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A Pisa la seconda Conferenza italiana di Public History

Dall'11 al 15 giugno 380 occasioni di incontro e 12 iniziative che coinvolgeranno direttamente il pubblico

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Si terrà a Pisa dall'11 al 15 giugno la Seconda Conferenza italiana di Public History (http://www.aiph.it), nuovo campo di studi e di attività che promuove la storia come risorsa essenziale per la società, nella convinzione che essa, come sapere critico e metodo di lavoro, sia necessaria per la risoluzione dei problemi del presente. Il motto scelto per l'appuntamento pisano, "Metti la storia a lavoro", è quanto mai adatto a descrivere una manifestazione che proporrà 380 occasioni di incontro, studio e confronto e 12 iniziative che coinvolgeranno direttamente il pubblico in diversi luoghi della città. Tra queste, un gioco di ruolo dal vivo che riguarderà le leggi razziali del 1938, a 80 anni dalla promulgazione, e uno speed networking in cui studenti, laureandi, dottorandi e giovani aspiranti public historian potranno incontrare i professionisti in grado di guidarli nelle loro imprese.

La Conferenza, nel corso della quale sarà anche discusso e pubblicato il Manifesto della Public History italiana, è stata presentata in Rettorato, giovedì 7 giugno, dalla delegata per la Comunicazione e la diffusione della cultura dell'Università di Pisa, Sandra Lischi, dalla responsabile della Conferenza pisana, Enrica Salvatori, dal professor Paolo Pezzino, in rappresentanza della Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, dal direttore della Domus Mazziniana, Pietro Finelli, e dal ricercatore dell'Istituto di linguistica computazionale "Zampolli" del CNR, Federico Boschetti.

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Visto l'interesse con cui la Public History guarda al pubblico, il pomeriggio dell'11 giugno, il giorno che precede la formale apertura dei lavori scientifici, saranno aperti alla cittadinanza diversi laboratori, legati principalmente, ma non solo, alla storia digitale. Si parlerà così di GIS e storia, di realtà virtuale, di cittadinanza responsabile, di uso della storia nei conflitti e nella lotta alla mafia, della visione del Risorgimento, del trattamento automatico dei documenti storici, dell’edizione digitale di una fonte e di molto altro ancora. Inoltre sarà possibile partecipare a una visita guidata della Pisa risorgimentale che terminerà con una “Pinta di Storia” ovvero una birra da bersi in compagnia di giovani e meno giovani storici del Risorgimento italiano. Insieme al Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici e all’Associazione Secondi Figli, sarà inoltre proposto un gioco di ruolo dal vivo in cui i partecipanti, semplici cittadini, saranno catapultati indietro nel tempo nel 1938, all’epoca della promulgazione delle leggi razziali.

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Durante i lavori veri e propri della Conferenza saranno discussi 76 panel, per un totale di 380 relazioni, e saranno presentati 32 poster. Per favorire la discussione sui temi di maggior interesse, sono state inoltre organizzate 6 tavole rotonde, con la proiezione di 3 documentari e la rappresentazione della pièce teatrale di Davide Enia dal titolo "Raccontare la memoria". Al termine della settimana, infine, i convegnisti interessati potranno andare alla scoperta della mura medievali di Pisa.

I lavori saranno seguiti in diretta sugli account social di Instagram, Twitter e Facebook; le foto e i video saranno condivisi usando l’hashtag ufficiale #AIPH2018, oltre che #publichistory. Successivamente sul sito dell’Associazione sarà pubblicato il Book of Abstracts in formato digitale, che conterrà i riassunti degli interventi e dei poster, oltre che immagini e video della conferenza.

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  • 7 giugno 2018

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