Vivono agli estremi opposti del pianeta, ma grazie alle correnti oceaniche si mantengono in contatto tra loro, garantendo un patrimonio genetico comune. Sono gli Euplotes nobilii, una specie di microrganismi marini con spiccate doti di adattamento a bassissime temperature, che come dice il nome stesso - dal greco “buon navigatore” - si spostano attraverso gli oceani dal Polo Sud al Polo Nord assicurando interazioni di natura conspecifica, potenzialmente significative come indici di cambiamenti climatici in atto.
L’importante scoperta porta la firma di Graziano Di Giuseppe, docente di Protistologia all’Università di Pisa, che insieme a un’equipe di ricercatori ha analizzato la natura fisiologico-comportamentale di 18 ceppi del ciliato E. nobilii isolati dai sedimenti delle acque costiere di aree antartiche (Baia di Terranova, Mare di Ross e Tierra del Fuego) e artiche (Isole Svalbard e Groenlandia nord-occidentale).
La ricerca ha evidenziato che lo scambio Polo Sud-Polo Nord tra le popolazioni conspecifiche di E. nobilii avviene tramite il trasporto passivo degli individui da parte delle correnti oceaniche di profondità, caratterizzate da basse temperature. Inoltre, il riconoscimento tra gli individui per l’accoppiamento, finalizzato allo scambio genico interpolare, è mediato da molecole liberate nel mezzo ambiente (feromoni), la cui efficienza nel garantire il riconoscimento sessuale dei partner si limita a poche unità, se non all’unicità. La struttura di queste molecole di natura proteica è sorprendentemente stabile, sopportando larghissime variazioni di temperatura.
I risultati raggiunti da Di Giuseppe, del Dipartimento di Biologia dell’Ateneo, sono stati raggiunti grazie anche alla disponibilità nella sede di via Volta della più consistente collezione attualmente esistente di protisti a vita libera: organismi unicellulari eucariotici, cosmopoliti e ubiquisti, rappresentanti del primo grande salto evolutivo e progenitoridi tutti gli organismi superiori multicellulari di natura vegetale, animale e fungina.
Le caratteristiche degli Euplotes hanno attirato l’interesse di Kurt Wüthrich, Premio Nobel per la chimica nel 2002, che, in associazione anche con i protistologi del gruppo di Camerino, diramazione di quello originario di Pisa, ha contribuito alla conclusione del lavoro recentemente pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica, i Proceedings of the National Academy of Sciences of USA