei relatori. Da sinistra: prof. Amedeo Alpi, Presidente della Sezione Centro-Ovest dell’Accademia dei Georgofili; Prof. Alberto Pardossi, Direttore del Dip.to Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, Università di Pisa; prof. Rolando Guerriero; prof. Stefano Morini; il prof. Rossano Massai (Foto Paolo Giannotti, Università di Pisa).



In avvio dei lavori, dopo i saluti del professore Alberto Pardossi, Direttore del Dipartimento e del professore Rossano Massai, in rappresentanza del Rettore Paolo Mancarella, il professore Amedeo Alpi ha tracciato un commovente profilo umano e scientifico del professore Loreti, ricordando anche le proprie esperienze di vita, di studio e di ricerca che lo hanno accomunato a lui nel corso della sua lunga carriera. Rolando Guerriero, collega di studio e di lavoro e amico pluridecennale del professore Loreti, ha presentato il volume che avevano in preparazione al momento della sua scomparsa e che è stato da lui portato a termine per ricordare i dodici anni di attività pisana del professore Franco Scaramuzzi, fondatore dell’ex Istituto di Coltivazioni Arboree di Pisa, già Rettore dell’Università di Firenze dal 1979 al 1991 e Presidente Onorario dell’Accademia dei Georgofili, da lui presieduta dal 1986 al 2014, e loro indiscusso e indimenticato maestro. Al termine della presentazione il professore Franco Scaramuzzi è intervenuto per ripercorrere l’evoluzione degli ultimi 50 anni degli studi agrari universitari italiani, mettendo in evidenza le tappe prestigiose raggiunte nelle epoche passate e mettendo in guardia i giovani presenti dal rischio di un progressivo abbandono delle tematiche dell’agricoltura da parte dei ricercatori. Il professore Scaramuzzi ha rivolto infine un saluto affettuoso alla famiglia del professore Loreti e ha ringraziato tutti per l’organizzazione della giornata e per la presentazione del volume a lui dedicato.

Successivamente, il professore Stefano Morini, per moltissimi anni titolare dell’insegnamento di Tecniche Vivaistiche dell’Università di Pisa, ha ripercorso le tappe fondamentali delle ricerche nell’ambito della propagazione delle specie legnose, a partire dai lavori di Scaramuzzi negli anni ‘50, passando per le esperienze di Loreti insieme ad Hartmann e Sachs in California, fino ai giorni nostri. I traguardi accumulati dei decenni, soprattutto nel campo della micropropagazione, costituiscono ancora oggi un patrimonio di conoscenze importantissimo a livello internazionale, fondamentale anche sotto il profilo pratico-applicativo.

Di seguito il dottor Maurizio Lambardi, dell’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (IVALSA) del CNR, e responsabile del Gruppo di Lavoro della Società di Ortoflororutticoltura Italiana “Micropropagazione e tecnologie in vitro”, ha sviluppato una dettagliata sintesi dello stato attuale e delle principali innovazioni che sono state introdotte nella micropropagazione delle specie arboree, sottolineando i vantaggi che da questa tecnica possono derivare.

Il professore Eddo Rugini, della Università della Tuscia (Viterbo), ha quindi focalizzato l’attenzione sulle principali applicazioni biotecnologiche che possono essere sviluppate nell’ambito delle colture in vitro di tessuti vegetali. Il relatore ha inoltre tracciato un quadro significativo delle possibilità applicative delle nuove tecnologie geniche e degli aspetti negativi legati alla moratoria sugli OGM, che sta fortemente penalizzando l’Italia, a favore di moltissimi paesi concorrenti, non solo europei.

Un argomento più specialistico, ma di estremo interesse per l’economia e lo sviluppo del settore frutticolo è stato magistralmente affrontato da un grande studioso, collega e amico del professore Loreti, il professore Carlo Fideghelli, a lungo Direttore dell’ex Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Roma (oggi CREA-OFA): l’evoluzione e le prospettive del miglioramento genetico dei portinnesti delle specie da frutto. Sull’argomento, Fideghelli, insieme al professore Loreti, ha pubblicato anni or sono un’importante monografia, tutt’oggi fonte bibliografica irrinunciabile per gli esperti del settore. Fideghelli si è soffermato sulla eccezionale rivoluzione delle tecniche di allevamento delle piante arboree da frutto che l’uso di portinnesti clonali selezionati ha consentito di raggiungere.

Un altro settore strategico delle produzioni agrarie legnose, il vivaismo ornamentale - che vede nel comprensorio di Pistoia e di Pescia l’area di maggiore importanza economica non solo italiana - è stato affrontato dal professore Francesco Nicese, docente dell’Università di Firenze. Il relatore ha offerto un excursus esaustivo sulle principali tecniche di propagazione vegetativa oggi utilizzate nell’ambito delle produzioni vivaistiche ornamentali a livello applicativo e industriale, soffermandosi sui limiti e sulle potenzialità di aggiornamento di ciascuna di esse.

La giornata è stata conclusa con l’intervento del dottor Pier Luigi Pasqualetto, titolare della Società Agricola Meristema, di Cascine di Buti, il più grande laboratorio di micropropagazione della Toscana e uno dei più importanti d’Italia. Pasqualetto - allievo, insieme al professore Nicese e altri colleghi, del primo ciclo del dottorato di ricerca in Ortoflorofrutticoltura, fortemente voluto dal professore Loreti - ha descritto la sua esperienza professionale: attraverso le competenze sviluppate e maturate, in Italia e all’estero, durante il corso di dottorato, è riuscito a dare vita a una attività produttiva di alto livello, che da trenta anni rappresenta un esempio di successo nel panorama nazionale.

Infine i professori Alpi e Massai hanno congedato il numeroso pubblico ringraziando i relatori per l’eccellente livello delle presentazioni e i presenti per l’attenzione e la partecipazione dimostrati che saranno un ricordo commovente e indelebile in memoria dello scomparso professore Filiberto Loreti.

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  • 29 maggio 2018

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